Guerra dei Cent'anni
causata dalla
rivendicazione da parte di Edoardo III d'Inghilterra del diritto alla corona di
Francia (dove con Filippo VI i Valois si erano
sostituiti al ramo diretto dei Capetingi, estintosi nel 1328), fu combattuta con qualche intervallo
dal 1339 al 1453. La prima fase fu decisamente sfavorevole alla Francia, che
vide distrutta la propria flotta nel 1340, subì una pesante sconfitta
campale a Crécy (1346) e nel 1347 perse Calais. La
nuova sconfitta di Poitiers (1356) e la prigionia del re Giovanni II portarono
nel 1360 al trattato di Brétigny, per il quale la
Francia cedeva all'Inghilterra Guienna, Poitou e Guascogna. Tra il 1364 e il 1380 Carlo V di
Francia avrebbe tuttavia rioccupato i territori perduti a eccezione di Calais e
Bordeaux. Nel 1415 Enrico V d'Inghilterra, chiamato in Francia dai borgognoni
(in lotta con gli armagnacchi per i diritti di
reggenza sotto Carlo VI, impazzito), aprì la seconda fase del conflitto
battendo i Francesi ad Azincourt e giungendo sino a
Parigi; con il trattato di Troyes (1420) Carlo VI
disconosceva i diritti di successione del lio Carlo a favore di Enrico V,
destinato a succedergli alla sua morte; la riscossa nazionale guidata da
Giovanna d'Arco prima (liberazione di Orléans nel
1429) e quindi il distacco del duca di Borgogna dall'alleanza con l'Inghilterra
(trattato di Arras, 1435) permisero tuttavia a Carlo di farsi incoronare re
(1429) e liberare il Paese. La guerra ebbe fine nel 1453, senza un trattato di
pace e con i possedimenti continentali inglesi ridotti alla sola Calais.