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L' Impressionismo

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L' Impressionismo

Nome con cui si designa la corrente pittorica sviluppatasi in Francia fra il 1867 e il 1880. Il gruppo cominciò a costituirsi già intorno al 1860, quando all'Accadémie Suisse a Parigi si incontrarono Monet, Pissarro, Guillaumin e Cézanne; tutti attratti in questi primi anni dal naturalismo di Courbet. Il termine apparve per la prima volta con intenzione di scherno nel 1874, sul giornale satirico Le Charivari, in un articolo di Louis Leroy, che derivò la parola dal titolo di un quadro di Claude Monet: Impression, soleil levant (Impressione. Il levar del sole), esposto alla mostra privata apertasi a Parigi il 15 aprile di quell'anno nelle sale del fotografo Nadar. Il gruppo di pittori, scultori e incisori che aveva organizzato l'esposizione era costituito da artisti rifiutati dal Salon ufficiale: Pissarro, Monet, Sisley, Degas, Renoir, Cézanne per ricordare i maggiori. Il Salon era l'esposizione ufficiale che consacrava la fama degli artisti. Per essere ammesse al Salon le opere dovevano passare attraverso il vaglio di una giuria, che accettava quelle consone alla tradizione, ligie agli insegniamenti accademici e perciò ripetitive, e respingeva quelle più originali che, con la loro novità, sconvolgevano e disturbavano il quieto modo di pensare degli esaminatori e del pubblico. Da vari anni questi artisti si battevano contro l'accademismo per l'affermazione di una pittura che interpretasse la realtà in maniera nuova e libera. Le idee, sperimentate giornalmente nella pittura, venivano discusse negli incontri che avvenivano al Caffè Guerbois dove gli artisti (detti <<gruppo di Batignolles>>, dal quartiere parigino ove si trovava il Caffè Guerbois) si recavano quando, tramontato il sole, diventava impossibile continuare a dipingere. Il punto di partenza era la resa della realtà, che rendono così come la vedono e non si limitano a rappresentare la realtà naturale, ma anche quella umana e cittadina. Gli impressionisti si rendono conto che noi non percepiamo la realtà per frammenti isolati, definiti, immobilizzati, ma la sentiamo nella sua totalità e continuità. Nessun oggetto vive da solo, ma in un contesto generale che, collegando l'uno all'altro, non ha mai termine. Lo spazio non è definibile, secondo le norme della prospettiva, come una scatola geometrica, perchè esiste non soltanto in profondità verso il <<punto di fuga>>, ma anche a destra e a sinistra; se non lo vediamo con la stessa esattezza come quando mettiamo a fuoco un oggetto solo, tuttavia lo intravediamo con la <<coda dell'occhio>> e ne intuiamo la presenza alle nostre spalle. Nella riproduzione pittorica dunque nulla potrà essere definito, ma la realtà dovrà essere resa nella sua globalità come noi la percepiamo. Il nostro occhio vede oggettivamente ogni dettaglio sul quale si sofferma. Ma la ragione, trascurando il superfluo e cogliendo solo l'<<impressione>> generale, opera una sintesi e comprende la realtà nella sua sostanza. Manet dice: di un grappolo d'uva, noi sentiamo l'essenza, costituita da un certo numero di acini, ma non sapremmo certo dire da quanti; e ne vediamo la forma attraverso il colore e le sue variazioni a seconda della posizione rispetto alla luce. E' questo un altro punto fondamentale: tutto ciò che è davanti ai nostri occhi è visibile solo se illuminato. E' la luce che, colpendo gli oggetti, viene parzialmente assorbita o respinta, scomponendosi nei vari colori, che, a loro volta, si mescolano o si accostano, trasformandosi, esaltandosi o deprimendosi reciprocamente. L'impressionismo è il trionfo del colore. Le ombre sono anch'esse formate da colori, per lo più <<complementari>>. L'uso dei complementari, ovvero l'accostamento di un colore al suo complementare, diventa cosciente e sistematico negli impressionisti, i quali, evitando di mescolarli sulla tavolozza, giustappongono i colori sulla tela, frammentandoli in tocchi di misura variabile a seconda dei casi che si presentano ai loro occhi, a seconda del loro modo del tutto personale di vedere. Lo stesso tema potrà essere dipinto, nella stessa ora e da un unico punto di vista, da più pittori e il risultato non sarà mai uguale, perchè ciascuno sente differentemente da ogni altro. Non solo: ciascuno di noi è anche diverso da se stesso di minuto in minuto, in quanto il progredire del tempo opera in noi una lenta e continua trasformazione interiore; pertanto, il medesimo oggetto, potrà essere rappresentato da un solo pittore in momenti diversi e ne nasceranno quadri diversi. Da tutto ciò la necessità di dipingere en plein air (<<all'aria aperta>>) dove la luce non è unica, poichè si verificano effetti multipli. Il movimento si sciolse nel 1886, quando, dopo otto mostre (1874, 1876, 1877, 1879, 1880, 1881, 1882, 1886), per ironia della sorte, giunsero i primi riconoscimenti ufficiali, la fama , il benessere.




