storia dell arte |
ROY LICHTENSTEIN
(27 ottobre 1923 - 29 settembre 1997)
Agli inizi degli anni '60, egli è il pittore più significativo producendo dipinti ispirati a fumetti o a riproduzioni di opere d'arte.
La caratteristica di quest'artista è l'enfatizzare grandi particolari di una ura o di un oggetto con una tecnica che ricorda molto quella cinematografica dello "zoom".
I fumetti riprendono soggetti reali della stampa, sottoponendoli a variazioni che esaltano il contorno e il colore. Il contorno, grosso e nero, dovuto dalla "vicina inquadratura" e' simbolo di eleganza, e di forza plastica; le campiture sono trattate con puntini che s'ispirano al retino tipografico.
Egli non riproduce un fumetto originale, ma lo ripropone con qualche cambiamento o fa derivare la sua ura da più immagini e documenta l'appiattimento della società moderna
Le tecniche da lui usate sono i colori piatti, i puntini del retino tipografico, e le dimensioni proprie della sectiunellonistica, così da creare un nuovo rapporto percettivo con l'osservatore.
Il risultato: immagini solari, chiaramente descrittive, ironiche, gioiosamente colorate, lontane dalle angosce esistenziali di tanti movimenti precedenti, espressive di un mondo nuovo, entusiasticamente moderno.
HOPELESS
1963 Acrilico su tela cm 112 x 112 Colonia,
Hopeless che in inglese vuol dire "senza speranza" è un'opera che evoca l'idea di un fumetto enormemente ingrandito.
Un volto femminile è inquadrato in primo piano, con gli occhi lacrimanti, la bocca a cuore e i tratti standardizzati propri delle eroine di alcune storie urate. Anche il modo in cui il disegno è realizzato è analogo a quello dei fumetti, con grosse linee nere dal tratto proporzionato che segnano il contorno degli occhi, della bocca e del viso.
In alto vi è una nuvoletta detta baloon con alcune bollicine simili a quelle che nei fumetti racchiudono una frase non detta, ma solo pensata.
Essa contiene una scritta a grandi caratteri in lingua inglese.
E' una breve frase che si riferisce ad una situazione hopeless, cioè senza speranza e il significato drammatico è accentuato dai punti esclamativi.
E' un ulteriore riferimento alle storie tipiche di alcuni fumetti popolari o dei fotoromanzi che presentano per lo più vicende lacrimevoli e appassionate.
I colori sono vivaci e uniformi, privi di sfumature. Sono inoltre segnati da una puntinatura regolare che evoca il retino della stampa tipografica.
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