storia |
CARLO V
Carlo V salì al trono all'età di solo 19 anni, e si è trovato in una situazione agevolata in quanto lio del re asburgico Filippo e della regina snola Giovanna; così che alla sua presa di potere Carlo ebbe dal padre il controllo dei Paesi Bassi ed inseguito dal nonno materno i possedimenti snoli sai le colonie oltreoceano che i possedimenti europei, cioè Sardigne, Sicilia e Napoli. In seguito alla morta del nonno paterno eredita i possedimenti asburgici e si candita per le elezioni imperiali e viene appoggiato da dei banchieri di Augusta e da gruppi di finanzieri di Firenze e Genova, e con il loro sostegno economico acquistò i voti dei principi elettori e così vinse le elezioni. Così Carlo V si ritrova a governare un grande impero, grandi nazioni di cui a volte non ne conosce la cultura la lingua la religione, e questo lo porta a voler governare cercando di essere una guida politica e religiosa, cercando di creare un impero universale, e cerca di creare un impero basato sulla Cristianità. E per portare a termine i suoi obbiettivi l'imperatore deve scongere i suoi nemici più minacciosi. E così si riapre ben presto il confronto con i francesi per il possedimento del Ducato di Milano e Napoli, ma le truppe asburgiche riescono ad insediarsi a Milano, ed inseguito viene fatto prigioniero il re francese (Francesco I battuto alle elezioni da Carlo),il quale viene costretto a firmare il trattato di Madrid il quale stabiliva che Napoli e il Ducato di Milano fossero di proprietà asburgica. In seguito alla liberazione di FrancescoI questo aderì alla lega contro l'imperatore la lega di Cognac promossa dal papa Clemente VII, alla quale aderirono la città di Firenze, Venezia , Milano e Genova. L'iniziativa del papa provoca subito delle conseguenze, infatti un esercito di 12000 lanzachitecchi esercito di luterani al servizio di Carlo V arriva in Italia e per il mancato versamento di he arretrate approdano a Roma e saccheggiano la città ed il papa si rifugia a castel Sant'Angelo. Questo saccheggio portò allo scioglimento della lega contro l'imperatore infatti da Firenze vennero cacciati i de Medici e venne proclamata la repubblica e Genova si allea con l'imperatore.
In seguito nel 1520
Carlo V e Francesco I firmarono la pace di Cambrai nel quale il re francese
riconosce il dominio dell'imperatore sul Ducato di Milano, mentre l'imperatore
rinuncia al possedimento della Borboglia. Nello stesso anno venne firmano il
trattato di Barcellona, un accorto tra il papa e Carlo V, in cui il papa
riconosce i domini imperiali nella penisola e l'imperatore restituì i
possedimenti pontefici e fece ritornare a Firenze i de Medici. E cosi nel 1530
Carlo V venne incoronato imperatore dal papa a Bologna. Ma poco dopo si
riaprirono le lotte con
La situazione fu
molto diversa e complicata in Germania dove la popolazione seguiva le idee di
Lutero. E così Carlo V si ritrova a governare un grande impero ma
spaccato in 2 per le idee religiose. Così in un primo momento
cercò di fare da mediatore nella situazione e poi decise di ricorrere a
punizioni militari per chi avesse cercato di creare nuove autonomie politiche
servendosi del pretesto della religione. In seguito Carlo V proclama
Una dura sconfitta fu inflitta dai principi tedeschi ai contadini e la loro guida fu giustiziata, torturata ed imprigionata. Lutero da cui avevano preso lo spunto per la rivolta si tenne lontano da tutto ciò e condannava anche la loro violenza. Dopo 10 anni scoppiò un nuovo movimento quello degli ANABATTISTI (cioè di coloro che approvavano il battesimo dall'età adulta) che condividevano le idee dei contadini rivoltosi e questo movimento si diffuse in Austria Paesi Bassi ecc . ma questo movimento venne represso dall'esercito imperiale. La riforma quindi si espandeva sempre di più in vari stati dell'impero e quindi era sempre più difficile per Carlo V governare. In seguito nella DIETA DI AUGUSTA i principi tedeschi presentano a Carlo V una professione di fede luterana la quale però viene rifiutata dall'imperatore, così i principi si riuniscano nella lega di SMALCALDA, quindi l'idea di Carlo V di formare un impero basato sulla cristianità pian piano va sfumandosi e in seguito tutto questo viene confermato nella DIETA DI RATISBONA.
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