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La chiesa delle arti o corporazioni Orsanmichele, intorno alla quale, durante tutto il '300, sorsero importanti cantieri edili, è uno dei principali esempi dell'architettura di Firenze, città rinascimentale per eccellenza.
Costruita a metà strada tra il duomo di Santa Maria del Fiore e il palazzo della Signoria, Orsanmichele sorge sulle antiche rovine di altri edifici di epoca precedente: un monastero femminile con vasti terreni ad orto, nel quale un primitivo oratorio fu sostituito intorno alla metà dell' VIII secolo dalla piccola chiesa dedicata a San Michele Arcangelo, chiamata San Michele in Orto (da cui deriva il nome di 'Orsanmichele'). La chiesa fu eliminata intorno al 1249 e sostituita da una piazza destinata ad ospitare il mercato del grano.
Nel 1284, su
un lato della piazza, venne costruita una loggia sorretta da dieci pilastri in
pietra, che doveva proteggere i venditori e la merce dalle intemperie; su uno
dei pilastri fu collocata un'immagine della vergine, che divenne ben presto
oggetto di culto e che portò alla fondazione della comnia, di beneficenza e
assistenza, dei monaci di Or San Michele.
Alla fine del Duecento la loggia e la piazza divennero sede del mercato del
grano e degli altri cereali.
Nel 1304,
danneggiata la loggia da disordini cittadini, ne venne costruita una in legno,
che, distrutta da un incendio nel 1336, lasciò il posto ad una nuova loggia in
pietra aperta su quattro lati: il più grande mercato di grano al coperto
costruito in una città medievale.
Nel 1350, completato il piano terreno, la loggia venne chiusa e da mercato del
grano divenne luogo di culto; la comnia di Orsanmichele venne ospitata
all'interno e la tavola della Vergine di Bernardo Daddi sostituì l'antica
icona, mentre all'esterno una serie di tabernacoli vennero destinati ad
ospitare le statue dei santi protettori delle arti della città, (principali
committenti dei lavori), e al termine della costruzione i piani superiori
vennero utilizzati come deposito del grano. Infine nel 1596, i piani
superiori divennero sede dell'Archivio dei Contratti e dei Testamenti.
Il materiale con cui il palazzo fu costruito, è pietra proveniente probabilmente dalle colline fiorentine.
Sono molti e non certi gli architetti che contribuirono alla costruzione di Orsanmichele: Neri di Fioravanti, Benci di Cione, Francesco Talenti, Andrea Pisano ( tutti appartenenti all'Arte della Seta).
Il palazzo presenta aspetti fondamentali dell'architettura gotica, fiorente a quel tempo in tutta Italia e anche in Europa.
L'edificio è molto compatto (classicità); le linee orizzontali (cornici spesse che dividono l'edificio in tre parti e cornici più sottili che corrono all'altezza degli archi a sesto acuto delle finestre) prevalgono su quelle verticali, facendolo sembrare meno alto.
La facciata è caratterizzata dalla presenza delle bifore e dalle grandi arcate con le trifore decorate nelle lunette con "disegni" floreali dietro i quali si trovano delle vetrate (tipici elementi gotici).
Elementi fondamentali sono i tabernacoli contenenti delle statue realizzate da alcuni dei più grandi scultori italiani, tra cui i fiorentini Donatello e Ghiberti ( ure molto famose in quegli anni e rappresentanti del gotico e del rinascimento).
L'edificio non ha la struttura che avevano le chiese della sua epoca, evidentemente proprio per il fatto che era stato costruito per assolvere una funzione diversa.
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