|
storia |
Assolutismo e Cattolicesimo nella Spagna di Filippo II
Assolutismo e Cattolicesimo nella Sna di Filippo
II
- Già sotto Carlo V, i regni iberici
avevano costituito il nucleo politico, militare e finanziario
dell'Impero asburgico, ma con Filippo II l'elemento snolo, e
precisamente quello castigliano, acquistò un peso ancor maggiore.
Il nuovo re stabilì la sede della monarchia al centro della
penisola iberica, nella cittadina di Madrid,
facendola diventare capitale.
- Un tratto distintivo del governo di Filippo II
fu la forte accentuazione dell'assolutismo, si confermò,
infatti, una robusta burocrazia centrale, alle dipendenze del re; i
quadri della burocrazia erano reclutati tra la piccola nobiltà
e i letratos, ovvero i ceti urbani
acculturati. Ai vertici dello stato si trovavano organi specializzati, i consigli,
che curavano gli interessi generali del regno e che definivano le linee
generali per il governo dei singoli territori sottoposti alla monarchia
snola, cui dovevano ispirarsi i governatori e i viceré che vi
erano inviati.
- Per ottenerne consenso e collaborazione, la
monarchia fece molte onorificenze e di prebende per i gruppi
dirigenti locali e concedette loro una certa autonomia nella gestione del
potere sul territorio, in cambio della fedeltà agli interessi
mondiali della Castiglia, della Sna e del Cattolicesimo.
- L'adesione al cattolicesimo
controriformistico rappresentò l'altra caratteristica saliente
dell'assolutismo di Filippo II. La difesa dell'ortodossia cattolica contro
gli eretici e gli infedeli divenne infatti, un fattore essenziale del
controllo assolutistico sugli immensi territori sottomessi alla monarchia
iberica, e la religione venne usata da Filippo come mezzo per affermare l'autorità
monarchica.
- Filippo si avvalse del tribunale dell'inquisizione
snola per assicurarsi l'uniformità religiosa dei sudditi,
sradicando il protestantesimo (principalmente con centinaia di roghi) e
reprimendo quei dissensi religiosi che avrebbero provocato l'indebolimento
dello stato, come già accaduto in Francia. Il re s'impegnò a
difendere il carattere nazionale della chiesa snola e il proprio
diritto a intervenire nella nomina dei vescovi.
- L'attività dell'inquisizione snola
durante il regno di Filippo II si indirizzò contro i pochi protestanti
presenti in Sna ma soprattutto contro gli ebrei e i musulmani. Si
trattava degli ebrei convertiti (conversos
)
che furono costretti ad abiurare pubblicamente alla propria fede nel 1492;
e dei musulmani (moriscos)
costretti fin dal 1502 ad abiurare alla fede islamica, erano
però sospettati di aderirci in segreto. Accusati di
infedeltà al re e di collusione con i turchi, contro cui
Filippo era in guerra, i moriscos vennero
duramente perseguitati. Alla repressione, i moriscos
risposero con violente rivolte, come quella esplosa nel 1568 e
brutalmente domata dagli snoli.
- Alla grande forza politica della Sna, non
corrispondeva un'uguale solidità economica. Ciò fu dovuto
alla fragilità strutturale dell'economia castigliana,
prevalentemente pastorale, e l'insufficienza delle entrate fiscali.
Filippo II inaspì così il prelievo
fiscale, sottoponendovi anche i possedimenti della chiesa.
- A sostenere le finanze intervennero i prestiti
chiesti da Filippo ai grandi banchieri. Ma per fronteggiare le attese dei
creditori e rinegoziare il debito, Filippo fu costretto a impegnare
totalmente i provenienti dai possedimenti americani e a sequestrare anche
i metalli preziosi inviati in Europa dai privati. Tutto ciò non fu
sufficiente a impedire le frequenti banche rotte del sovrano (la prima del
1557).
© ePerTutti.com : tutti i diritti riservati
:::::
Condizioni Generali - Invia - Contatta