storia dell arte |
Antonello da messina (ca. 1430-l479)
Quasi un Fiammingo
Egli fuse il metodo prospettico di Piero della Francesca e la meticolosità dei particolari tipicamente Fiamminga
Egli venne a contatto con importanti opere nordiche proprio a Napoli, città fiorente riconosciuta come porto commerciale e importante luogo di incontro tra cultura nordica e meridionale. E a detta del Vasari fu proprio a Napoli che Antonello conobbe la tecnica della pittura ad olio.
Le opere:
San Gerolamo nello studio
ca. 1474, Olio su tavola 63x36,5 cm Londra National Gallery
Cornice ad arco ribassato, interno ombroso, gotico con volte ogivali e bifore. Al centro, vano prospettico.
Luce proveniente da più fonti e illuminante ogni singolo particolare.
Simbologia Fiamminga:
Pavone: vanità
Pernice: verità
Leone: accomna sempre il santo
San Gerolamo è rappresentato nel suo studio.
A destra la prospettiva del pavimento a piastrelle policrome è rafforzata da quelle delle esili colonne sormontate da archi a volte che ci conducono lentamente ai due vani del fondo
A sinistra lo sguardo corre libero verso l'ampia finestra oltre la quale vi è un placido e dolce paesaggio dettagliatissimo
Ritratto d'uomo
1473, Olio su tavola, 35,5x25,5 cm Londra National Gallery
Non vi è solamente un discorso legato alla fisionomia espressiva e psicologica o dell'andamento plastico del volto, vi è ritratto un uomo dalla fisionomia tipicamente meridionale
Dal volto traspare l'intimità di questo uomo, l'appartenenza ad un luogo non ha una forte importanza.
L'uomo è ritratto con il busto e il volto a ¾ ; prima i ritratti erano di profilo prendevano dalla tipica rafurazione romana usata per la moneta.
I particolari del ritratto seppur semplici sono rappresentati minuziosamente
Il ritratto di uomo non è ne un personaggio di spicco ne un personaggio sacro. Egli infatti indaga la realtà scegliendo personaggi reali, umili.
1475, Olio su tavola 46x34 cm, Palermo Galleria Nazionale della Sicilia
Questa opera ha un'importante schema compositivo, La vergine è posta al centro dell'opera, non esiste uno spazio ben definito ma noi lo percepiamo comunque grazie ai pochi elementi rafurati.
Il tutto in un'ardita prospettiva sghemba:
Tavolo: percepiamo solo il piano
Leggio: sul tavolo
Libro: poggia sul leggio
La vergine è seduta; l' osservatore si trova perfettamente davanti alla madonna.
Annunciazione: L'angelo non c'è ma noi lo percepiamo come se fosse davanti.
Meccanica compositiva: L'organizzazione delle ure nello spazio è totalmente nuova.
Ruolo partecipante per l'osservatore: chi osserva l'opera ha la sensazione di assistere all'annunciazione stessa. Tra noi e il quadro c'è uno spazio, un volume.
Spazio ben definito ma comunque di profondità.
Lo sguardo cade sul volto della Vergine in qualunque punto della stanza in cui si trova l'opera.
Volto luminoso, gesto di castità/pudore
Punto di vista basso
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