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La valvola è costituita essenzialmente da tre parti:
TABELLA REGOLAZIONE
Le valvole termostatiche svolgono in modo automatico la funzione di mantenere costante, al valore impostato, la temperatura ambiente nel locale in cui sono installate.
Esse possono così limitare gli innalzamenti indesiderati della temperatura, dovuti ad esempio all'irraggiamento solare o a sorgenti interne, consentendo un notevole risparmio energetico.
La valvola termostatica opera grazie al movimento dovuto alla dilatazione di un bulbo sensibile alle variazioni di temperatura che impone il movimento all'otturatore.
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Se la temperatura dell'aria è più alta di quella impostata, il liquido del bulbo si dilata e "carica la molla superiore che manda in chiusura (parziale o totale) l'otturatore della valvola. Diminuisce così il flusso del fluido attraverso il corpo scaldante e quindi la quantità di calore ceduta all'ambiente. |
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Se la temperatura dell'aria è più bassa di quella impostata, il liquido del bulbo si contrae "scaricando" la molla superiore che consente una maggiore apertura della valvola grazie alla molla inferiore. Aumenta così il flusso del fluido attraverso il corpo scaldante e quindi la quantità di calore ceduta all'ambiente. |
Conviene installare valvole con sensore a distanza quando la valvola non si trova in condizioni idonee a rilevare la temperatura ambiente significativa: ad esempio quando è posta in nicchie, sotto le tende, quando è esposta direttamente ai raggi del sole o alle correnti d'aria.
Ci sono quattro tipi di valvole termostatiche:
Le valvole che fanno funzionare gli impianti a portata costante (valvole a tre vie, quattro vie e a sistema fisso) non creano inconvenienti, ma sono giudicate ingombranti e poco in linea con i canoni estetici.
Le valvole che fanno funzionare gli impianti a portata variabile (valvole a due vie) possono dar luogo a seri inconvenienti (vedi modulo seguente), ma tuttavia sono preferite in quanto si prestano meglio all'estetica dell'ambiente.
Col chiudersi delle valvole a due vie aumenta la pressione differenziale che la pompa cede ai circuiti rimasti aperti.
Tali incrementi di pressione differenziale possono far insorgere facilmente fenomeni di cavitazione ossia deformazioni o rotture dell'otturatore delle valvole.
E' praticamente impossibile stabilire in generale un valore limite di pressione differenziale oltre il quale si innescano questi fenomeni di cavitazione, però ci sono alcuni fenomeni che influiscono l'insorgere di questi fenomeni, ad esempio:
Col chiudersi delle valvole termostatiche a due vie può diminuire notevolmente la portata dell' impianto. Con portate molto più piccole di quelle per cui sono state dimensionate, le pompe normali (cioè quelle senza regolatori automatici di velocità) lavorano "fuori curva": di conseguenza si surriscaldano e corrono il rischio di bruciarsi.
Con portate molto piccole non solo si ha un funzionamento irregolare delle pompe, ma sussiste anche un pericolo che si surriscaldi l'acqua in zona caldaia.
Questo calore può surriscaldare l'acqua fino a causare il "blocco" dell'impianto per l'intervento dei dispositivi di sicurezza a riarmo manuale.
L'acqua surriscaldata può inoltre danneggiare la membrana dei vasi di espansione.
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