storia dell arte |
Prospettiva
La prospettiva,e' una tecnica di rappresentazione di oggetti,che producono sulla retina dell'occhio di un osservatore un'impressione simile quanto piu' possibile a quella prodotta dagli oggetti reali.Sia nell'antichita',che nel medioevo la parola prospettiva indicava l'ottica; solo nel quattrocento assunse il significato di rappresentazione degli oggetti secondo i principi scientifici dell'ottica .Nell'ambito della storia dell'arte la prospettiva volle risolvere,in teoria e in pratica,il problema della rappresentazione nei suoi rapporti tra linee,volumi,colori,luci,ombre per quanto riguarda la pitturae quello dell'organizazione dei volumi in funzione dei diversi punti di vista per quanto riguarda la scultura e l'architettura.Nella rappresentazione urativa,si arriva a una frantumazione dello spazio prospetticoe all'adozione di una tecnica detta'dissociazione prospettica',in cui ogni singolo episodio o unita' ha una propria interna organizzazione,ma il tuttoo non aspira a rispondere a un'impostazione unitaria.Verso la fine del duecento,grazie soprattutto al Cavallini e a Cimabue,si assiste a un rinnovato interesse per la prospettiva che viene a coincidere con una nuova coscienza della corporeita' degli oggetti;Giotto negli affreschi di Assisi e di Padova,si sforza di dare una rappresentazione dello spazio articolato in varie architetture,anche se continua a mancare un criterio unitario d'insieme.Nel quattrocento grazie agli studi del Brunelleschi ,viene riscoperto e riprodotto il metodo della proiezione centrale;che ritrasse con il nuovo metodo il Battistero e il Palazzo vechio di Firenze,ma le tavole sono andate perdute;e ora il testo piu' antico dove vengono esposti i principi della prospettiva e' quello dell'Alberti 'il trattato della pittura'.In quest'opera,Alberti teorizza la rappresentazione artistica mediante una preventiva definizione del punto di fuga da cui una costruzione in alzato permettera' tutta la successione delle trasversali.Il razionalismo dell'ambiente culturale Fiorentinoe piu' in generale, di quello Toscano,fece si che il nuovo metodo prospettico,tendente a dare una rappresentazione del reale abbastanza verosimile e comunque codificata da precise regole geometriche,venisse ammirato,e sperimentato da artisti come Masaccio,Donatello Piero della francesca ,anche se non mancarono eccezioni come quella di Paolo Uccello che preferi' indirizare i suoi studi nell'ambito della prospettiva,vista nell'ottica medioevale,raggiungendo risultati di astratto ermetismo. Anticipatore dell'uso illusionistico della prospettiva(che si trovera' soprattutto nel seicento) fu il Mantegna ,che sia negli affreschi della cappella Ovetari a Padova sia in quelli della camera degli sposi a Mantova,portando all'altezza dello spettatore il punto di fuga,creo' le premesse di una tecnica perfezionata nei secoli successivi.con Leonardo da Vinci il campo dell'indagine prospettica si allarga.Sulla notazione dei cambiamenti di colore-luce il rapporto al variare della distanza,e' la teoria della 'prospettiva aerea',che avra' come risultato in pittura gli effetti di sfumeto e di azzurramento atmosferico.La scoperta di Leonardo si rivela fondamentale e crea le premesse per la pittura tonale,a macchia,e impressionistica.Nella seconda meta' del cinquecento il manierismo comincia ad adottare la prospettiva col realizare finte architetture o sfondamenti illusionistici delle pareti;ne sono esempi gli affreschi del correggio a Parma.Nel seicento e per tutto il settecento si intensifica l'uso della prospettiva per scopi scenografici e illusionistici.Se nell'ottocento,la prospettiva continua a essere uno dei cardini dell'educazione accademica,gia' movimenti come il realismo e l'impressionismo ne mettono in discussione la validita' e l'importanza;in seguito il cubismo e i movimenti contemporanei hanno completamente rifiutato le scienza prospettica,che e' divenuta solo oggetto di studio da parte di critici e filosofi.
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