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Basilica di S. Ambrogio
oggetto: Architettura
soggetto: Basilica di S. Ambrogio a Milano
collocazione attuale: Milano. L'edificio sorge nel luogo, di una precedente
basilica fondata da Sant'Ambrogio nel IV secolo.
cronologia: Secoli
XI-XII
tecnica e materiali: Pietra, mattone, intonaco
stato di conservazione e restauri: Ottimale. I due piani superiori furono aggiunti solo nel secolo scorso
Notizie storiche
Tra il 379 ed il 376 Sant'Ambrogio,
vescovo di Milano, fece erigere una basilica, dedicata ai martiri,
perchè costruita sul luogo dove erano stati sepolti i cristiani
martirizzati per la fede.
Nel IX secolo i monaci benedettini iniziarono a
trasformare l'edificio nella zona absidale. La basilica prese l'aspetto attuale
in seguito a radicali lavori di ricostruzione voluti dal vescovo Anselmo IV fra
il 1088 ed il 1099.
I due campanili sono detti, quello di destra detto
'dei monaci', quello di sinistra é detto 'dei canonici', é
opera (lo testimonia un documento del 1144) dello stesso architetto che ha
costruito la basilica.
Informazioni
L'edificio sorge nel luogo di una
precedente basilica, fondata da S. Ambrogio nel IV secolo, dalla quale rimane
invariata la pianta formata da tre navate absidate senza transetto, con
quadriportico antistante. Il quadriportico peró non ha piú la funzione di
accogliere i catecumeni che non partecipano alla messa perchè tutti
vengono battezzati alla nascita ma assume un ruolo nuovo: é il luogo dove si
radunano i cittadini per discutere i loro problemi come in una piazza ma piú
intima dove dalla loggia superiore il vescovo benedice la folla e le
magistrature del comune parlano ai cittadini.
Tutte le membrature del portico sono evidenti e
disegnate con nettezza: le arcate, le cornici sostenute da archetti pensili, i
pilastri fiancheggiati da semicolonne, le sottili lesene che si profilano sulle
superfici superiori suddividendole in settori.
La facciata a 'capanna' cioé a due
spioventi larga e bassa é un elemento tipicamente lombardo che sta a
significare l'attaccamento alla vita terrena.
Le arcate della loggia seguono l'andamento degli
spioventi del tetto, alleggerendo la gravitá della facciata. All'interno sono
distinguibili tre zone: le navate e i matronei, dove sostano i fedeli; la
cripta parzialmente sopraelevata, dove stanno le varie reliquie dei santi; il
coro, sopra la cripta dove i monaci cantano. L'interno della basilica
(escludendo le absidi) ha misure pari a quelle del quadriportico.
C'é una perfetta corrispondenza fra esterno ed
interno per esempio per esempio gli spazi laterali dell'atrio corrispondono
numericamente a quelli delle navate minori e come l'intero spazio basilicale
sia suddiviso in quattro quadrati nella navata centrale e in otto nelle navate
laterali. Il rapporto di larghezza fra navata maggiore e minore é di 2 a 1.
L'elemento nuovo di questa basilica é la sostituzione
della copertura o 'capriate' con la volta a crociera in pietra e
cotto. Questa sostituzione é nata, si pensa, per evitare incendi che trovavano
sfogo nelle travature di legno.
Il materiale non é ricco ed é stato scelto sia per
ragioni economiche ed anche perchè la chiesa é costruita con lo stesso
materiale che ha dato corpo alla cittá.
La struttura della basilica é semplice e lineare. La linea prevalente é quella orizzontale tipica della concezione lombarda che consiste nell'attaccamento alla terra piuttosto che l'innalzamento verso il divino.
Struttura
La maggior fonte di illuminazione é offerta dai finestroni della facciata. La luce percorre l'edificio longitudinalmente, illumina la faccia anteriore e lascia in ombra quella posteriore delle sporgenze, la luce é tutt'altro che diffusa uniformemente, é scarsa e contrastata. Lo stacco cromatico fra pietra e laterizio, fra pietra ed intonaco, rende inequivocabili le rispettive funzioni architettoniche: in pietra con l'eventuale alternanza del cotto (e quindi di una sostanza robusta) le membrature di sostegno, in mattone o in intonaco le parti prive d'impegno statico.
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