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CARLO MAGNO
Questo grande sovrano, durante il suo lunghissimo regno (dal 771 all'814), dovette affrontare una moltitudine di problemi sia interni che esterni: la regolamentazione dei rapporti con il Papato, i delicati contatti diplomatici con l'Impero di Bisanzio, il proseguimento della lotta antimusulmana in Sna, le rivolte anti-franchi in Italia, la pressione sui confini di popoli barbari quali i Sassoni e gli Avari e la riorganizzazione del vasto regno furono solo i principali campi d'azione di Carlo Magno.
Ma nonostante la molteplicità dei problemi, Carlo riuscì molto saggiamente a superare tutti gli scogli: non a caso la letteratura europea trasse ispirazione dalla sua vita per creare una leggenda epica che, negli anni a venire, fornì lo spunto ideale alle imprese dei Crociati. A questo proposito vale la pena di ricordare la celebre Chanson de Roland, che narra l'epico scontro di Roncisvalle in cui perse la vita il conte paladino Rolando (Orlando).
Carlo Magno, dopo la vittoria sui Longobardi e il suo rientro in patria, dovette ritornare in Italia varie volte per reprimere le ripetute ribellioni. Nel 780 e nel 787 i Franchi, dopo aver sedato la rivolta organizzata dal duca del Friuli Rotgaudo, combatterono contro il duca di Benevento e altri duchi delle Venezie, colpevoli di aver cospirato contro il dominio franco. Ma, contemporaneamente alle vicende italiane, Carlo Magno dovette affrontare altre imprese in varie parti dei suoi domini: la camna contro i Sassoni, stanziati fra il Reno e l'Elba, fu senza dubbio la più difficile: iniziata nel 772 e conclusa nel 797, costò al regno franco una ventina di spedizioni particolarmente impegnative. Spinto dalla necessità di rendere più sicure le frontiere del regno, Carlo Magno impose la propria autorità in tali zone sin dal 772; ma le popolazioni barbaro-ane, nemiche della cristianità, diedero vita ad una serie incessante di ribellioni. La prima, durata dal 777 al 785, fu soffocata dall'esercito franco in modo assai cruento: a Verden in un solo giorno furono massacrati 4.500 Sassoni. Per evitare ulteriori sommosse Carlo Magno introdusse la pena di morte per tutti coloro avessero celebrato altre cerimonie ane o rifiutato il battesimo cristiano. Ma gli indomabili Sassoni insorsero nuovamente nel 792 e i Franchi dovettero compiere altre quattro spedizioni prima di riuscire ad avere la meglio sui rivoltosi.
Una volta ristabilito l'ordine, Carlo fece deportare intere tribù di Sassoni e assegnò le terre di quella zona a nobili franchi, a enti ecclesiastici e a Sassoni dimostratisi fedeli al cattolicesimo. Il pieno controllo della Sassonia fu stabilito soltanto nel 797 e i provvedimenti contro i Sassoni furono mitigati. In Europa ebbero altrettanta importanza gli scontri con i Bavari e gli Avari. La Baviera fu conquistata abbastanza facilmente nel 778; mentre gli Avari, stanziati lungo il corso medio del Danubio, riuscirono in un primo tempo a resistere alla forza dell'esercito franco; tuttavia dopo una lunga serie di aspre battaglie gli Avari furono completamente sterminati nel 795. Per garantire una maggior sicurezza ai confini orientali, Carlo Magno creò sui territori degli Avari la ĞMarca Orientaleğ (Osterreich), da cui prese il nome il Ducato d'Austria.
Le cosiddette marche erano delle unità amministrative governate da un marchese, che avevano il compito di organizzare al meglio la difesa dello Stato.
Durante il suo lungo regno, Carlo Magno, in nome del Cristianesimo di cui era difensore, riprese la politica antimusulmana che era stata inaugurata anni prima da Carlo Martello. La prima camna franca contro i califfi musulmani, che aveva come unico scopo la presa di Saragozza, fallì; anzi durante la ritirata verso nord, la retroguardia franca fu sorpresa dai Baschi a Roncisvalle e venne sopraffatta. Fu proprio in questa occasione che morì il paladino Rolando, che la poesia epica ricorda nella già citata Chanson de Roland.
Dopo questa sconfitta iniziale, Carlo Magno preparò altre spedizioni e nel ventennio successivo riuscì a sottrarre lentamente agli Arabi il territorio snolo compreso fra i Pirenei e il fiume Ebro.
Fu creata così la Marca di Sna, alla quale si unì il piccolo regno cristiano delle Asturie, che si dichiarò spontaneamente vassallo di Carlo Magno.
All'inizio del IX secolo il regno di Carlo Magno assumeva proporzioni veramente imperiali: i Franchi erano padroni dell'Europa, dall'Ebro fino all'Elba e dalle coste del Mare del Nord sino all'Italia centrale.
Nella notte di Natale dell'800, nella basilica di S. Pietro a Roma, papa Leone III incoronò Carlo Magno imperatore del Sacro Romano Impero. Con questo gesto il pontefice volle ribadire il proprio appoggio all'opera dei Franchi.
Ma il delicato rapporto fra potere temporale dell'imperatore e potere spirituale del pontefice nei secoli successivi avrebbe portato a contrasti talvolta drammatici.
L'ultima conquista diplomatica di Carlo Magno fu l'avvicinamento con l'Impero Romano d'Oriente: nell'812 i Franchi resero la città di Venezia all'imperatore di Bisanzio, il quale riconobbe definitivamente la realtà del Sacro Romano Impero carolingio. Carlo Magno morì nell'814, circondato dall'ammirazione e dal rispetto del suo popolo e di tutto il mondo cristiano dell'epoca.
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