storia dell arte |
Leonardo Da Vinci
Nella storia della cultura Leonardo Da Vinci rappresenta un caso irripetibile di artista innovatore, ai vertici della pittura del suo tempo; di tecnologo e ingegnere costantemente rivolto alla creazione di macchine, congegni e installazioni di grande praticità.
L' epoca in cui vive Leonardo è
sicuramente tra le più stimolanti, tra le più ricche di fermenti
innovativi e creativi. L' invenzione della stampa, insostituibile strumento di
diffusione della cultura, la scoperta di nuovi mondi, di nuove civiltà,
sono solo alcune tappe di quel periodo della storia in cui va intesa la vita di
Leonardo. Non si sa nulla della primissima attività di Leonardo,
però si sa che è nato nel
PERIODO FIORENTINO
Leonardo nasce a Vinci il 15 Aprile 1452. Nel 1469 il padre si trasferisce a Firenze con la famiglia e Leonardo, allora entra nella bottega di Andrea Verocchio dove vi resta per circa otto anni. Nel 1482 Leonardo lascia Firenze alla volta di Milano, mettendo la propria abilità al servizio degli Sforza. Ad un anno di distanza dalla sua iscrizione alla corporazione dei pittori, il maestro mostra un nuovo modo di porsi nei confronti della natura, la realtà è così come gli appare: l' atmosfera, non più trasparente, si pone come filtro tra la vita e l' immagine, mutandone la percezione ottica. Dal Verrocchio ha modo di farsi notare come pittore nel viso dell' angelo dipinto sulla sinistra della tavola del Verrocchio rappresentante il Battesimo di Cristo; il viso dell' angelo è modellato con estrema raffinatezza e delicatezza con sfumature cromatiche perfette. I lavori successivi mostrano sempre più il costituirsi della mente dell' artista di una concezione della pittura come espressione ideale delle proprie conoscenze scientifiche e l' evoluzione del suo stile segue costantemente quella del suo pensiero. Di estremo interesse è il Ritratto di Ginevra Benci. La donna presenta tratti somatici sapientemente ricreati tramite l' uso del colore e della luce. L' impostazione quasi frontale della donna consente al pittore di ridurre al minimo l' incidenza dei profili lineari del volto. Tuttavia l' opera che attesta gli estremi progressi ottenuti dall' artista è l' Adorazione dei Magi. Tutto il suo interesse è rivolto alla nascita di Cristo attorno al gruppo della Madonna col Bambino. Non lontana cronologicamente dall' Adorazione dei Magi è il San Gerolamo, probabilmente l' ultimo lavoro approntato dal poeta prima di abbandonare Firenze. La particolare impostazione della ura pone in risalto gli interessi anatomici di Leonardo, rivolti in questi anni ai problemi della dinamicità del corpo umano.
PERIODO MILANESE
A Milano, dove giunge tra la primavera e l'
estate del 1482, Leonardo trova un clima intellettuale particolarmente vivace e
stimolante. Durante i sedici anni di permanenza nel capoluogo lombardo, l'
eccezionale versatilità di Leonardo nei diversi campi della scienza,
della tecnica e dell' arte, sembra quasi essere completamente assorbita dalle
richieste della corte. Lo si vede all' opera attorno al 1490 come geniale
ideatori di fastosi apparati scenici e di congegni meccanici per giostre e
spettacoli di corte, come disegnatore di costumi per feste e tornei, come abile
improvvisatore di poesie, favole e indovinelli. Nello stesso arco di tempo,
come esperto di architettura, si applica alla costruzione del duomo di Pavia.
E' soprattutto come pittore, tuttavia, che Leonardo, approfondendo le ricerche
degli anni fiorentini, rivela una forza talmente innovatrice da sconvolgere i
canoni tradizionali della pittura lombarda. Primo saggio milanese di questa
nuova visione dell' arte può considerarsi la cosiddetta Vergine delle Rocce. La tavola
esprime innanzi tutto una visione nuova della natura, non più
semplicemente riprodotta, ma ricreata dall' artista attraverso una minuziosa
analisi dei suoi fenomeni. Di conseguenza, nuova è la rappresentazione
dello spazio, concepito non più secondo i principi della prospettiva, ma
piuttosto creato naturalmente per effetto dell' atmosfera.
GLI ANNI DELLA MATURITA'
Leonardo si allontana dal ducato insieme all'
amico Luca Pacioli, recando con sé, probabilmente, manoscritti fitti di note,
appunti e osservazioni c, insieme a fogli sciolti, quaderni e taccuini.
Leonardo si reca a Mantova, dove trascorre un breve periodo ospite dei Gonzaga.
