ESERCITO INTELLETTUALE DI RISERVA
Definiamo esercito intellettuale di riserva quelle sacche di
'lavoro nero' intellettuale quali: lavori occasionali, a termine,
ausiliari, o supplettivi. Questa forza-lavoro, per le sue caratteristiche di
medio-alta scolarizzazione è di forte instabilità, trovano nella
società industriale le più svariate collocazioni per cui la loro
soggettività si esprime in forma del tutto eterogenea. All'interno di
questa area sociale si collocano anche gli studenti i quali non costituiscono
una classe a sé, ma riflettono nella scuola tutte le divisioni e le
segmentazioni di classe di cui sono espressione. Negli anni passati, in piena
espansione economica, a misura in cui aumentava la crescita della composizione
organica del capitale - conciliata però in quella fase con
l'allargamento della base produttiva - si poneva il problema di una
trasformazione di qualità della forza-lavoro, da cui l'esigenza per il
capitale di promuovere un processo di scolarizzazione di massa in grado di
fornirgli una manodopera scolarizzata, capace di operare cioè in una
società industriale avanzata. Ciò ha dato origine alla formazione
di una nuova ura sociale proveniente dalle classi subalterne e con un indice
di scolarizzazione predeterminato dalle necessità della produzione
industriale (scuole tecniche, professionali, corsi serali di qualificazione) lo
studente-massa. Questo studente tipo è oggi la componente di maggioranza
nelle scuole divenute esse stesse, di fronte all'acuirsi della crisi, delle
vere e proprie 'aree di parcheggio' per disoccupati potenziali con
scarsissime possibilità di assimilazione nel tessuto produttivo. Questa
'precarietà' è oggi una tendenza che riflette
l'incompatibilità per la borghesia imperialista di poter coniugare la
scolarizzazione di massa con la contrazione selvaggia dei livelli
occupazionali. La consapevolezza di ciò fa sì che il movimento
degli studenti-massa sia oggi una delle forze trainanti, a fianco della classe
operaia, del processo rivoluzionario.