RIGON
GAIA (matr. 126312) p.111-l49
L'economia della Nigeria si basa
esclusivamente sull'export del petrolio gestito in parte da multinazionali, che
stanno all'origine dei conflitti etnici territoriali e, dall'altra, dallo stato
che crea anch'esso lotte politiche tra le diverse fazioni. In gran parte
dell'Africa, dal 1995, gli stati-nazione sono diventati predatori nei confronti
delle loro stesse società, creando un forte ostacolo allo sviluppo, alla
sopravvivenza ed alla civilizzazione. Anche il colonialismo ha avuto la sua
parte importante in questa vicenda. L'acuirsi delle differenze etniche e la
cristallizzazione dell'etnia come fonte di status sociale e potere politico,
derivano entrambi dalla dinamica storica della base sociale dello stato
coloniale prima, e dello stato-nazione indipendente poi. Nell'ultimo decennio
è stato documentato che la povertà urbana, la crisi
dell'agricoltura (soprattutto assistenziale) la disgregazione istituzionale, la
violenza diffusa e i massicci movimenti di popolazione si sono sommati tra loro
aggravando notevolmente le condizioni di vita di gran parte dell' Africa,
contribuendo alla diffusione di epidemie che minacciano di sterminare la
popolazione; ad esempio l'HIV che, in alcuni stati, è la principale
causa di morte. L'autore inizia poi ad analizzare gli Stati Uniti che vantano
l'economia più forte e tecnologicamente più avanzata del mondo.
Allo stesso tempo, però, è anche la società in cui negli
ultimi due decenni del XX sec. si è manifestata una forte crescita della
disuguaglianza, della polarizzazione sociale, della povertà e della
miseria. Tale crescita potrebbe essere vista come il probabile esito
strutturale delle tendenze insite nel capitalismo informazionale dove le forze
del mercato siano lasciate libere di operare in assenza di contrappesi. Di
fatto, negli Stati Uniti, la maggior parte delle famiglie è riuscita a
tirare avanti solo se e quando entrambi i coniugi hanno contribuito al bilancio
domestico. Anche la povertà è aumentata senza distinzione razziale
e l'estrema povertà si è diffusa ad un ritmo ancora più
elevato. L'autore spiega questo fenomeno in 6 passaggi: a) passaggio di
un'economia industriale a una informazionale; b) crescente disuguaglianza nelle
opportunità di accesso a una istruzione pubblica di qualità; c)
impatto della globalizzazione dei mercati sulla produzione industriale e sulla
forza lavoro; d) organizzazione dei processi produttivi; e) crescente peso
immigrati soggetti a discriminazione salariale; f) l'ingresso delle donne nel
lavoro retributivo. A questi fatti vanno inoltre aggiunti i fattori
sociopolitici che non fanno che accentrare la logica delle disuguaglianze