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FINLANDIA Ordinamento dello stato
In base alla costituzione approvata nel 1919 e ai suoi successivi emendamenti, la Finlandia è una repubblica parlamentare. Il potere esecutivo è esercitato dal presidente, eletto a suffragio universale con un mandato di sei anni. Se, in seguito alle elezioni, nessun candidato ottiene la maggioranza dei consensi, la scelta del candidato è affidata a un collegio elettorale composto da 301 membri, eletti a loro volta a suffragio universale. Il Consiglio di stato (governo), nominato dal presidente, è soggetto all'approvazione del parlamento ed è presieduto dal primo ministro. Il parlamento finlandese (Eduskunta), unicamerale, è composto da 200 membri eletti ogni 4 anni a suffragio universale. Il sistema giudiziario locale è suddiviso in tribunali municipali nelle città e distrettuali nelle camne; le corti d'appello sono situate a Turku, Vaasa, Kuopio, Kuovoula, Rovaniemi ed Helsinki. La Corte suprema, a Helsinki, è il tribunale di ultima istanza per le sentenze civili e penali.
Il sistema proporzionale ha portato alla formazione di governi di coalizione nei quali partito di maggioranza è il Socialdemocratico (costituito nel 1899) che sostiene il controllo statale su alcuni settori fondamentali nell'economia del paese; il Partito di centro (fondato nel 1906 ) raccoglie la maggioranza dei consensi nelle zone rurali. Tra gli altri partiti principali vi sono l'Alleanza di sinistra (ex Partito comunista), il Partito conservatore e il Partito liberale che rappresenta la minoranza svedese.
Organizzazione del trattato dell'Atlantico del Nord (NATO) (Inglese, North Atlantic Treaty Organization), alleanza regionale difensiva creata in base all'articolo 9 del Trattato dell'Atlantico del Nord (anche noto come Patto Atlantico) stipulato nell'aprile del 1949 tra Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Gran Bretagna, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo e Stati Uniti. La Grecia e la Turchia furono ammesse nell'alleanza nel 1952, la Germania Occidentale nel 1955 e la Sna nel 1982; dal 1990 la Germania riunificata ha sostituito la Germania Occidentale quale membro dell'alleanza. Obiettivo della NATO è il rafforzamento della stabilità e la crescita del benessere e della libertà dei paesi membri per mezzo di un sistema di sicurezza collettiva.
Origini
Subito dopo la conclusione della seconda guerra mondiale, l'insediamento forzato di governi comunisti nell'Europa orientale, le rivendicazioni territoriali dell'URSS e il suo sostegno alla guerriglia in Grecia e in Iran fecero temere il rischio di un nuovo conflitto mondiale. Spinte da timori comuni, Gran Bretagna e Francia siglarono già nel 1947 il trattato di Dunkerque, che sanciva l'impegno alla difesa comune in caso di aggressione. Il rifiuto dei paesi dell'Est europeo al Programma di ricostruzione europea (noto anche come Piano Marshall) e la creazione dell'organizzazione comunista europea Cominform nel 1947 spinsero la maggior parte delle potenze europee occidentali a firmare il trattato di Bruxelles (1948) che prevedeva tra l'altro un sistema di sicurezza collettivo. Il deterioramento del clima internazionale e dei rapporti tra gli ex Alleati, evidenziato anche dal Blocco di Berlino, iniziato nel marzo del 1948, spinse l'Europa occidentale, il Canada e gli Stati Uniti ai negoziati per il Trattato dell'Atlantico del Nord.
Disposizioni del trattato
A un preambolo che enuncia come obiettivo generale la promozione dei valori comuni ai paesi membri e l'unione dei loro sforzi nella difesa collettiva seguono quattordici articoli. L'articolo 1 auspica la soluzione pacifica delle controversie internazionali; l'articolo 2 invita le parti alla cooperazione politica ed economica; il 3 è dedicato allo sviluppo del potenziale bellico a fini difensivi; il 4 impone l'impegno alla consultazione reciproca nel caso in cui un membro sia minacciato; in base all'articolo 5, le parti si impegnano all'uso delle forze armate per l''autodifesa collettiva', mentre il 6 definisce l'area coperta dal trattato; nel 7 si afferma la precedenza degli impegni contratti dalle parti in base alla Carta dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU); l'8 prevede l'impegno esplicito a non stipulare trattati in contrasto con esso. In base all'articolo 9 prende vita un Consiglio di controllo della messa in atto dei contenuti del trattato, il 10 chiarisce i criteri di ammissione di altri paesi, l'11 sancisce la procedura di ratifica del trattato e il 12 prevede invece quella per la revisione. I rimanenti due articoli sono dedicati alla procedura di rinuncia al trattato e al deposito delle copie ufficiali del testo negli archivi statunitensi.
Struttura
La massima autorità della NATO è il Consiglio dell'Atlantico del Nord, composto dei delegati permanenti di tutti gli stati membri e guidato da un segretario generale; esso è responsabile per gli indirizzi politici di fondo, le scelte di spesa e le azioni amministrative. Subordinati al Consiglio sono il Segretariato, diversi comitati temporanei e il Comitato militare. Il segretario generale è a capo del Segretariato, organo destinato ad assolvere tutti i compiti non militari dell'alleanza; i comitati temporanei si formano su specifici mandati del Consiglio.