Manet

Le opere di Edouard Manet (Parigi, 1832 - ivi, 1883) suscitavano nel pubblico e nella critica sdegno e scandalo ma, nei giovani pittori d'avanguardia (Monet, Renoir, Cézanne, Pissarro) un'ammirazione sconfinata che li portò a riconoscere in lui il maestro della nuova pittura. Uno dei quadri che suscitò maggiori polemiche è il Déjeuner sur l'herbe, che apparve agli occhi del pubblico e della critica scandalosamente <<indecente>>: lungo le rive di un fiume una donna, nuda, seduta, conversa con due giovani vestiti, mentre un'altra ragazza, in camicia, si curva per sciacquarsi. La tela sembrava un'offesa alla morale borghese; ma forse lo scandalo maggiore era generato dalle novità pittoriche che contraddicevano la tradizione: invece del disegno, del volume dolcemente chiaroscurato, i colori giustapposti, l'evidenza luminosa del nudo contro i colori scuri degli abiti maschili, la resa realistica degli oggetti posati in terra, lo sfondo abbozzato impressionisticamente.


Déjeuner sur l'herbe
Edouard Manet

Due anni dopo, un altro quadro, suscitò uno scandalo ancora più clamoroso: Olympia. Ivi, ogni particolare, anche il più apparentemente insignificante, ha un suo preciso valore cromatico collocandosi in rapporto con tutti gli altri e con l'insieme: il fiocco rosa sui capelli, il nastrino nero al collo, il braccialetto dorato, il mazzo di fiori variopinti, le scarpette, il gatto nero, si concatenano armonicamente con le più vaste pezzature cromatiche dei lenzuoli e dei cuscini bianchi, della sovraccoperta di seta giallo chiaro ornata di nappe e fiorellini, del bel corpo ambrato della donna nuda, della veste rosa della negra; questi colori, distesi in superficie, senza passaggi chiaroscurali, sono resi più luminosi dal contrasto con il fondo scuro. Questi quadri sono stati realizzati in studio.


Olympia
Edouard Manet

 Più tardi Manet si lascerà convincere dagli amici a dipingere en plein air, raggiungendo una maggior luminosità in senso impressionista. Tuttavia egli resterà per lo più fedele alla sua abitudine di lavorare in ambienti chiusi.


Monet che dipinge sulla sua barca
Edouard Manet


Il bar alle Folies-Bergère
Edouard Manet




Monet

Claude Monet (Parigi, 1840 - Giverny, 1926) è il pittore che più di tutti rappresenta l'impressionismo. Fu proprio un suo quadro, Impression. Soleil levante, a dare il nome alla nuova pittura. Nel quadro La Grenouillère, che può essere considerato uno dei primi veramente impressionisti, notiamo come la natura vive in tutta la sua mobilità e continuità. Ivi l'acqua domina buona parte della superficie (a causa del punto di vista leggermente rialzato). L'acqua, in realtà, è un elemento fondamentale nella pittura impressionista, in quanto essendo mobile e riflettente, tutto ciò che la circonda e la sovrasta vi si specchia con i suoi diversi colori, diventando così uno specchio moltiplicatore di colori in movimento. Ne La Grenouillère la mobilità dell'acqua e dei riflessi è resa distribuendo i colori a macchie accostate a forma di piccole strisce orizzontali.


La Grenouillère
Claude Monet

 I soggetti preferiti da Monet sono il mare o il fiume. Per osservare meglio il paesaggio e le vibrazioni luminose dell'acqua egli dipinse a bordo di un battello che si era fatto arredare come uno studio. Nella Regata ad Argentuil, notiamo l'acqua del fiume che riflette l'azzurro del cielo, il rosso delle case, il verde della riva, il bianco delle vele. Ivi tutto è luce e colore, grazie all'accostamento dei colori primari e complementari che sono a tocchi e strisce. Talvolta, il pittore usa la nebbia per la scomposizione della luce: la nebbia attenua i contorni delle cose. Significativi son due suoi quadri: Impressione. Il levar del sole e Impressione. Il tramonto del sole, nei quali Monet esprime il proprio mondo interiore, la sua reazione emotiva di fronte alle percezioni che gli provengono dall'esterno in un'ora qualsiasi di un giorno qualsiasi. Monet dipinge più volte gli stessi soggetti, in quanto ogni tema ha infiniti aspetti a seconda dell'ora, delle condizioni climatiche e dello stato d'animo dell'autore.


Regata ad Argenteuil
Claude Monet


Impressione. Il tramonto del sole
Claude Monet


La Cattedrale di Rouen in pieno sole
Claude Monet


Lo stagno delle ninfèe
Claude Monet





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