CONFRONTO TRA "LO SPACCAPIETRE", "L'ANGELUS" E
"VANGA E LATTE".
Le tre opere,
rispettivamente di Courbet, Millet
e Patini, pur presentando lo stesso tema della vita contadina, sono
profondamente diverse tra loro. Gli elementi che le accomunano sono il realismo
della rappresentazione e personaggi rafurati. I contadini e lo spaccapietre
sono protagonisti nuovi, riprodotti dai pittori realisti in grandi tele in modo
oggettivo, senza commenti ed idee personali degli artisti. "Lo Spaccapietre" di
Courbet, massima espressione dello spirito del
pittore realista, è intento a lavorare ed è rappresentato con un
occhio oggettivo, senza commenti o pateticità. Viene introdotto il tema
della fatica fisica, anch'esso senza precedenti in pittura, riproposto con una
nuova oggettività fotografica. Tutto quello che vediamo, bello o brutto
che sia, ha diritto di ire nel dipinto, in quanto il pittore deve
riprodurre fedelmente la realtà, tralasciando ogni influenza di
carattere soggettivo. Anche "L'Angelus" di Millet ha
caratteristiche simili, ma presenta qualche nuovo elemento che non appartiene
al realismo. I protagonisti sono ancora personaggi umili, due contadini che si
trovano in un campo; questi però non sono intenti a lavorare, ma immersi
nella preghiera. Questi contadini, ure antiche con le quali l'uomo ha
già metabolizzato il rapporto, hanno una loro dignità e trovano
una legittimazione divina attraverso la preghiera. Il loro
ruolo, inoltre, tende a sottolineare uno stretto legame con la natura, con la
terra e, soprattutto, con l'antica religione dei padri. Se, ad una prima
osservazione, la scena potrebbe apparire tipicamente realista, analizzandola
più accuratamente si notano elementi naturalistici romantici: i
contenuti sono poetici, sono evidenti le penombre intorno alle ure e gli
effetti di luce rendono evideniano i motivi
patetici. Di stampo nuovo è anche
il dipinto "Vanga e Latte" di Patini: anche qua i protagonisti sono i
contadini, ma i loro personaggi vogliono trasmettere un messaggio. La famiglia
rappresentata è composta dalle ure essenziali di padre eroico, madre prosperosa
e bambino bello e paffuto, ritratte in aperta camna; il padre, ritratto di
spalle, è intento a lavorare, mentre la madre allatta il lio in un
momento di riposo. Gli oggetti che compaiono sulla scena, al contrario dello
Spaccapietre, devono descrivere emblematicamente la vita della famiglia. Molto
importante è la ura del vangatore anonimo, che, non avendo un volto,
incarna la fatica dell'umanità: chiunque si può identificare in
lui attraverso un processo immedesimativo. La donna,
descritta con tenerezza nelle logore vesti, ha gesti forti ma delicati e
accetta la propria condizione di povertà. Il bimbo, invece, ha una
grande energia vitale, presupposto necessario per combattere le future lotte. La
diagonale con cui sono disposte le ure tende all'infinito ed è
ribadita anche dal parallelismo delle braccia dei due contadini e dalla stessa
inclinazione che hanno la donna, il lavoratore e la pala nel terreno.
L'impostazione del dipinto è rigorosamente prospettica, il cielo occupa
quasi la metà del quadro, le ure hanno un volume grazie al colore,
che assorbe la luce. Le
pennellate sono ampie e formano chiaroscuri. Il dipinto rappresenta la versione
italiana del realismo francese e ha la funzione di esaltare il lavoro
contadino, di porlo in un piano più elevato.