Giovanna D'Arco
(Domrémy,
1412 - Rouen, 1431)
Analfabeta, lia di contadini, a tredici anni si
persuase di essere stata scelta da Dio per salvare la Francia piagata dalla
guerra dei Cent'anni. Nel 1429 si presentò alla corte di Carlo VII e
ottenne di poter cavalcare - senza nessun comando - alla testa dell'esercito
che andava a soccorrere Orléans, stretta d'assedio dall'esercito di Enrico VI.
Con la sua fede e il suo entusiasmo infiammò l'animo dei Francesi che
tra maggio e luglio ruppero l'assedio e liberarono la città, presero
Jargeau, batterono i nemici a Patay. L'armata di Giovanna cacciò
così gli Inglesi dalla valle della Loira, costringendoli a lasciare
Troyes, Chalon e Reims dove Carlo VII fu consacrato in luglio. Ma alla mirabile
epopea non seguì un'azione militare risolutiva. Il re e la corte,
diffidenti e incerti, lasciarono pressoché sola Giovanna che invano combatté
sotto le mura di Parigi rimanendo ferita. Nella primavera del 1430 volle
marciare su Compiègne per difenderla dagli anglo-borgognoni. Caduta
nelle mani di Giovanni di Lussemburgo, venne ceduta come bottino di guerra agli
Inglesi. Re Carlo non tentò neppure di liberarla. Tradotta a Rouen
davanti a un tribunale di ecclesiastici, nel 1431 fu condannata come eretica e
arsa viva. Simbolo dell'amore patriottico e dell'unità della Francia,
Giovanna d'Arco ha ispirato scrittori come Shakespeare, Schiller e Shaw e
musicisti come Verdi, Listz, Cajkovskij. Giovanna d'Arco fu canonizzata nel
1920.