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Esistono due interpretazioni sull'origine dell'alfabeto. In base alla prima, l'invenzione risale a circa il 750 a.C. in Grecia, nel periodo immediatamente anteriore ai grandi esiti attinti dalle civiltà ionica e ateniese; stando alla seconda, l'invenzione è da ascriversi ai Semiti occidentali.
Da alcuni punti di vista - secondo quanto mette in evidenza Cardona - tanto l'una quanto l'altra prospettiva sono corrette, facendo riferimento la prima a un alfabeto completo, la seconda a un alfabeto consonantico. Comunque l'importanza della cultura greca per la successiva storia dell'Europa occidentale ha condotto gli studiosi a "sopravvalutare" l'aggiunta di specifici segni vocalici al gruppo di segni consonantici che era stato precedentemente sviluppato in Asia occidentale. Il sistema consonantico stesso, "come dimostrano l'ordine e la forma dei segni", fu realizzato dai parlanti cananeo, una lingua semitica; e "l'elaborazione della notazione vocalica" da parte dei Greci non è altro che un adattamento minore.
L'alfabeto consonantico si è dunque sviluppato in un'area situata tra le antiche civiltà della scrittura dell'Egitto e della Mesopotamia, tra una popolazione, quella dei Cananei, che parlava lingua semitica e abitava la Siria e la Palestina prima della venuta degli Israeliti, dai quali è difficile distinguerla. La scrittura protocananea probabilmente si sviluppò sotto l'influsso dei geroglifici egizi. "Aiutati dalla struttura morfologica della loro lingua", i Cananei seppero escogitare alfabeti consonantici, uno basato su caratteri cuneiformi, l'altro lineare. Questa scrittura lineare nota come protocananea, si diffuse largamente nella tarda Età del Bronzo: dal Sinai meridionale a Biblo, città costiera di Canaan; sembra fosse la più comoda per scrivere su papiro, pergamena e materiali del genere . La nostra conoscenza di Canaan dipende soprattutto dai testi cuneiformi di Ugarit, poiché della scrittura lineare resta assai poco.
Furono i Fenici i primi ad adottare l'alfabeto cananeo nel 1400, seguiti poi dagli Ebrei (dodicesimo-undicesimo secolo a.C) e subito dopo dagli Aramei.
Pertanto la scrittura protocananea è la progenitrice comune delle varietà fenicia, ebraica e aramaica. Intorno al 1500 a.C. essa doveva consistere di ventisette lettere pittoriche, ridotte poi a ventidue nel tredicesimo secolo: a quel tempo quasi tutte le lettere avevano mutato la loro forma originaria per assumerne una lineare; a metà dell'undicesimo secolo la direzione della scrittura si era stabilizzata da sinistra a destra .
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