storia |
1936-l939
GUERRA CIVILE SPAGNOLA
Le condizioni economiche e sociali della Sna di inizio '900 erano
caratterizzate da un grande sottosviluppo e da una forte influenza della Chiesa
cattolica . Nel 1923 vi fu il cinquantesimo colpo di stato (calcolati a partire
dal 1814) attuato da Miguel Primo de Rivera che si avvalse dell'appoggio del re
e del clero.
La dittatura di de Rivera durò fino al 1930 quando fu costretto ad
abbandonare il Paese e si tennero nuove elezioni che videro la vittoria della
sinistra (repubblicani e socialisti) grazie al determinate appoggio degli
anarchici e dei radicali borghesi. Fu proclamata la Repubblica alla cui guida
venne eletto il repubblicano moderato Zamora che affidò la guida del
governo al leader repubblicano Azana il cui Ministro del Lavoro fu il
socialista Largo Caballero.
Il nuovo governo attuò una serie di riforme laiche e progressiste
tendenti a modernizzare il Paese e a ridurre l'influenza del clero e dei
proprietari terrieri nella vita della nuova Sna repubblicana.
Queste riforme alienarono le simpatie dei radicali (per i quali erano troppo
avanzate) e degli anarchici (per cui erano, invece, troppo moderate) e il
governo venne sconfitto alle Cortes (Parlamento) nel 1933. Il 19 novembre dello
stesso anno si tennero le elezioni legislative che videro la vittoria della
destra moderata guidata da Lerruox che fu a capo di un governo di centro-destra
che godeva dell'appoggio della "falange", un gruppo fascisteggiante fondato da
Josè Antonio de Rivera, lio di Miguel Primo).
Nel 1935 il governo conservatore
entrò in crisi per le fratture insanabili tra la destra moderata e
quella estremista. Il Presidente della Repubblica Zamora scioglie nuovamente le
Cortes ed indice nuove elezioni a cui la sinistra, anche in ottemperanza alla
"direttiva Dimitrov", si presenta unita nella forma del "Fronte popolare" che,
sull'esperienza francese, vede alleati radicali, repubblicani, socialisti,
comunisti, anarchici e alcuni cattolici progressisti. Il 7gennaio il Fronte
popolare ottiene il 48 % dei voti (46 % alla destra, 6 % al centro) e, in
virtù della legge elettorale maggioritaria, la maggioranza assoluta dei
seggi alle Cortes.
AZANA diviene Presidente della Repubblica e il repubblicano QUIROGA forma il
governo che attua riforme molto radicali ed incisive. Il 17 e il 18 luglio 1936
le truppe guidate dal generale FRANCISCO FRANCO pronunciano l'ennesimo Alzamineto,
ossia il colpo di stato non
riconoscendo valido il governo legittimamente eletto dal Parlamento votato dai
cittadini.
Inizia una sanguinosa guerra civile in cui i franchisti godono dell'appoggio di
Mussolini e di Hitler, invece i repubblicani solo di quello dell'Urss di Stalin
e del Messico poiché le grandi democrazie europee (Gran Bretagna e Francia in
testa) mantengono una posizione ambigua e di sostanziale neutralità che
finisce per il favorire i fascisti i Franco. Lo sdegno per quanto avviene in
terra iberica è, invece, ben presente nelle popolazioni (sia proletaria,
sia borghese) del mondo democratico: migliaia di volontari accorrono da tutto
il mondo per dare vita alle brigate internazionali per difendere la Repubblica
snola: "Oggi a Madrid domani a Roma,
siamo antifascisti poiché non misuriamo la patria a cannoni ed a frontiere, la
nostra patria corrisponde con quella di tutti gli uomini liberi." (Carlo
Rosselli).
Intellettuali (come ad esempio T. Mann, E. Hemingeay, G. Orwell, A. Malraux,
Pablo Neruda e B. Brecht) o politici di primo livello (per l'Italia basti
ricordare P. Togliatti, P. Nenni, G. Di Vittorio, i fratelli Carlo e Nello
Roselli e Leo Valiani tutti membri della Brigata Internazionale Garibaldi
guidata dal segretario del Pri Randolfo Pacciardi).
Simbolo della guerra civile fu la famosa foto di J. Capra che immortalava un
miliziano repubblicano che cade morendo sotto i colpi dei fascisti: è il
simbolo grafico del motto dei repubblicani coniato dalla segretaria del Partito
Comunista Snolo, Dolores Ibarrurri (detta la Pasinaria) per cui era "meglio
morire in piedi che vivere in ginocchio." Le barbarie attuate dai franchisti e
dai loro alleati italo-tedeschi e i bombardamenti ai danni dei civili da questi
perpetuati sono rappresentati dai colpi di pennello intrisi di dolore da cui
è scaturito quel grande capolavoro della pittura che è Guernica.
