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La vicenda di questo libro, viene raccontata dall'autore - protagonista interamente in un solo luogo, cioè l'albergo di Zafer, fatto costruire da Don Gaetano (il finto prete).
Il protagonista viene a conoscenza di questo albergo casualmente, dopo aver girato con la sua macchina; incuriosito dalla struttura di questo albergo chiede informazioni ad un prete che stava leggendo un giornale venendo a sapere che in questo albergo venivano celebrati esercizi spirituali (che si riveleranno alla fine del libro una copertura per gli sporchi affari). Il protagonista chiede se potrebbe assistere a questi riti che si svolgeranno l'indomani con l'arrivo degli altri "finti" preti e "finti" ministri. L'autore viene a conoscenza di Don Gaetano che appare molto ospitale e gli concede di restare, spiegandogli anche il perché del nome dell'albergo.
Il protagonista diventa subito amichevole con il prete e infatti ad ogni cena si sedeva al tavolo con lui e con gli altri ministri e preti.
L'autore rimase molto affascinato dai rosari che pronunciava il prete come anche il cuoco, ma ad uno di questi rosari, si sentì un colpo di pistola rimbombare nell'aria mentre il corpo del ministro Michelozzi cadere al suolo. Dopo la telefonata di Don Gaetano al commissariato, arrivò la polizia e ad indagare su questa faccenda fu il commissario Scalambri che il protagonista riconobbe dopo un attento esame perché era un suo comno di scuola.
Il commissario Scalambri indagò molte persone dell'albergo ma senza successo, giorno dopo giorno, facendo circondare l'albergo da molti suoi uomini.
Pochi giorni dopo ci fu un altro omicidio di un altro ministro, scaraventato fuori dalla finestra della sua stanza che era all'ottavo piano; anche in questo caso partirono delle indagini che però non dettero dei risultati.
L'ultimo omicidio o suicidio si compì in una stalla vicino all'hotel in cui venne ritrovato il corpo di Don Gaetano con la pistola tra le mani, cosa che fece riflettere molto tutti senza ricavarne pero alcun risultato, il commissario fece immediatamente abbandonare l'albergo a tutte le persone e successivamente lo fece chiudere, rimanendo con il sospetto che il vero killer fosse proprio colui che progettò l'albergo, cioè Don Gaetano.
PERSONAGGIO PREFERITO: Il protagonista- autore
Questo personaggio è stato in grado di mantenere la calma, anche di fronte al pericolo, rispondendo anche con malizia alle singole battute fatte da Don Gaetano, un personaggio che ha avuto coraggio e furbizia nell'aiutare il suo amico commissario con suggerimenti utili presi dai libri da lui letti e scritti.
COMMENTO PERSONALE DEL LIBRO
Questo libro mi è piaciuto perché la storia è stata molto movimentata soprattutto dagli omicidi che si susseguivano nell'albergo; una storia ben scritta dall'autore che mi ha fatto riflettere anche sul mondo di oggi con il paragone della "sporca" vita condotta dalla mafia e dalla camorra in Italia e che anche in questo libro sembra essere accennata dallo scrittore.
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