ROMANTICISMO: GENESI E CARATTERI
Il
Romanticismo è un movimento culturale nato in Europa tra il '700 e l'
'800 in un periodo storico che vede l'Europa vivere uno dei periodi più
drammatici della sua storia con il definitivo crollo delle società di
antico regime, con il fallimento delle attese rivoluzionarie della Rivoluzione
Francese, con la tragica fine dello straordinario periodo napoleonico ed ancora
con l'anacronistico ritorno al passato dell'Europa della restaurazione, emersa
dal congresso di Vienna, essendo il potere riportato nelle mani delle
tradizionali e screditate aristocrazie: da tutto questo nasce la delusione
storica, presente in molti intellettuali. Poiché l'ondata di rivolta, che in
Francia aveva dato un duro colpo agli ordini preesistenti, si era diffusa un
po' in tutti gli stati europei, il processo di Restaurazione che fece da
moderatrice e da guida nei rapporti civili della vita spirituale delle masse,
avvenne alla luce del compromesso tra il vecchio e il nuovo. Infatti, la
borghesia in ascesa, già presa in considerazione durante le esperienze
rivoluzionarie e napoleoniche e poi ben inserita nel progresso delle strutture
capitalistiche, diventava sempre più insofferente. In campo letterario e
filosofico, si diffondevano scritti con aspirazioni che rifiutavano il vecchio
ordine come l'ideologia liberale e lo spirito nazionale. Il Romanticismo, come
movimento storico, politico, letterario, filosofico, sociale e artistico,
iniziò in Germania fra la fine del Settecento e i primi dell' Ottocento,
si diffuse in tutta l'Europa grazie ad una particolare situazione storica,
causata dalla crisi delle ideologie illuministiche, in seguito al diffondersi
della filosofia kantiana e idealistica, dal fallimento del dispotismo politico
di Napoleone e dal culto della nazione contro il cosmopolitismo e l'
Illuminismo. Quindi, data la sua complessità, è molto difficile,
non solo ridurlo ad una precisa definizione tecnica ma anche determinarne i
limiti cronologici. Comunque, come data di inizio, in Germania, si preferisce
il 1797, anno di pubblicazione della rivista Athenäeum,
che propose grandi problematiche al mondo culturale ed accademico di tutta
Europa, grazie alla partecipazione di un gruppo di intellettuali (tra cui, i
fratelli Schegel, Novalis, Schelling), che proclamavano l'avvento di una nuova
civiltà, caratterizzata da una nuova estetica, da una nuova concezione
filosofica, religiosa e sociologica, e anche da una nuova letteratura. Essi,
partendo dalla concezione estetica di Schiller, che
distingueva la poesia ingenua degli antichi e quella sentimentale dei moderni,
affermavano che la poesia antica è quella che imita la natura con
un'arte soprattutto realistica e oggettiva, mentre quella moderna è
sentimentale, perché basata sull' esperienza interiore del poeta. Questi
intellettuali presero le mosse sia da quello che si può considerare il
centro di origine del Romanticismo, il gruppo di letterati degli ideologi
tedeschi, verso la fine del Settecento, con a capo Herder,
grande ammiratore della poesia popolare e dell'arte primitiva, sia dallo Sturm Und Drang (tempesta e assalto), movimento che
anticipa quello romantico; in Inghilterra, il 1798, quando fu stampato il
programma aggiunto alle Ballate liriche da Wordsworth
e Coleridge; in Francia, il 1813, con la traduzione
del corso di letteratura drammatica del tedesco Schlegel
e la Germania di M. de Staël; in Italia, il 1816, col
primo manifesto del Romanticismo italiano 'La lettera semiseria di
Grisostomo al suo liolo' di Berchet. In
questi manifesti si condannano le regole classiche e l'imitazione dei modelli,
esaltando una poesia spontanea, popolare, ispirata a sentimenti vivi e attuali,
educativa, morale, nazionale, cristiana: l'arte deve essere popolare, estesa a
tutta la classe borghese emergente; la mitologia deve essere bandita, perché
tratta fatti lontani dalla realtà e quindi diseducativi; l'Italia si
deve aprire agli influssi della letteratura moderna europea; la naturalezza e
il sentimento diretto della realtà storica portano ad imitare solo la natura
ed a trattare fatti contemporanei al periodo in cui si vive; La lingua e lo
stile devono essere semplici e naturali. Agli stessi principi di
utilità, di concretezza, di buon senso, di modernità, di
moralità e di italianità si ispira il periodico 'Il Conciliatore',
che nello stesso titolo propone una conciliazione del nuovo col vecchio (la
nostra tradizione classica) a differenza della poetica tedesca, più
estrema. È molto importante definire la condizione dell'intellettuale
romantico, che si sente fortemente distaccato dalla realtà contemporanea
e che vede nelle contraddizioni dell'età le ragioni della sua
infelicità, delle sue angosce e tormenti interiori. Infatti, la
posizione dell'intellettuale nella società varia molto rispetto al
periodo precedente: la sua non è più una situazione privilegiata
e di prestigio, ma appartiene quasi sempre alle classi borghesi e ha sempre di
più difficoltà, al punto che deve trovare un'occupazione per
vivere. Tutto questo genera in lui una frustrazione che si trasforma in rabbia
e risentimento verso la società, che lo portano ad estraniarsi quasi
completamente, facendogli assumere un atteggiamento sempre più critico
nei confronti del suo tempo. Uno dei caratteri fondamentali del Romanticismo
è il forte distacco rispetto al periodo precedente, l'Illuminismo.