Il Comitato militare è composto dai capi di stato maggiore degli eserciti dei paesi membri e si riunisce in seduta plenaria due volte l'anno; per il resto esso raduna i delegati in seduta permanente e definisce la politica militare dell'Alleanza. Subordinati al Comitato militare si trovano i comandi regionali: il Comando alleato per l'Europa, il Comando alleato per l'Atlantico, il Comando alleato per la Manica e il Gruppo di pianificazione regionale per il Nord America, tutti responsabili dello spiegamento delle forze militari nelle rispettive aree di competenza.
Storia
Fino al 1950 l'azione della NATO si concretizzò, grazie specialmente al contributo statunitense, nell'aiuto agli altri paesi membri. Con lo scoppio della guerra di Corea nel giugno del 1950, negli Alleati si diffuse la convinzione che l'URSS potesse effettivamente imporsi sulla Germania Occidentale. Tale preoccupazione portò all'istituzione non solo di un sistema di comando militare, ma anche all'espansione dell'Organizzazione, con l'ingresso di Grecia e Turchia nel 1952 e della Germania Occidentale nel 1955, dopo un complesso negoziato in base al quale si stabilì che essa non poteva produrre armi nucleari, biologiche o chimiche.
Durante il primo decennio di esistenza, la NATO fu un'organizzazione militare dominata dagli Stati Uniti e utile come baluardo di sicurezza per la ripresa postbellica europea.
Con la crescita della potenza nucleare sovietica fino ai livelli raggiunti dai paesi occidentali, l'Alleanza conobbe una crisi per il dubbio interesse statunitense a una reale difesa europea; così gli anni Sessanta furono dominati dal ritiro della Francia (1966), sotto il presidente Charles De Gaulle, dall'Organizzazione per il Trattato (ma non dall'Alleanza) e dalla crescente influenza di potenze minori, che cercarono nella NATO uno strumento tanto di distensione nei rapporti internazionali, quanto di difesa.
Il coinvolgimento statunitense nella guerra del Vietnam screditò ulteriormente gli Stati Uniti, aumentando l'insoddisfazione fra i membri della NATO. Apertisi con i positivi risultati raggiunti durante i Negoziati sulla limitazione delle armi strategiche (SALT I), gli anni Settanta furono anni di delusione per il perdurare della corsa agli armamenti; a essa la NATO contrappose il programma, detto 'a doppio binario', inaugurato nel 1979, in base al quale ogni sforzo difensivo era accomnato da impegni corrispondenti verso la distensione.
La decade successiva conobbe una crescente crisi nei rapporti di forza tra le superpotenze; nel 1983 l'URSS non riuscì a impedire lo spiegamento dei missili balistici a raggio intermedio destinati a fronteggiare armi sovietiche analoghe puntate sulle città europee. La questione si attenuò con la firma del trattato sulle Armi nucleari di medio raggio (Intermediate-range Nuclear Force Treaty, INF) nel 1987 (Vedi Controllo internazionale degli armamenti), a cui seguì la dissoluzione del Patto di Varsavia e l'affermazione di un ruolo positivo della NATO nella sconfitta del blocco sovietico.
Risultati
La NATO ha consentito ai paesi membri di intensificare i legami reciproci e di approfondire gli interessi comuni. Il trattato è poi servito da modello per altri accordi di sicurezza collettiva, ed è possibile sostenere che in passato la NATO abbia validamente contribuito a scoraggiare un attacco sovietico sull'Europa occidentale. D'altra parte è vero che il riarmo della Germania Occidentale e la sua ammissione all'Alleanza contribuirono a favorire la nascita del Patto di Varsavia nel 1955.
Gli eventi dei primi anni Novanta, con la dissoluzione dell'URSS, lo scioglimento del Patto di Varsavia e la riunificazione tedesca, dovrebbero aver eliminato la possibilità della minaccia di un attacco sovietico, ma molti osservatori rilevano che la presenza della NATO funge oggi da ombrello di garanzia e sicurezza nell'odierna Europa, lacerata dai nazionalismi nelle aree balcaniche e centro orientale.
Il Consiglio di cooperazione Nord Atlantico, creato nel 1991, rappresenta un forum internazionale di confronto tra i membri della NATO, i paesi dell'Europa orientale e le repubbliche dell'ex URSS. Dal 1993 la NATO ha varato la proposta di una limitata associazione all'Organizzazione, offerta ai paesi del disciolto Patto di Varsavia: secondo il progetto, denominato Parternariato per la pace, i paesi non membri della NATO potrebbero essere invitati a condividere e scambiare informazioni e a partecipare a esercitazioni o missioni di pace congiunte.
Il probabile allargamento dell'Alleanza verso est, a partire dalla Polonia o dalla Bielorussia e in modi ancora da definire, non manca tuttavia di costituire un costante motivo di attriti tra Mosca e Washington e un fattore di instabilità per il Vecchio Continente.
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