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COLLOCAZIONE CRONOLOGICA
È nota l'esistenza di questo tempio a partire dal VI secolo
a.C.
Il Tempio della Fortuna Virile fu poi ricostruito insieme ad altri
templi verso la seconda metà
del II secolo a.C. a causa del pericolo di inondazioni del Tevere: tutta la
zona fu rialzata con un terrapieno verso la fine del III secolo a.C. Ci fu un
altro rifacimento nel I secolo a.C. che ha conferito l'aspetto attuale.
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DESCRIZIONE
Il Tempio della Fortuna Virile è un
tempietto pseudoperiptero (le colonne sembrano circondare la cella, ma in
realtà alcune sono semicolonne addossate alla cella) ionico.
Il tempio è costruito su un podio in
muratura rivestito di travertino che ricorda quello degli edifici etruschi.
Dalla gradinata (rifatta) del tempio si giunge al pronao con quattro
colonne ioniche scanalate tipicamente greche e con una colonna sui due
lati. Le mura della cella (rettangolare) sono in blocchi di tufo ai quali
sono addossate quattro semicolonne per lato (comprese quelle angolari),
anche queste in tufo, ma con basi e capitelli in travertino. Le colonne e
le semicolonne erano anticamente rivestite con intonaco per imitare il
marmo e in vari punti è ancora visibile e ben conservato. Il muro in
blocchi di tufo posto nell'angolo posteriore sinistro probabilmente faceva
parte del recinto sacro entro il quale era costruito il tempio. Tipicamente
romani sono i dentelli, piccoli blocchi di pietra a forma di
parallelepipedo simili a denti, posti come ornamento sotto il cornicione. Il tempio è
uno dei pochi dell'età repubblicana arrivati integri ai nostri anni,
in particolare grazie alla sua trasformazione in chiesa nel 9° secolo d.C.
Una scelta che lo salvò dalla consuetudine medioevale di attingere
materiale edilizio e di spoglio dalle rovine romane.
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COLLOCAZIONE GEOGRAFICA
Il tempio della Fortuna Virile sorge a Roma
vicino all'antico porto fluviale di Roma, il Portus Tiberinus, nella zona del Velabro, all'interno del
foro Boario, fra i colli Quirinale e Aventino. È molto vicino
al tempio di Vesta
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FINALITĮ
L'edificio è conosciuto con il nome di
'Tempio della Fortuna Virilis' ma potrebbe anche essere dedicato
a Portunus, un antica divinità del fiume e dei porti.
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MATERIALI
Muratura (podio d'appoggio)
Travertino (rivestimento del podio, colonne, basi delle colonne e
capitelli)
Tufo delle cave dell'Aniene (semicolonne, blocchi della struttura
della cella)
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BIBLIOGRAFIA
Vari siti Internet, libro di testo scolastico
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