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DAL PATTO DI MUTUA ASSISTENZA REPRESSIVA ALL'ORGANIZZAZIONE COMUNE DI POLIZIA
Il processo di internazionalizzazione delle strategie
politiche, dei metodi e delle pratiche della guerra di classe
controrivoluzionaria a livello degli Stati Europei procede da vari anni. Futile
enucleare alcune tappe salienti di questo processo poiché, essendosi svolto con
molta discrezione, per non dire 'clandestinamente', gli obbiettivi
che esso ha già consolidato non sono ancora stati individuati dal
Movimento rivoluzionario nella loro portata strategica. L'esposizione
cronologica ci appare la più indicata per fornire una visione d'insieme
del problema (1).
(1)maggio '75Strasburgo - Convegno dei ministri della giustizia di 18 paesi del
Consiglio Europeo per il coordinamento della lotta contro il terrorismo
internazionale. Viene raggiunto un accordo per combattere comunemente il
terrorismo con l'allargamento e il rafforzamento dei compiti dell'Interpol;
estate '75Milano - Si tiene una riunione bilaterale tra i responsabili
dell'antiterrorismo della RFT e quelli italiani;
gennaio '76Una iniziativa per internazionalizzare la lotta al terrorismo
è presa dal governo della RFT.
In una intervista il ministro degli interni Genscber afferma che: 'intende
mettere la questione all'ordine del giorno della prossima riunione dei ministri
degli esteri della CEE'.
Il governo tedesco farà inoltre in modo che il problema venga affrontato
anche all'ONU;
maggio '76I ministri rappresentanti di 9 paesi della CEE firmano un impegno
politico per la repressione del terrorismo. I paesi promotori di questa
riunione sono la RFT, la GB e l'Italia. In questo impegno si afferma tra
l'altro che: 'gli stati membri della CEE considerano inaccettabile il
metodo disumano che consiste nella cattura di ostaggi per esercitare pressioni
sui governi, qualunque sia il loro fine politico o no. E' nell'interesse di
nati i governi opporsi con energia a tale metodo ed è nell'interesse di
tutti i governi cooperare nella lotta contro il flagello del terrorismo. Una
volta di più i recenti avvenimenti hanno dimostrato che nessun paese,
nessun popolo, nessun governo può sperare di sfuggire agli atti di
terrorismo, ai rapimenti ed ai dirottamenti effettuati sul proprio territorio e
diretti contro i propri cittadini ed i propri interessi, a meno che tutti i
paesi si mettano d'accordo su misure di lotta efficaci. A questo proposito gli
Stati membri della CEE dichiarano di essere decisi a cooperare con gli altri
paesi al fine di eliminare e impedire la escalation del terrorismo. Si
impegnano a tradurre davanti ai tribunali o ad estradare i responsabili della
presa degli ostaggi con celerità e senza intralci burocratici. A tal fine
credono sia opportuna la elaborazione da parte dei ministri della giustizia
della CEE di una 'convenzione internazionale'. I capi di governo
hanno preso atto delle decisioni che i ministri degli interni della CEE hanno
già adottato in materia: inviano tali ministri a continuare'.
giugno '76Bruxelles - I ministri degli esteri della CEE, i capi delle diverse
polizie e gli 'esperti' dei vari paesi nella repressione del
terrorismo decidono di creare una organizzazione comune di polizia. Al termine
di questa riunione, che l'Italia aveva sollecitato dopo 'l'attentato in
cui a Genova un commando di terroristi aveva ucciso il Procuratore Generale
Coco e le sue guardie del corpo', venne diffuso un comunicato in 6 punti.
I ministri hanno deciso:
1) di moltiplicare gli scambi di informazione sulle azioni terroristiche in
modo di poter elaborare metodi efficaci per prevenire, fronteggiare, questa
forma di criminalità;
2) di impegnarsi nella mutua assistenza in episodi concreti di terrorismo;
3) di procedere a scambi di informazioni sulle tecniche seguite, sulle
esperienze di lavoro, sulle tecnologie e sulle attrezzature delle forze di
polizia dei diversi paesi;
4) di offrire la possibilità ad agenti di polizia di un paese di seguire
speciali corsi di addestramento antiterroristico in altri stati o di compiere
viaggi di studio;
5) di cooperare in tutti i settori concernenti la sicurezza interna, inclusa
quella dei trasporti aerei, la sicurezza degli impianti nucleari e le misure di
protezione civile in caso di catastrofe naturale;
6) di costruire uno speciale gruppo di lavoro composto di alti funzionari di
diversi ministeri per esaminare le questioni specifiche di questa forma di
collaborazione internazionale.
Gennaio '77Strasburgo - Viene approvata la Convenzione Europea per la
repressione del terrorismo.
Maggio '77Londra - Si riuniscono i 9 ministri degli Interni della CEE
parallelamente ad una commissione composta dai capi delle polizie, dai capi dei
corpi antiguerriglia e dagli 'esperti' della guerra di classe controrivoluzionaria.
