storia dell arte |
ESPRESSIONISMO FRANCESE
Come già si era diffuso sia in Germania che in Austria, Espressionismo si diffonde, sempre nello stesso periodo, come d'altronde anche tutte le avanguardie, in Francia a Parigi , dove a capostipite di questo movimento abbiamo Henri Matisse, quando espone nel 1905 al Salon d'Automne dei suoi lavori, insieme a quello che diventerà il suo gruppo di artisti chiamati i Fauves (Le belve) chiamati appunto così perché nell'esposizione era presente anche una statua classica che un critico la definì "Una statua bella tra le belve". Si ristorna in sostanza ad una stesura piatta del colore, con influenza giapponese e dell'Eclausionnisme, una pittura a carattere decorativo. In particolare uno dei pochi obbiettivi del gruppo dei Fauves era descrivere il gusto di vivere, di sentire, di esercitare al massimo il potere di emozionarsi, e in questo senso fu essenziale la libertà insegnata loro dai precursori. Essi volevano che la composizione stesse in piedi da sola, come un insieme di linee e di colori, a prescindere dalla scena ritratta. Il dipinto, infatti, deve dare spazio essenzialmente al colore; non bisogna dipingere secondo l'impressione, ma in relazione al proprio sentire interiore; si deve, cioè, esprimere se stessi e rappresentare le cose dopo averle fatte proprie; la pittura, dando corpo alle sensazioni dell'artista di fronte all'oggetto di riprodurre, deve essere istintiva e immediata; il colore va svincolato dalla realtà che rappresenta. L'interesse dell'artista quindi non deve mai essere indirizzato verso la riproduzione realistica della natura.
Come anche per la Germania lo era stato Munch, anche per l'Espressionismo Francese abbiamo tre grandi precursori: Cézanne, Gauguin e Van Gogh. Il primo per la materializzazione e ricomposizione delle forme, il secondo e il terzo per i colori impiegati puri con violenza, e per il loro voler sempre esprimere se stessi.
Privacy
|
© ePerTutti.com : tutti i diritti riservati
:::::
Condizioni Generali - Invia - Contatta