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Edward Munch: (1863-1944)

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Edward Munch: (1863-l944)

Vita: nasce in Norvegia, sua madre muore di tubercolosi e così anche la sorella, influendo notevolmente sulla vita dolorosa di questo artista. Compie molti soggiorni all'estero, venendo a contatto con gli Impressionisti ma superando ben presto tal esperienza. Espone a Berlino alcun i suoi quadri, ma è costretto a chiudere la mostra dopo una settimana, ricevute numerose critiche. Venendo a contatto con le persecuzioni naziste, per non averne a che fare Munch parte per gli Stati Uniti e poi muore a Oslo.

Caratteristiche: fu influenzato dalla filosofia esistenziale di quel tempo, affrontando nelle sue opere tutti i temi a riguardo, come l'incertezza del futuro, la disumanizzazione della società, l'angoscia esistenziale, la paura della morte etc. Trascorrendo una vita dolorosa, egli possiede una visione della realtà angosciosa e permeata dal senso della morte, così che anche l'amore è visto come affiorare della animalità primitiva di voglia di annullarsi l'uno nell'altro. Soffriva di crisi depressive. Artisticamente parlando, egli abbandonò ogni tradizionalismo, abolendo disegno e chiaroscuri.

La fanciulla malata: probabilmente preso dai fatti realmente accaduti che egli stesso ha affrontato (la morte della sorella), il dipinto mostra una ragazza dai capelli rossi a letto, con le spalle poggiate su un grande cuscino bianco. Al suo fianco una donna a capo chino. Al centro del quadro, le loro mani si intrecciano, divenendo punto di incontro delle due diagonali immaginarie che percorrono il dipinto di forma quadrata, divenendo il tema centrale di esso mostrando come la fanciulla, dallo sguardo vitreo e rassegnato, sembri rassicurare la madre la quale, nella consapevolezza della sofferenza che patirà alla morte della lia, china il capo disperata. I colori cupi e non definiti danno l'idea di una stanza vuota ed angusta, lasciandoci avvertire persino l'odore di chiuso e polvere, che si mischia con quello dello sciroppo. Dal cuscino proviene una luce che non è luce riflessa, ma sembra piuttosto una luminescenza spettrale e intrinseca.



Il Grido: mostra un episodio della vita del pittore in cui egli camminava su di un ponte con degli amici, ed improvvisamente al tramonto del sole lo colpì un'emozione di angosciosa paura, ed egli si sentì solo avvertendo quello che definisce come "un urlo infinito che pervadeva la natura". Il dipinto mostra nella parte superiore un cielo fiammeggiante, delineato con lunghe strisce di colore filamentose, che lo fanno apparire come percorso da lingue di fuoco. In basso, troviamo un lago ed il vorticoso paesaggio realizzato con colori freddi, che si oppongono al calore pprimente del cielo. Lungo il ponte, unico elemento che da prospettiva al dipinto, vediamo i due amici in lontananza, che non si accorgono del dolore del pittore, rappresentatosi in primo piano, dal volto serpenti nato, quasi privo di scheletro, con le labbra nere cadaveriche ed il volto del tutto alieno, che grida in un urlo di disperazione, e dunque mostrano perfettamente l'angoscia della solitudine umana.

Pubertà: il dipinto rappresenta un'adolescente nuda, seduta di traverso su un letto dal lenzuolo intatto. Ella, nelle sue puerili forme che ne sottolineano il momento di transizione dall'età infantile all'età adulta, appare imbarazzata, dallo sguardo quasi sbigottito, di vergogna, il volto e le mani arrossate, che coprono il pube, arrossati quasi ad attirare l'attenzione di chi l'osserva. Troviamo quindi il rimpianto per la giovinezza perduta, nell'ombra che si staglia informe e gigantesca sul muro alle sue spalle, ed il senso di inquietudine per un futuro di cui non si conoscono i risvolti. L'ombra è l'angoscia e la previsione della sofferenza a cui la pubertà la condurrà, quando sarà matura. Il letto, geometrico e in contrasto con la flessuosità del quadro, è ben fatto, simbolo di verginità.





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