Nel tentativo di trattenerlo a corte, Isabella d' Este gli commissiona il
proprio ritratto, di cui oggi si conserva il cartone, eseguito a carboncino e
pastello. Nel marzo del 1500 Leonardo si ferma a Venezia per offrire la propria
consulenza di ingegneria militare; quindi, nell' agosto del medesimo anno, dopo
18 anni d' assenza, ritorna a Firenze. Una composizione con Sant' Anna,
L' opera londinese manifesta il miracoloso
equilibrio tra arte e natura, tra materia e spirito. Maria, sant' Anna, il
Bambino e il piccolo Giovanni esprimono in modo compiuto la poetica dei "moti e
dei fiati" già propria degli apostoli dell' Ultima Cena, ma con un' emotività più
contenuta e profonda. La tavola ora al Louvre, attesta il momento conclusivo
della ricerca. La solidità e la compattezza del gruppo londinese vengono
allentate nel dipinto parigino da una più accentuata dinamicità
delle forme. Durante il 1502 Leonardo trascorre un breve periodo in
qualità di architetto e ingegnere militare alle dipendenze di Cesare
Borgia. Rientrato a Firenze nel marzo del 1503, l' artista riceve l' incarico
di dipingere, su una delle pareti della nuova sala del Gran Consiglio in Palazzo
Vecchio, un enorme affresco celebrante il trionfo dei fiorentini sulle milizie
milanesi di Filippo Maria Visconti nella Battaglia
di Anghiari, del 1440. Solo attraverso alcune incisioni, qualche studio
e poche copie, ci è nota la scena principale della composizione, la
lotta furibonda di cavalli e cavalieri per la conquista del Gonfalone, simbolo
della città. Nel 1506 Leonardo abbandona di nuovo Firenze per ritornare
a Milano. Oltre alla Battaglia di
Anghiari. Negli anni fiorentini avrebbe iniziato il Ritratto di Monna Lisa (
I "CODICI" E IL METODO DI LEONARDO SCIENZIATO
Se nella prima giovinezza fiorentina l' attività creativa di Leonardo si era interamente svolta all' interno dell' orizzonte operativo di una bottega artistica, a Milano si assiste a una spettacolare ed eclettica apertura verso le più diverse prospettive della conoscenza. Leonardo ambiva a essere un uomo e un artista universale, capace di interpretare tutti i fenomeni della natura e di riportarli alle leggi che regolano l' inesauribile dinamismo del mondo. Per Leonardo, prolifico autore di indovinelli, barzellette, scherzi enigmistici e rebus, i giochi non sono mai un puro divertimento, ma un modo per aprire la mente a nuove conoscenze. Una semplice passeggiata è per Leonardo un bombardamento di suggestioni e di osservazioni, in cui la creatività e la fantasia trovano campi infiniti , pronti a scattare in modo automatico. Ipercritico, perfezionista, mai definitivamente soddisfatto del risultato, Leonardo è indifferente al tempo impiegato. In un epoca in cui ancora si valutava l' opera degli artisti in base alle ore di lavoro e si privilegiava l' attività delle botteghe. A maggior ragione, non si riesce davvero a immaginare Leonardo scienziato e inventore con un' equipe di ricercatori al suo fianco: ancora oggi è spesso impenetrabile il salto continuo tra osservazione e deduzione, tra analisi e intuizione. La massa davvero grandiosa dei codici e dei fogli leonardeschi lascia sconcertati e inquieti, specie per il fatto che questo immenso patrimonio di intelligenza, di scienza, di tecnica, di ricerca è rimasto sostanzialmente inutilizzato , vincolato al suo creatore, non condiviso e non applicato.
L' EREDITA'
Quel ritratto di donna, iniziato attorno al
1503-l506 è destinato a diventare il più celebre dei suoi dipinti;
Leonardo lavora molto probabilmente fino agli ultimi anni, in un perpetuo
processo di perfezionamento formale. Il quadro rappresenta l' incarnazione di tutta
l' "esperienza" vinciana, la sintesi sublime degli studi sulla
complessità dei fenomeni naturali e sui movimenti del corpo umano che
Leonardo aveva approfondito e tentato di materializzare per tutta la vita. E'
attraverso il mezzo pittorico, portato ad un livello di estrema raffinatezza
tecnica, che riusciamo a penetrare la profondità del pensiero leonardesca:
i trapassi tonali, cromatici, luministici, sempre più sottili e
delicati, uno "sfumato" morbido e avvolgente, una stesura di velature leggere e
trasparenti, conferiscono alle forme della donna, così come ai monti e alle
acque del passaggio, il margine di indeterminatezza che diventa espressione del
movimento, del perenne rinnovarsi della vita e della natura. Ma non è
solo
Privacy
|
© ePerTutti.com : tutti i diritti riservati
:::::
Condizioni Generali - Invia - Contatta