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Storia della Cartografia
Le prime sectiune conosciute sono quelle Egizie e Babilonesi che avevano come scopo la delimitazione delle proprietà terriere e la facilitazione delle rotte navali
Solo con i Greci abbiamo però delle sectiune scientificamente impostate secondo i principi aristotelici.
Fu Anassimandro, filosofo greco del VI secolo a.C., a rappresentare per la prima volta il mondo conosciuto con uno schema scientifico:
la carta di Anassimandro si presentava come un disco piatto, suddiviso in due parti: una settentrionale, occupata dall'Europa, e una meridionale, occupata dall'Asia. I due "continenti" erano separati dal Mare Mediterraneo, mentre tutt'attorno vi era il Grande Oceano.
La prima svolta nella cartografia si ebbe con la riproduzione di Eratostene, che rappresentò la terra come una sfera, composta di 3 continenti (Asia, Europa e Africa) circondati dal "Mare Esterno"; inoltre inserì nel suo mappamondo anche una ipotesi di reticolato geografico, molto simile a quello odierno.
Del grande impero romano, non si hanno che una pianta imetrica di una casa e una dozzina di riproduzioni stradali.
La testimonianza più importante della cartografia antica ci viene data da Tolomeo, vissuto nel II secolo, che cercò di appianare i problemi che derivavano dalla rappresentazione sul piano di una superfice curva, con tanto di reticolato geografico, attraverso particolari proiezioni che riporto' poi ne "La Geografia".
Durante il Medioevo la crescita progressiva della cartografia si arresta in accordo con una interpretazione più letterale delle Sacre Scritture, che negava la teoria eliocentrica e la sfericità della terra riportando quindi le sectiune alla rappresentazione di un disco piatto, con Gerusalemme per centro, e circondato dal mare.
Con le scoperte di Colombo (1492) e i viaggi di circumnavigazione di Magellano (sempre nel XV secolo) ci fu la decisiva ripresa dello studio delle sectiune geografiche. A seguito di numerosi studi sulla forma della Terra si arrivò a concepire un sistema matematico di proiezioni, i più grandi interpreti di questo sistema furono: Ortelius e Mercatore.
Mercatore ebbe una grande importanza per le sectiune nautiche, in quanto la sua rappresentazione cilindrica e' a tutt'oggi usata per la navigazione. Propriamente si è ripreso il metodo di interpretazione della sectiune mercatoriana, poiché suscitò all'epoca della sua invenzione molte polemiche, l'Europa settentrionale era stata infatti disegnata con un diametro maggiore rispetto ai continenti del Sud, e questo fece pensare ad una propensione tutt'altro che scientifica del cartografo verso quei paesi del Nord appunto più ricchi e floridi culturalmente.
Solo alla fine del 1700 nacquero i primi Istituti Nazionali Cartografici in Inghilterra e in Francia, che si occupavano dell'elaborazione di sectiune più precise con nuove simbologie, e costruite secondo nuove tecniche di proiezione come la triangolazione, e nuove tecniche di riproduzione: la litografia.
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