storia dell arte |
De Chirico è il fondatore della pittura metafisica che precede dadaismo e surrealismo, la sua nascita ufficiale è il 1917 con l'associazione di De Chirico, Carrà, Sironi ma non ha un manifesto.
Metafisica: termine filosofico coniato da Andromaco di Rodi che divise le opere di Aristotele in fisiche (fenomeni naturali) e metafisiche (realtà di cui non abbiamo esperienza diretta); per i metafisici è l'allusione a una realtà che va al di là di ciò che vediamo, gli oggetti usati fuori dal loro contesto sembrano rivelare un nuovo significato che sorprende, i contenuti infatti sono al di là della superficie apparente, De Chirico vuole spezzare la collana (logica) dei ricordi ma non gli interessa l'automatismo psichico.
Principi estetici della metafisica:
descrizione di una realtà che va al di là delle sembianze;
immagini che conferiscono un senso di mistero e allucinazione;
costruzione prospettica del quadro secondo molteplici punti di vista, spesso incongruenti fra loro (spazio geometricamente definito);
immagini statiche a indicare una scena che si svolge fuori dal tempo;
assenza di ure umane se non sottoforma di manichini, statue o ombre (solidi ben definiti);
campitura di colore terso, limpido, uniforme, segno netto, deciso e uniforme;
riferimenti filosofici a Nietzsche e alla mitologia greca.
Temi metafisici:
manichino;
pavimento in assi di legno come se fosse un palcoscenico;
stanze o esterni prospettivamente definite;
susseguirsi di arcate;
ombre lunghe che situano il quadro alla sera;
sembra che debba accadere qualcosa di misterioso e strano.
La cultura di De Chirico (1888-l978) si nutre di mitologia greca e Nietzsche, che vedeva in grecità la culla della cultura dell'occidente e dei grandi temi; cercò di definire nei suoi quadri le descrizioni di Nietzsche che erano riportate nelle lettere alla sorella.
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