Gli scontri tra gli anarchici e i comunisti (nel 1936 vi erano solo 15 deputati
del Partito Comunista, nel 1937 ben 12 mila miliziani erano comunisti!)
mineranno alla base la stabilità della repubblica che, tra
l'indifferenza e l'accondiscendenza dei governi di Londra e di Parigi,
verrà travolta dalle truppe franchiste nel 1939 dopo 3 anni di dura e
sanguinosa lotta che è costata a tutta la Sna, sia di parte
franchista, sia repubblicana, oltre un milione di morti.
Francisco Franco proclamò la dittatura che, fino alla sua morte ha
governato la Sna moderna uccidendo, fino agli anni '50, 150 mila
antifranchisti.
L'esperienza e la tragedia della guerra civile snola, ben testimoniata nelle
indimenticabili ine del romanzo Per
chi suona la campana di Emingway, insegnano che, per usare la parole di Leo
Valiani "La democrazia è sacra e va difesa a tutti i costi, anche con le
armi se necessario. "
By Luca Molinari
il contesto
Dai tempi in cui era crollato il suo impero coloniale, la Sna viveva in una condizione di arretratezza economica e politica. Durante la prima guerra mondiale il paese era rimasto neutrale, traendone grandi benefici commerciali; ma questo non aveva attenuato la tensione sociale. Il governo era nelle mani di un gruppo di politici reazionari e corrotti, rappresentanti dell'aristocrazia terriera, e godeva dell'appoggio dell'esercito e della Chiesa, potente e fedele agli interessi dell'aristocrazia. Poche erano le regioni industrializzate e in queste si erano rafforzate le organizzazioni dei lavoratori.
la repubblica
La monarchia durò fino al 1931, quando il successo dei repubblicani e dei socialisti alle elezioni costrinse il re ad andare in esilio: venne allora proclamata la repubblica e il nuovo governo promosse una politica di moderate riforme. Tuttavia il nuovo governo repubblicano fu presto intralciato dalle forze reazionarie. Lo scontro tra i partiti si intensificò - aggravato da scioperi, da insurrezioni, dalle spinte separatiste dei Paesi Baschi e della Catalogna - e presto sfociò in frequenti crisi di governo e in delitti politici.
Nel 1933, anno di fondazione della Falange, le destre vincono le elezioni e conquistano il potere grazie al sostegno dei proprietari terrieri e della Chiesa allarmati dalle timide riforme del nuovo governo.
la vittoria del fronte popolare
Nel febbraio del 1936 il Fronte popolare vince le elezioni grazie anche all'apporto degli anarchici, influenti sulle masse contadine e operaie snole, che speravano in una rivoluzione sociale. Il Fronte popolare cercò di realizzare moderate riforme (importante quella agraria in favore dei contadini poveri, ai quali vengono concesse libertà politiche e aumenti salariali in un paese per molti aspetti semifeudale). Ma Chiesa, possidenti terrieri e caste militari, terrorizzate dalle iniziative politiche, animano la ribellione latente dell'esercito e finanziano la Falange, un'organizzazione fascista, affinché schiacci il governo legittimò e la Repubblica.
Da una parte stava il Fronte popolare, composto da democratici borghesi, socialisti, comunisti e anarchici, la cui politica mirava:
n a togliere la proprietà della terra ai proprietari terrieri e alla Chiesa, contro i quali provavano un fortissimo odio dato la loro situazione di povertà
n a trasformare le strutture sociali ed economiche del paese con forme di autogestione nelle fabbriche e nelle miniere, con l'esproprio e la collettivizzazione dei latifondi, con l'abolizione dei privilegi della Chiesa cattolica, protetta tradizionalmente dallo stato e alla quale appartenevano consistenti proprietà terriere e l'istruzione.
dall'altra parte, i proprietari terrieri (latifondisti) e la Chiesa cattolica si allearono alla Falange, un movimento che puntava a stabilire la dittatura fascista per garantirsi il controllo dello Stato e per affermare la supremazia del fascismo nei confronti degli stati democratici.
la guerra civile
Il 17 luglio 1936 le truppe snole di stanza in Marocco, agli ordini
del generale Francisco Franco, detto il 'caudillo' (più o meno
come l'italiano 'duce' e il tedesco 'fuhrer'), insorsero
contro il governo repubblicano e, sbarcate sul territorio metropolitano con
l'aiuto dell'aviazione italiana, si unirono ad altri insorti.
Il governo, abbandonato da gran parte dell'esercito, fu affiancato dalle
organizzazioni operaie e da comitati rivoluzionari popolari. Fu l'inizio di una
sanguinosa guerra civile, che vide da una parte i nazionalisti, appoggiati
militarmente dall'Italia fascista, dalla Germania nazista e dal governo
fascista del portoghese Salazar, e dal favore della Chiesa, dall'altra le
sinistre, profondamente divise tra loro e moderatamente sostenute dall'Unione
Sovietica.