Infatti, al razionalismo che nel Settecento si era proposto con l'immagine
della luce ("i lumi della ragione"), si contrappone l'immagine della notte,
metafora dell'irrazonale: dunque, il Romanticismo si
presenta come esplorazione di quella parte della realtà sommersa in una
zona d'ombra. Tale esplorazione dell'irrazionale dà origine ad un
soggettivismo esasperato: il romantico tende a sprofondare negli abissi della
propria interiorità, concepita come unica realtà esistente,
mentre il mondo esterno diventa soltanto una creazione o proiezione dell' io.
Per i romantici, la poesia diventa educatrice del popolo, mentre la conoscenza
della storia viene considerata basilare per stabilire le origini della
civiltà di ogni nazione europea. Ma l'aspetto centrale del Romanticismo
è senz'altro la scoperta del sentimento (diverso in tutti gli uomini,
che presentano quindi una libera individualità), che corrisponde in
filosofia alla scoperta della creatività Kantiana dello spirito,
anche se il Romanticismo filosofico analizza la ragione più
criticamente, mentre quello letterario si muove sulla via del sentimento.
Infatti per Kant la realtà è frutto
dell'attività creatrice del pensiero, ponendo però dei limiti
alla ragione teoretica, che può conoscere solo il manifestarsi
fenomenico della realtà, mentre gli idealisti sono portati alla
conoscenza globale della realtà, come un tutto organico di finito e
infinito, che illumina il primo. Tale affermazione che il soggetto pensante
può creare anche dal nulla tutta la realtà, ha come conseguenza
sia l'esaltazione del vitalismo individuale sia una
concezione metafisica della ragione, con il disprezzo per la realtà
empirica, che spesso nei romantici provoca uno stato di insoddisfazione,
causato dal contrasto tra ideale e reale. Altro aspetto importante del
Romanticismo è l'esaltazione del concetto di Patria, soprattutto nei
paesi che avevano perduto la loro indipendenza per le guerre napoleoniche e per
il congresso di Vienna. Si deve anche ricordare il ritorno alla fede religiosa
con cui il Romanticismo superò il meccanicismo materialistico
dell'Illuminismo. Ancora, l'inquietudine e la passionalità erano sentite
come espressione dell'individualismo contro l'egualitarismo settecentesco. Gli
sconvolgimenti storici di questo periodo con la conseguente crisi di idee
all'interno della società, portarono ad una nuova immagine di artista
solitario, rispetto al ruolo di educatore morale e civile precedente di genio
incompreso che, convinto dell'impossibilità di modificare la
società si chiude in se stesso, immaginando mondi fantastici in cui
rifugiarsi. Per concludere possiamo dire che il Romanticismo esiste ancora
oggi, non solo perchè alcune sue esigenze sono
universali, come l'aspirazione all'infinito, la sensibilità, l'angoscia
del dubbio universale, l'inquietudine e l'insoddisfazione, lo scontro fra
ideale e reale, ma anche per l'attuale individualismo attivo, che comporta
l'autonomia dell'individuo, limitata però dalla piena padronanza che
egli deve avere su se stesso e dal concetto della superiorità
dell'interesse del tessuto sociale cui appartiene.