storia dell arte |
Pietro da Cortona
Pietro Berrettini
ma chiamato da tutti Pietro da Cortona perché Cortona era il suo paese nativo,
che si trova in toscana. Architetto e pittore contemporaneo di Bernini e Borromini, Pietro
Berrettini condivise con loro la scena artistica romana del Barocco romano.
Nasce nel
Pietro da Cortona pittore e architetto barocco lavorò senza interruzione a Roma fino alla sua morte nel 1669. Le sue prime collezioni sono per la famiglia Sacchetti in una villa successivamente distrutta e per i Barberini. Il Berrettini dimostrò grande padronanza del mezzo tecnico del disegno, caratteristica, tipica della sua formazione fiorentina.
Fondamentale
è il contributo che Berrettini da alla pittura decorativa ad affresco,
per la quale propone un nuovo stile che arricchisce la narrazione di inediti
effetti scenografici e di un suo efficacismo di
colore. Ciò è particolarmente presente nel Trionfo della Divina provvidenza un grandioso dipinto che
orna la volta della Salone del Palazzo Bernini,
famiglia di Urbano VIII. La decorazione del salone è di
Doveva essere inizialmente la chiesa dell'accademia di santa Luca e per questo motivo quando si decide di ricostruire la chiesa precedentemente medievale. Per la costruzione di questa chiesa viene portato alla luce il corpo di san Martina, così che questa diventi una doppia chiesa. Chiesa di Santa Luca e di Santa Martina. Una parte della struttura è dedicato a Santa Luca e uno a Santa Martina. Sotto Santa Martina ed è una cripta., sopra Santa Luca. La costruzione sorge hai piedi del Campidoglio ì, tra il Foro di Cesare e l'antica Curia. La pianta originariamente scelta fu quella circolare per evidente omaggio alla tipologia dei primi martyria. In seguito però l'architetto decise di usare una croce greca di ispirazione rinascimentale anche se ne rinventò la collocazione spaziale. Il braccio verticale della croce è leggermente più lungo, anche se entrambi terminano con absidi semiellittici. Le pareti interne si snodano lungo il perimetro della croce con un particolare e suggestivo alternarsi di rientranze e aggetti, scanditi dal plastico e ininterrotto susseguirsi di colonne, nicchie e paraste culminate all'addensarsi nell'incrocio tra i due bracci. Non ci sono angoli secchi. All'esterno troviamo degli elementi che abbiamo analizzato in Bonarroti. Facciata divisa in due da una traebeazione aggettante che svolge anche una funzione decorativa. Due ordine di colonne, capitelli che inquadrano l'ingresso e sopra una finestra. Alternarsi di semicolonne e paraste, la facciata è un po' convessa. La cupola ricorda molto il Panteon per i lacunari e la struttura di costoloni ricorda San Pietro.
Lavora a quest'opera dal 1635 al 1668 poco temo prima della sua morte.
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