storia dell arte |
Paul Cezanne (1839-l906)
I tre periodi di Cezanne:
Grande amico d'Emile Zola e di Pierre Renoir, trascorse tutta la sua vita in Francia: a Parigi entrò in contatto con gli impressionisti e partecipò alla loro prima esposizione del 1874.
Fin dal 1879 però se n'allontanò; d'altra parte le sue opere, fin dagli anni '80, mostrano significative differenze rispetto a quelle degli impressionisti: molto marcato infatti è il suo distacco dalla loro visione effimera e fuggevole della realtà. Dall'impressionismo, Cezanne apprese la pittura en plein air e la ricerca della massima luminosità dei colori; tutta l'esperienza impressionista fu per lui solo l'inizio di una ricerca che lo vide tormentarsi continuamente nella speranza di giungere a quella verità essenziale delle cose che l'impressione visiva non poteva esaurire.
Il suo disegno è deciso ed è realizzato con linee ondulate che si sovrappongono nel delimitare i contorni, mentre un tratteggio rapido indica le zone in ombra e modella i volumi; talvolta al disegno a matita si aggiungono delle macchie d'acquerello. Gli acquerelli dell'artista vivono nel disegno sottostante matita, che individua la geometria dell'insieme e dei vari strati di trasparenze colorate, sovrapposti l'uno all'altro solo dopo che la pennellata sottostante si era già asciugata. In tal modo s'impedisce ai colori di mischiarsi e la loro sovrapposizione dà l'uomo a vari piani determinanti lo spazio. Cezanne lasciava bianco il foglio nei punti colpiti direttamente dalla luce. Neppure le masse venivano completamente rifinite, bastando il colore già dato a indicarne la forma.
La casa dell'impiccato a Auvers, è sia un'opera impressionista perché c'è la scelta dell'en plein air e piccoli tocchi di colore con molti chiari, sia post-impresionnista: il paese tra i due edifici in primo piano, la strada serrata che va verso il basso, l'enorme vallata limitata dal cielo che dal viola passa ad un azzurro intenso. Secondo Cezanne "nella pittura ci sono due cose: l'occhio e il cervello, ed entrambe devono aiutarsi tra loro". Il cervello deve spingere il pittore a scoprire la verità nascosta dietro le apparenze. La geometria è dentro tutte le sue opere, per questo le sue ure sono monumentali e hanno una potenza architettonica. Il colore determina piani, curve, spigoli, inclinazioni, chiaroscuri..
I giocatori di sectiune, → rappresenta due uomini in un'osteria che giocano a sectiune di fronte a uno specchio; l'opera ricorda il bar alle Folies-Bergeres ma non è più impressionista perché lo specchio sembra far parte del rivestimento ligneo e l'attenzione dell'autore è solo per i due giocatori. Sembrano due manichini, e questa è la caratteristica del quadro; tutto è geometria: la calotta sferica dell'uomo a dx, il cilindro sormontato da una calotta sferica dell'uomo a sx, gli innesti delle superfici cilindriche e tronco-coniche delle maniche, il parallelepipedo del tavolino sul quale c'è una tovaglia quasi granitica. Le pennellate aiutano la resa volumetrica e sembrano colpi d'ascia su un tronco.
La montagna Sainte-Victoire, Filadelfia, → l'artista fece molte tele su questo soggetto. In questo dipinto l'artista scompone il paesaggio naturale e quello creato dall'uomo in essenzialità e gli ha ricomposti tramite superfici accostate, alla ricerca della profondità senza prospettiva ma con i colori. Anche l'aria e il cielo sono del colore delle case e degli alberi: solo un tenue contorno azzurro separa cielo e montagna. Quest'opera non è per niente impressionista: basta confrontarla con quella di Renoir con lo stesso soggetto: questa è giocosa e solare mentre quella di Cezanne rappresenta una natura vinta e svelata, pronta a essere consegnata ai pittori futuri.
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