Mentre le potenze democratiche europee proclamavano il 'non
intervento', accorrevano in Sna in sostegno della Repubblica molti volontari
che costituivano le 'brigate internazionali', a prevalente direzione
comunista. Fra i numerosi italiani (in larga parte antifacisti fuorusciti)
spiccano i fratelli Carlo e Nello Rosselli, il socialista Pietro Nenni e il
comunista Luigi Longo, che fu il Comandante delle Brigate.
Nel caos generale il nuovo governo, presieduto dal socialista Largo Caballero,
non riuscì a far fronte alle forze franchiste, sostenute massicciamente
dall'aviazione tedesca e dalle truppe inviate dal gorverno italiano.
Nel settembre 1936 una Giunta della
Difesa Nazionale, costituita a Burgos, proclamò Franco capo dello stato
snolo.
Era l'inizio della guerra civile che
avrebbe insanguinato la Sna fino al 1939.
CRONOLOGIA
1936 feb. |
n Successo elettorale del Fronte Popolare che riunisce i partiti di sinistra. Presidente del consiglio è il repubblicano M. Azaña, che nel giugno viene eletto presidente della Repubblica. |
1936 lug. |
n Assassinio del deputato monarchico Calvo Sotelo da parte della polizia. n Rivolta militare nel Marocco snolo capeggiato dal generale J. Sanjurio (capo designato dei rivoltosi, che muore però in un incidente aereo), E. Mola, G. Queipo de Llana e Francisco Franco. n Costituzione di una giunta militare a Burgos. |
1936 ago. |
n Il presidente del consiglio francese Leon Blum propone un accordo di non intervento in Sna, mentre i nazionalisti conquistano Badajoz. |
1936 set. |
n Costituzione del nuovo governo repubblicano diretto dal socialista F. Largo Caballero. n Francisco Franco diviene capo unico della giunta militare. |
1937 feb. |
n I nazionalisti conquistarono Malaga con l'aiuto del Corpo Truppe Volontarie inviato dal governo italiano, che nel marzo è sconfitto a Guadalajara dalle Brigate internazionali. |
1937 apr. |
n Aerei della Legione Condor tedesca bombardano a tappeto la città basca Guernica. |
1937 mag. |
n Scontri tra comunisti e anarchici a Barcellona; Largo Caballero è sostituito a capo del governo dal socialista di sinistra J. Negrìz. |
1937 giu. |
n I nazionalisti conquistano Bilbao e occupano Asturie e Province Basche. |
1937 ott. |
n I nazionalisti conquistano Gijon, completando l'occupazione della parte nordoccidentale della Sna. |
1938 nov. |
n Le Brigate Internazionali vengono ritirate dal fronte. |
1939 gen. |
n I nazionalisti conquistano Barcellona. |
1939 feb. |
n Il governo di Franco è riconosciuto dalla Francia e dalla Gran Bretagna. n Azaña, rifugiatosi a Parigi, rassegna le dimissioni. |
1939 mar. |
n I nazionalisti entrano a Madrid ponendo fine alla guerra civile. In totale i morti furono più di un milione. |
ALTRO
Unite dal medesimo orientamento politico Germania, Italia e Giappone strinsero più solidi rapporti di alleanza. Nell'ottobre del 1936 Hitler e Mussolini stipulano un accordo (Asse Roma-Berlino) al quale fece seguito, poco dopo la partecipazione nipponica, l'Asse Roma-Berlino-Tokio, caratterizzato dal comune impegno anticomunista e dal comune disegno di modificare a proprio vantaggio gli equilibri imperialistici preesistenti.
Nel maggio del 1939 l'Italia e la Germania stipularono un altro trattato di alleanza: il cosiddetto 'Patto d'acciaio'. Esso prevedeva che, nel caso una delle due parti fosse entrata in guerra, l'altra sarebbe stata impegnata ad intervenire in suo aiuto. In questo modo l'Italia, pur essendo del tutto impreparata ad una guerra di grandi dimensioni, era in balìa dell'aggressivo espansionismo tedesco, che sembrava inevitabilmente portare alla guerra.
(Quest'ultima parte sopra è stata
compilata da
gli allievi dell' ISTITUTO RICCATI - TREVISO )
DALLE PAGINE DI CRONOLOGIA (ANNO 1938)
Una follia Mussolini l'aveva già fatta in Sna, mandando
un contingente in aiuto ai franchisti, che lo stesso Franco non aveva per nulla
richiesto. Stessa cosa fece Hitler che mandò delle squadriglie di aerei
da caccia e dei bombardieri che si trasformarono in giustizieri senza scrupoli.
Aprirono un modulo nuovo nella guerra 'moderna' !
