Carlo
Carrà
Carrà, Carlo (Quargnento,
Alessandria 1881 - Milano 1966), pittore italiano, esponente di primo piano del
futurismo e della corrente metafisica. La sua formazione artistica si
compì in ripetuti soggiorni a Milano, Parigi e Londra. Solo nel 1906
Carrà si iscrisse all'Accademia di Brera a Milano, dove fu allievo di
Cesare Tallone. Dal 1911 al 1914 fu di nuovo a Parigi: nella capitale francese
si avvicinò a Guillaume Apollinaire, e frequentò i due fondatori
del cubismo Pablo Picasso e Georges Braque. La sua pittura conobbe un primo
periodo divisionista, quindi si orientò decisamente ai canoni e agli
stilemi del futurismo. Nel 1910 Carrà firmò il Manifesto della pittura futurista, e
negli anni immediatamente a seguire sostenne il nuovo movimento artistico e
letterario . Nel 1916 conobbe a Ferrara Giorgio de Chirico, Alberto Savinio e
Filippo de Pisis, e si volse alla pittura metafisica. A partire dal 1921 si
nota nella sua opera un recupero della tradizione pittorica italiana antica,
soprattutto nell'interpretazione di Giotto e Masaccio, che gli ispirò
un'arte più urativa, concretizzata in paesaggi e nature morte. La sua
attività divenne intensissima: Carrà allestì numerose
mostre, e ottenne premi e riconoscimenti ufficiali. Nelle ultime opere
l'artista tornò a guardare alla pittura francese, e in particolare a
Paul Cézanne, la cui produzione ispirò probabilmente alcuni quadri
paesaggistici dipinti in Valsesia e Toscana.