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OPERE DI PARACELSO
Paracelso scrisse numerose opere, molte delle quali apparvero postume e alcune probabilmente apocrife. Giovanni Huser, dottore in medicina a Grossglogau, intraprese un esame critico di queste opere, a richiesta dell'arcivescovo principe Ernst di Colonia. Egli raccolse con gran fatica tutti gli autografi di Paracelso e i manoscritti originali dei suoi discepoli quali poterono essere trovati, li ordinò, li revisionò e li pubblicò a Colonia in una edizione generale negli anni 1589 e 1590. Questa collezione comprende le seguenti opere:
Paramirum de Quinque Entibus Omnium Morborum
Opus Paramirum Secundum
Liber Paragranum
Liber Paragranum Secundum
Eltiche Collectanea de Peste
Liber quatuordecim paragraphorum
Von den tartarischen Krankheiten
Von Krummen und lahmen Gliedern
Von den astralischen Krankheiten
Vom Podagra
Andere zwei Buecher vom Podagra
Theorica Schemata seu Typi
De stercore et Aegritudinibus en hoc oreundis
De anatomia oculorum et eorum affectionibus
Archidoxorum Libri X
De Renovatione
De Vita longa
De Cementis
Cementum super Venerem et Marte
Herbarius
Von den fuenf natuerlichen Dingen
Fragmenta
Fragmenta aliquod de re Herbaria
Philosophia ad Athenienses
Opus anatomicum
Philisophia de generationibus et fructibus quatuor elementarum
Philosophia de generatione hominis
De meteoris
De divinibus operibus et secretis naturae
De sagis earumque operibus
De Daemonicis et Obsessis
De somniis
De sanguine ultra mortem
De animis hominum post mortem apparentibus
De virtute imaginativa
De Homunculis et Monstris
Pratica in Scientiam Divinationis
Auslegung von 30 magischen uren
Successivamente si ebbero altre edizioni generali. Tra le nuove opere che uscirono ricordiamo:
PRATICA D. THE OPHRASTI PARACELSI (Gemcht aut europen, Augsburg, 1529)
CHIRURGIA MAGNA (tradotta in varie lingue nel XVII secolo)
L'opera più famosa di Paracelso è sicuramente L'Opus Paramirum. In questa opera Paracelso afferma che l'organismo umano è formato da tre elementi: sale, mercurio e solfo, le cui attività sono regolate dall'archeus, una misteriosa forza vitale: le malattie non sarebbero altro che il risultato di squilibri chimici indotti da alterazioni dell'archeus. Egli spiega in tal modo la genesi di alcune malattie come l'arteriosclerosi, i calcoli, l'artrite, il cancro. L'armonia degli elementi chimici risentirebbe inoltre di influenze("entità") provenienti dalle stelle, dai veleni, dai difetti congeniti, dai fattori psichici e dai motivi divini.
Paracelso scrive anche il libro Die grosse Wundhartznei, in cui descrive numerosi metodi di trattamento chirurgico delle ferite, la cui guarigione è comunque in gran parte affidata al "balsamo delle ferite" che si ritroverebbe normalmente in ogni organismo. All'estrazione immediata e forzata di frecce, proiettili, ecc., preferisce l'applicazione di sostanze che, provocando pus, ne facilitano l'espulsione.
Theophrastus Paracelsus insegnava i principi di una medicina a misura d'uomo. Egli, nel corso della sua vita travagliata, si occupò anche di psicologia e di malattie mentali. Trattò e spiegò gli stati di mania, il ballo di San Vito, l'epilessia e le nevrosi nel De Morbis e nei Libri Philosophiae. Si occupò delle ossessioni e dei sogni nei Fragmenta Librorum Philosophiae, dell'isteria e di psicoterapia nel De Caduco matricis. Egli fu medico dell'anima e del corpo.
Insegnò ai suoi studenti che " . è la virtù che dovrà sostenere il medico fino alla morte" e cioè l'assenza di venalità e di presunzione. Non seguì affatto l'esempio dei suoi colleghi, sempre pronti ad inginocchiarsi davanti ai potenti dell'epoca, per supplicare qualche favore. Egli non si sottomise ad alcuno, coerente col suo motto: "Non sia di altri chi può essere di se stesso".
