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Sulla base del testo 115 che riporta gli ordini di Luigi XIV a un funzionario pubblico, mettere in rilievo i principali compiti e doveri che il re affidava a questa nuova "burocrazia" di stato.
Luigi XIV, salito al trono in Francia nel 1661, assunse il potere a pieno titolo con l'intenzione di creare una monarchia assoluta: questo disegno divenne realtà quando, sopraffatta l'opposizione dei nobili e del vecchio personale politico, riunì tutto il potere dello stato nelle proprie mani.
Per poter amministrare questo potere all'interno del Paese, Luigi si servì di intendenti, funzionari di sua fiducia che, nominati a capo delle varie province e città, controllavano le attività amministrative, militari, giudiziarie e della polizia, svolgendo le mansioni di cui il re non poteva occuparsi personalmente.
Il compito degli intendenti era quello di provvedere o far provvedere alle necessità dei sudditi, di controllare se la giustizia era correttamente amministrata e se i giudici svolgevano i loro doveri come richiesto, di regolare le controversie tra sultano e sudditi, di controllare che non si tenessero assemblee illecite o comunque qualsiasi altra cosa che andasse contro l'autorità del re, di raccogliere informazioni in funzione della protezione dell'ordine pubblico, di controllare che i funzionari non abusassero dei poteri a loro concessi ecc. Dal punto di vista fiscale, gli intendenti dovevano controllare le entrate delle città e l'amministrazione degli affari, impedire che venissero imposte ai sudditi delle tasse non richieste dal re e che ci fossero abusi di potere dei funzionari in campo fiscale e amministrativa. Dovevano inoltre far sì che non si creassero disordini da parte degli uomini d'arme, far loro rispettare gli ordinamenti, provvedere al loro mantenimento e disciplina e fare in modo che i soldati non venissero convocati senza una diretta richiesta da parte del sovrano.
Questi collaboratori regi avevano anche l'autorità necessaria per partecipare a qualunque Consiglio, e piano piano divennero una nuova burocrazia statale, uno "strumento" importantissimo per il potere assoluto in quanto, essendo nominati dal re, erano per i sudditi dei rappresentati del re, dei secondi re, disponendo anche loro di un vasto numero di funzionari al loro servizio quali lungotenenti, generali, governatori delle città, giudici, capi militari e ufficiali, cioè persone che svolgevano anche un minimo incarico nella gestione dello stato.
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