CATONE E GLI INIZI DELLA STORIOGRAFIA A ROMA
LA PRIMA
PRODUZIONE STORIOGRAFICA
La storiografia a Roma nasce intorno al 3° sec., ma
ha dei precedenti dai quali prende spunto:
le laudationes testi che venivano recitati nei funerali e che esaltavano le
virtù del defunto celebrando anche le imprese della gens a cui
apparteneva
gli elogia iscrizioni tombali che indicavano le virtù del defunto
(ovviamente nobile)
Le
prime opere di carattere storico furono gli Annales, libri dove i
pontefici registravano anno per anno gli avvenimenti principali che
riguardavano lo stato (carestie, guerre). Questi erano conservati in archivi
pubblici ma i pontefici avevano la tendenza a registrare solo le vicende
dell'aristocrazia, quindi non erano del tutto obiettivi.
La storiografia romana utilizza il greco perché Roma, in quel periodo,
era impegnata nello scontro con Cartagine e, per paura che i greci si
alleassero con i cartaginesi, aveva bisogno di creare consenso intorno a
sè, in poche parole, doveva farsi proanda nel mondo greco.
Il primo a scrivere in greco fu Fabio Pittore, un aristocratico, ma la
prima grande storica opera romana furono le Origines, scritte (in
latino) da Catone il Censore.
LA VITA E LE OPERE DI CATONE
Marco Porcio Catone nacque nel 234 a.C. presso Frascati, da una
famiglia benestante di proprietari terrieri. Da giovane combatté nella guerra
contro Annibale e rivestì numerose cariche (fece il cursus honorum carriera politica) fino ad essere eletto console nel 195;
in questo periodo si oppose all'abrogazione della lex Oppia, approvata
durante la 1°guerra punica, impediva alle donne di portare gioielli superiori
ad un certo peso. Catone era un conservatore tradizionalista, quindi guardava
con preoccupazione all'influsso greco. Nel 184 divenne censore
e rivestendo questa carica condusse una dura lotta contro l'immoralità
dei costumi romani, attaccando anche i senatori più illustri e promosse
un programma di edilizia pubblica.
Quando nel 155 Atene inviò un'ambasceria di
tre filosofi (uno di questi era Carneade che teneva discorsi in pubblico,
facendolo riflettere sul fatto che Roma si imponeva con la violenza sugli altri
popoli) Catone li fece cacciare perché
temeva che i loro insegnamenti avrebbero potuto danneggiare la mentalità
dei romani colti.
Nel 157 fu inviato in Africa, in qualità di
mediatore tra cartaginesi e numidi: durante questa visita nacque la sua
ossessione che la città di Cartagine fosse una minaccia per Roma. Da
allora ne invocò, pubblicamente e freddamente, la distruzione. Nell'anno
in cui egli morì (149 a.C.), scoppiò tra romani e cartaginesi la
terza guerra punica, che si concluse tre anni dopo con la distruzione di
Cartagine.
LE ORIGINES
Catone è ricordato anche come autore della
prima storia di Roma in prosa, le Origines, di cui ci rimangono solo
pochi frammenti. E' un'opera in 7 libri in cui Catone si occupava della storia
di Roma e di altre città, riportandovi addirittura alcune delle sue orazioni politiche tenute in Senato e
rifiutando l'uso del greco; quest'opera, infatti, è scritta in latino.
IL DE AGRICOLTURA
Il suo De agricoltura, un trattato
sull'agricoltura, è la più antica opera latina in prosa giunta
completa fino a noi.
In questo trattato Catone descrive il modo in cui
far fruttare una villa agricola e ci dice anche che, secondo lui, con
l'agricoltura si formano i buoni cittadini e i buoni soldati; infatti essa
impone uno stile di vita austero, necessario per la formazione di un uomo
onesto.
Inizialmente sembra rivolgersi ai piccoli
proprietari ma invece si rivolge ad un'azienda di grandi dimensioni dove il
padrone non vive in camna, ma in città e affida tutto a un villicus.
Catone parla anche degli schiavi come se fossero
strumenti e suggerisce di buttarli via quando non si possono più utilizzare.