Gli italiani erano 50.000 uomini (alla fine saranno 74.285 e 5699
aviatori militari e 312 piloti civili) con 763 aeroi, 141 motori di aerei,
1672 tonnellate di bombe, 9.250.000 cartucce, 1930 cannoni, 10.135
mitragliatori, 240.747 fucili, 7.514.537 proiettili di cannone, 7663 automezzi
e 91 unità navali. Dalla stampa di allora apprendiamo anche che furono
fatte 5318 incursioni aeree. Il tutto costò all'Italia (che stava
facendo l'autarchia) la bellezza di 14 miliardi e mezzo di lire che Mussolini
fatturò a Franco; ma gli mandò il conto solo quando non volle
schierarsi con lui a fianco di Hitler nel 1940. La Sna di Franco non
ò mai questo debito.
Dopo la cocente sconfitta a Guadajara, Mussolini e Hitler erano decisi di farla
are a Franco; terrorizzando i governativi e gli italiani antifascisti che
erano andati volontari, causando così una guerra di italiani contro
italiani su un suolo straniero).
Non trovarono di meglio i due dittatori che coordinare una alleanza per fare il primo bombardamento della storia su una città e su una popolazione civile; a Guernica il 27 aprile 1937. Fu rasa al suolo; dei 7000 abitanti 1650 morirono innocentemente. Il mondo inorridì, i tedeschi negarono, mentre gli italiani dissero che non vi avevano partecipato, che le case erano saltate in aria da sole perchè avevano dentro delle munizioni. Falsi entrambi. Goring al processo di Norimberga nel 1946, confermò che era stato lui a fare il bombardamento, dicendo 'che era stato un esperimento' e cinicamente aggiunse 'perfettamente riuscito'.
Anche gli italiani non erano affatto estranei: tre aerei italiani avevano partecipato al grande crimine ed erano tre bombardieri S. Marchetti 79, comandati dal Capitano Castellani, Tenente Porro, Tenente Fracasso. E altri che scopriamo più avanti. Poi leggendo un documento che Ciano mandò a Mussolini pochi giorni dopo, abbiamo una conferma in una nota dove troviamo sia gli attriti e le insofferenze delle tre Armi, che la conferma all'eccidio. 'Bene in Sna. Grande vittoria quella odierna. Un colpo duro per la Sna rossa. L'offensiva continua. Nell'impresa trovo la costante opposizione della marina che fa resistenza passiva. L'esercito, con regolarita'. La Milizia con slancio. Ma é l'aeronautica che va benissimo. Ma io e te Duce ne siamo i responsabili, coloro che ne hanno il merito. Ho dato ordine di bombardare stanotte anche Valenza. Bisogna cogliere il momento per terrorizzare il nemico'. Mussolini si convince e si fa prendere la mano, ordina ai piloti il bombardamento di Barcellona e lo vuole sistematico fatto a tappeto. Proteste in tutto il mondo e dal Vaticano; persino lo stesso Franco e i tedeschi chiedono al Duce meno efferatezza. Ma Ciano non demorde 'i nostri nove S.79 in un minuto e mezzo su Barcellona hanno polverizzato palazzi, ponti, seminato il panico che diveniva follia; 500 morti, 1500 feriti; era tutto cosi' realisticamente terrorizzante. E' una buona lezione per il futuro'.
E' insomma la prova generale della Seconda Guerra Mondiale. Non servono altri commenti! Anche se su questi bombardamenti valgono le considerazioni fatte nel precedente anno (folli lo diventarono tutti) Con una nota stonata in coda a questa guerra che finirà con la vittoria dei fascisti il 28 marzo del '39 con la modulazione di Madrid. Infatti dopo che é morto Pio XI il 10 febbraio del '39, il nuovo Papa, eletto poi il 2 marzo, Pio XII Eugenio Pacelli, riceve il 18 marzo '39 in visita ufficiale proprio Galeazzo Ciano. Il 'bombardiere' che '.con 500 morti dava lezioni per il futuro su Barcellona'! Pio XII, plaude alla conclusione della guerra in Sna dove 'ora risplende nuovamente la grande tradizione cattolica', 'baluardo inespugnabile della fede'. Il plauso lo fa personalmente a Ciano e lo fa anche con il Radiomessaggio alla nazione il 16 aprile '39.
Ciano fra poco però comincerà anche lui a rendersi conto di che 'razza' sono gli alleati; inizia fra le quinte a costituire un fronte antitedesco (vedi CIANO CI RIPENSA) in seguito anti mussoliniano, lui che é il genero; fino a votare la sua destituzione, che gli costerà la fucilazione per tradimento. Anche se nel concludere la lettera di sopra (quella da Barcellona) aveva scritto 'Un giorno si riconoscerà che sei grande'. (!!!) Non immaginava certo di fare la fine che ha fatto!
https://www.cronologia.it/storia/tabello/tabe1534.htm
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