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CHIOSCHI O PADIGLIONI D'ESTATE
I padiglioni sono semplici e pittoreschi; talvolta hanno un sedile una doma, cioè un pavimento in terra battuta; altri possono avere una pavimentazione di tavole o di tatami. Di solito sono aperti e hanno un tetto di lia quadrato sostenuto da quattro pilastri messi agli angoli; altri ancora possono avere due lati chiusi da pareti fisse, una delle quali munita di apertura ornamentale o di finestra.
Spesso accanto alla finestra del padiglione vengono fatti crescere rampicanti e alberi che formano meravigliose composizioni. Ecco presentato un esempio: «il belvedere era chiuso su tre lati da pareti fisse intonacate e dipinte di marrone scuro, avere un tetto di lia con gronde molto aggettanti che proiettavano un'ombra scura sui tatami del pavimento. Sulla parete di fronte al lato aperto c'era una finestra che formava un cerchio perfetto del diametro di 5 piedi. L'apertura era senza infissi o telaio, e il suo bordo squadrato era semplicemente rifinito ad intonaco; dei bambù marrone scuro, di varie grossezze, fissati di traverso sulla finestra formavano l'intelaiatura, sulla quale era assicurato un fitto graticcio verticale i giunchi marrone. La finestra, che era rivolta al sole, era ben ombreggiata da un rampicante dalle foglie verde scuro che era stato piantato esternamente e le cresceva sopra e intorno. La luce del sole ricadeva sopra creando un effetto di indescrivibile bellezza. Quando due o tre fogli si frapponevano ai raggi del sole, il verde diventava molto intenso; quando c'era una foglia sola ad intercettare la luce, qua e là sopra fogliame, si sprigionavano lampi verde smeraldo, e in certi punti la luce smagliante del sole gettava bagliori che parevano scintille. I punti in cui rampicante e foglie erano stati e intrecciati con pazienza alla grata di giunchi erano completamente in ombra.». Un interno e una finestra come questi possono trovare facile collocazione le nostri giardini, poiché abbiamo una quantità di rampicanti dalle foglie leggere e trasparenti che possono venir utilizzati in questo modo.
Interessanti è la descrizione di un giardino privato di Tokyo: «la sua armatura era composta da quattro pali grezzi ed alcune traverse; aveva il pavimento rialzato con il bordo che formava un sedile, e due pareti intonacate disposte ad angolo retto: in una era ritagliata una finestra rotonda, e nella parte superiore dell'altra una feritoia lunga e stretta; il tutto era coronato da un massiccio tetto di lia con la sommità incappucciata da una ciotola di terracotta rovesciata. Non so se la ciotola fosse stata creata appositamente, ma il suo color mattone si armonizzava con il grigio della paglia. Davanti al padiglione e tutt'intorno erano sparse in gradevole disordine rocce e pietra, rese più affascinanti da una quantità di fiori esotici e di arbusti portati in forme bizzarre, mentre un ruscelletto attraversava il sentiero che lo conduceva fin là.».
Le aperture o le finestre di questi belvedere spesso colpiscono per le loro sagome eccentriche. Molto spesso danno un'idea approssimativa dell'aspetto di queste aperture rustiche. Lungo le siepi si piantano spesso alberi di grandi dimensioni in modo da creare una seconda barriera al di sopra degli arbusti accuratamente squadrati che fiancheggiano il sentiero. La pianta del ginko viene fatta crescere in modo che si allarghi unidirezionalmente a ventaglio per tre piedi o più, ma conservando uno spessore di due piedi. Occorre un lavoro di pazienza infinita per far assumere alle piante queste forme curiose legando a sostegni di bambù tutti i rami grossi e ramoscelli sottili.
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