Infine ecco alcuni aforismi medici tratti dagli scritti di Paracelso:
"L'anatomia del Microcosmo è duplice: 1) l'anatomia locale, che insegna la costituzione del corpo fisico, le ossa, i muscoli, i veicoli del sangue ecc.; 2) la più importante anatomia materiale, ossia l'anatomia dell'uomo interiore vivente. Quest'ultima è il più importante genere di anatomia che il medico deve conoscere . Se conosciamo l'anatomia dell'uomo interiore, conosciamo la prima materia, e possiamo vedere la natura delle sue malattie al pari dei rimedi. Ciò che vediamo con gli occhi esterni è l'ultima materia. Dividendo e sezionando il corpo esterno, non possiamo imparare nulla sull'uomo interno e distruggiamo semplicemente l'unità del tutto".
La vita che è attiva negli organi è l'anima vegetativa (l'anima animale). E un fuoco invisibile (zolfo), che può facilmente divampare in fiamma per il potere dell'immaginazione."
"L'ambiente fisico del paziente può avere una grande influenza sul corso della sua malattia. Se è assistito da persone che sono in simpatia con lui, sarà per lui tanto meglio che se sua moglie o chi gli è intorno desiderano la sua morte".
"L'immaginazione può creare la fame e la sete, produrre secrezioni anormali e causare malattie".
"Un uomo adirato non è adirato solo nella sua testa o nei suoi pugni, ma dappertutto; una persona che ama non ama solo con l'occhio, ma con tutto il suo essere; in breve, tutti gli organi del corpo, corpo, e il corpo stesso, sono solo forme-manifestazioni di stati mentali . ".
"Chi vuole conoscere l'uomo deve guardarlo nel suo complesso e non come una struttura messa su alla meglio. Se trova malata una parte del corpo, deve cercare le cause che producono tale malattia e non limitarsi a trattare gli effetti esterni".
"Il ciarlatano studia le malattie negli organi colpiti, dove non trova altro che effetti già avvenuti, e non arriverà mai a una fine; perché anche se uccidesse mille persone per studiare questi effetti, rimarrebbe sempre un ignorante per quello che riguarda le cause. Il vero medico studia le cause delle malattie studiando l'uomo universale".
"Coloro che si limitano a studiare e a trattare gli effetti della malattia sono come persone che si immaginano di poter mandare via l'inverno spazzando la neve sulla soglia della loro porta. Non è la neve che causa l'inverno, ma è l'inverno che causa la neve".
" . conoscono solo il cadavere dell'uomo, ma non la sua immagine viva quale è presentata dalla natura; sono divenuti falsi e innaturali, e quindi la loro arte è fondata sulle loro fantasie e sulle loro speculazioni che essi credono scienza".
"un medico che, al suo paziente, non sa altro che quanto questi gli dice, conosce in realtà molto poco. Egli deve sapere giudicare dalle sue apparenze esterne le sue condizioni interne. Deve saper vedere l'intimo dell'uomo esterno . ".
"L'origine delle malattie è nell'uomo e non fuori di esso; ma le influenze esterne agiscono sull'intimo e fanno sviluppare le malattie . Un medico . dovrebbe conoscere l'uomo nella sua interezza e non solo nella sua forma esterna".
"La natura causa e cura le malattie, ed è quindi necessario che il medico conosca i processi della Natura, l'uomo invisibile al pari dell'uomo visibile".
" . il falso medico così viene dicendo a se stesso: se la cosa dovesse mettersi male - ciò che appunto accadrà - tu potrai sempre trovare una scusa, addossando su Dio o sul malato la colpa della tua cialtroneria. Intanto ti si deve are, vada come vada. La medicina è un'arte che va esercitata con grande coscienza e grande esperienza, nonché con grande timor di Dio; infatti chi non teme Dio uccide e ruba a più non posso . ".
" . bisogna fare una distinzione tra i medici che procedono secondo la legge di Dio e quelli che procedono secondo la legge degli uomini; gli uni sono al servizio della carità, gli altri dell'utile privato".
DI
PARACELSO
RUBINI STEFANO
BIBLIOGRAFIA
HTTP://WWW.MEDITHEMA.IT/TESTI/STORIA/PERS 125.HTM
HTTP://ESONET.ORG/ENCYCLOPEDIA/ALCHIMIA/PERSONAGGI/PARACELSO.HTM
HTTP://WWW.ARMONICS.NET/CIVILTA/PARACEL.HTM
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