L'Italia è al centro delle preoccupazioni per lo sviluppo che lo scontro
rivoluzionario ha avuto nell'ultimo anno. Vengono confermate le decisioni prese
nel giugno '76 per la costruzione di una organizzazione comune di polizia. In particolare
vengono prese decisioni operative sui seguenti punti:
1) formazione di un centro di addestramento continentale dei corpi
antiguerriglia che funzionerà in Inghilterra curato particolarmente dai
corpi antiguerriglia britannici;
2) creazione di un computer - schedario europeo che: centralizzi tutte le
informazioni sui gruppi guerriglieri; sui loro militanti, sulle loro tecniche;
centralizzi tutti i dati relativi a sequestri di persona, numeri di serie delle
banconote, ecc.;
3) concessione a questa polizia di estendere la caccia ai guerriglieri su tutto
il territorio continentale senza limiti di frontiera;
4) accordi di scambio di uomini e tecnici antiguerriglia;
5) controllo del traffico delle armi mediante l'unificazione dei provvedimenti
tecnici, polizieschi e giuridici su scala continentale.
Gli accordi operativi per la realizzazione di queste misure sono affidati a
riunioni periodiche dei capi delle polizie che hanno anche il compito di
preparare il prossimo vertice dei 9 ministri. La scelta dell'Inghilterra come
cuore dell'azione comune antiguerriglia si spiega con l'esperienza che il
personale militare di questo paese ha acquistato nella lotta contro l'IRA,
lotta che sintetizza tutti gli aspetti della guerriglia nelle metropoli.
giugno '77Il ministro degli Interni Cossiga, subito dopo il vertice di Londra
si reca a Madrid per un incontro con il ministro degli Interni snolo Martin
Villa. In questo incontro, a nome dei 9, riferisce i contenuti del vertice di
Londra con l'esplicito proposito di integrare la Sna nella politica di
repressione controrivoluzionaria continentale. L'integrazione della Sna come
'anello forte' della catena imperialista continentale è
infatti uno degli obbiettivi dei capifila. Questo obbiettivo è
però mollo ambizioso e non privo di rischi, perché se da un lato la
trasformazione della 'Sna fascista' in 'Stato
imperialista' è un passaggio importante del processo di
integrazione imperialista continentale, dall'altro la forza della guerriglia
snola può inserirsi a sua volta in un processo continentale e
diventare così un punto di forza del processo rivoluzionario.
settembre '77Cossiga si reca a Londra dove concorda col ministro degli Interni
Merlyn Rees l'acquisto di tecnologia repressiva e perfeziona gli accordi
già presi nel vertice di Giugno. Successivamente quest'ultimo
renderà la visita recandosi a Roma.
ottobre '77 Durante l'operazione Schleyer e il dirottamento effettuato dal
'Commando Martire Hlimeh' e poi anche dopo il massacro del 18
ottobre, il personale politico-militare degli stati imperialisti europei si
è stretto intorno ai suoi 'superiori' tedeschi fornendoci una
immagine cruda e disincantata delle linee su cui marcia il processo di
integrazione e dei livelli operativi che esso ormai ha raggiunto.
Nella misura in cui la guerriglia viene da tutti riconosciuta come comune e
principale nemico, anche la 'lotta al terrorismo per la difesa della
società occidentale' diventa di più in più, il
terreno strategico su cui viene fatta marciare la ristrutturazione imperialista
dagli stati che sta alla base della cosiddetta 'unità
europea'.
Ha dichiarato Schmidt: 'la liberazione degli ostaggi è un successo
della solidarietà internazionale contro il terrorismo'.E in effetti
dagli USA alla Gran Bretagna tutta la potenza delle pressioni politiche
è stata messa in campo a sostegno delle decisioni di intervento prese
dal governo tedesco. Questa 'solidarietà politica' si è
accomnata a non meno sostanziali 'aiuti attivi' sul terreno
militare, poliziesco e della manipolazione controllo dell'opinione pubblica.
gennaio '78Cossiga si reca a Bonn dove incontra il ministro degli interni
tedesco Maihofer. Al termine dell'incontro viene emesso un comunicato in cui
è detto: 'i due ministri hanno espresso comune apprezzamento per la
stretta e fiduciosa collaborazione che è stata finora realizzata tra i
servizi di sicurezza e di polizia dei due paesi, in special modo nel settore
della lotta al terrorismo internazionale e hanno preso accordi per la
cooperazione operativa in casi concreti'.
Il processo di concentrazione e centralizzazione del potere della borghesia
imperialista in istituti sovrannazionali-transnazionali, lungi dal risolvere il
problema del rilancio dell'accumulazione a livello di sistema aggraverà
tutte le contraddizioni interne e perciò, anche, favorirà lo
sviluppo della guerra di classe. Ciò che però interessa mettere
in evidenza è che nella nuova situazione che il nemico di classe va
costituendo, l'azione rivoluzionaria e la risposta controrivoluzionaria vengono
a trovarsi in una relazione non simmetrica e non immediatamente deducibile
dalle semplici relazioni di potere (rapporti di forza) in cui apparentemente si
trovano dentro i singoli stati-nazionali, che per il proletariato metropolitano
la contraddizione classe-stato assume immediatamente il carattere di
contraddizione antimperialista ; che questo non vuol dire necessariamente tra
classe e apparati sovranazionali, ma contraddizione tra classe e determinazioni
nazionali del potere imperialista, vale a dire tra classe e Stato imperialista.
In breve: anche contro tensioni rivoluzionarie localizzate, interviene 'e
ciò è possibile proprio per la nuova struttura del potere'
sempre tutta intera la forza, la tecnologia e l'intelligenza degli apparati
imperialisti. Il 'piano CEE per la repressione del terrorismo',
'l'organizzazione comune di polizia', ecc., non sono semplici atti
burocratici dei vari governi o dei vari ministri, ma fatti nuovi che non devono
essere sottovalutati perché modificano i termini della guerra.
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