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Guerra fredda
(con fasi più o meno cruente che permettono una scansione più specifica: 1947/1962 = inizio della guerra fredda; 1962/ 1975 = fase della distensione; 1975/1989: crisi della distensione; 1989/1991: fine della guerra fredda e del bipolarismo.)
- Contendenti: Usa
e Urss con i loro alleati ( Patto atlantico -Patto di Varsavia), ma anche
- Caratteristiche: diverse a seconda dei periodi e dei momenti ( guerra tradizionale: ad esempio quella di Corea o del Vietnam; proanda; terrorismo; competizione economica e tecnico/scientifica; spionaggio ecc.)
- Cause: affermazione di un'ideologia (modello di sviluppo; concezione dello Stato ecc.) sull'altra.
- Conclusione: la guerra finisce nella più totale inconsapevolezza dei vincitori, con la conseguenza che non si delinea la costruzione di un nuovo ordine mondiale, ma subentra disordine e anarchia dilagante.
Agli inizi della seconda metà degli anni '40
inizia la "guerra fredda", ossia quello stato di latente e continua tensione
fra i due blocchi contrapposti, gli Stati Uniti ed i loro alleati da un lato,
l'Unione sovietica con i suoi stati satelliti dall'altro. Lo scontro si
sviluppa inizialmente nel continente europeo,
diviso, in base agli accordi di Yata (4 - 11 febbraio 1945), in due zone di
influenza: sovietica ad est; statunitense ad ovest. Sulla scena internazionale
i Paesi dell'Europa occidentale usciti vittoriosi dalla guerra, come
l'Inghilterra,
Nella contrapposizione Usa Urss due mondi si fronteggiavano in modo irriducibile su tutti i piani: quello ideologico, politico e militare. Da un lato il capitalismo e le libertà politiche e civili, dall'altra il comunismo come ideologia ufficiale dell'Urss, con l'abolizione della proprietà privata e il potere politico nelle mani di un unico partito, il Pcus. Da un lato vi era l'esaltazione della democrazia parlamentare mentre dall'altro la "dittatura del proletariato" e il disprezzo per le libertà borghesi.
La guerra fredda non fu né una vera guerra né una vera
pace. Piuttosto si trattò di una sorta di rigida separazione. Churchil,
il 15 marzo
I risvolti militari furono significativi: tranne che
per il periodo 1947 - 1951, il confronto tra le due potenze non poteva avvenire
sul piano militare. Infatti il possesso da parte di entrambe dell'arma atomica
ed in particolare di quella all'idrogeno ( 31 ottobre 1952 per gli Usa; 12
agosto 1953 per l'Urss) determino un equilibrio del terrore che lasciò
spazio solo per conflitti locali ed in aree periferiche, come ad esempio quello
di Corea ( 1950 - 1953), in cui la guerra fredda conobbe una fase
particolarmente aspra. Occorre ricordare che nel 1957 anche
Questa svolta fu favorita dal fatto che, a partire dalla metà degli anni Cinquanta, la tensione internazionale sembrò conoscere una sensibile attenuazione. La guerra in Corea si era conclusa; Stalin era morto; Truman era uscito di scena, sostituito alla Casa Bianca dal generale Eisenhower: tutti questi eventi si erano verificati nello stesso anno, il 1953. Alla guida dell'Unione Sovietica era salito Nikita Krusciev, che contribuì a migliorare le relazioni internazionali. Nel febbraio 1956, durante i lavori del XX Congresso del PCUS, egli condannò i crimini staliniani, denunciando il culto della personalità che Stalin aveva introdotto nel paese, istituendo un regime contrario alla legalità socialista. Ciò non significò, tuttavia, un allentamento del controllo che l'URSS esercitava sui paesi satelliti, come dimostrarono i fatti d'Ungheria: Qui, a partire dall'estate del 1956, era iniziato un processo di democratizzazione del regime, con la concessione della liberta di opinione e di manifestazione, sfociato il 1 novembre dello stesso anno nell'annuncio dell'uscita dal Patto di Varsavia, l'organizzazione militare dei paesi comunisti, nata in risposta alla costituzione della Nato. A questo punto i carri armati sovietici intervennero, soffocando nel sangue la rivolta. Il leader ungherese, Imre Nagy fu fucilato. Sul piano internazionale, invece, le aperture di Kruscev aprirono una fase di dialogo tra le due superpotenze che si sviluppò intorno al concetto di 'coesistenza pacifica', anche se, sul piano pratico non ci fu alcun reale cambiamento. Infatti, nel 1961 l'Unione Sovietica, per arginare l'emorragia di fughe dall'est all'ovest, ordinò la costruzione del muro di Berlino, mentre, nel 1962, dispiegò i suoi missili intercontinentali atomici a Cuba. In questa circostanza il nuovo Presidente degli USA, John Kennedy, reagì ordinando il blocco navale dell'isola. Il mondo trattenne il fiato di fronte al pericolo di una guerra dalle conseguenze terrificanti. Lo scontro fu evitato perché i sovietici ritirarono i missili. Krusciev fu destituito nel 1964, forse a causa della crisi di Cuba e del suo esito. A questo proposito occorre ricordare che l'Urss, negli anni '50, aveva intensificato i suoi sforzi produttivi in fatto di armamenti, perfezionando le ricerche missilistiche con il lancio del primo satellite artificiale, lo Sputnik (4 ottobre 1957) e dotandosi di vettori potenzialmente in grado di trasportate armi nucleari, pericolosi per l'Occidente.
Un'ultima considerazione per concludere. Alla fine
della guerra, l'unico paese uscito dal conflitto con le proprie risorse non
solo intatte ma notevolmente accresciute erano gli Stati Uniti. Nel settore
dell'energia, ad esempio, la produzione del '45 rappresentava da sola il 50%
del carbone, il 75% del petrolio ed il 50% dell'energia elettrica di produzione
mondiale. Il reddito nazionale era aumentato del 75% rispetto al 1939. Per gli
Usa il problema non era quello di ricostruire, ma di riuscire ad utilizzare a
pieno ritmo l'enorme potenziale economico accumulato negli anni del conflitto.
Si comprende dunque perché essi avessero bisogno di un mercato libero e di
un'Europa in grado di rimettere in moto la propria economia, naturalmente di
mercato, al più presto. Per questo alla conferenza di Bretton Woods, nel
luglio 1949, si posero le basi per la costituzione del Fondo Monetario
Internazionale (FMI) dove confluirono tutti i paesi capitalistici
dell'Occidente, che si impegnarono a riconoscere il dollaro come unica moneta
di riferimento negli scambi del commercio internazionale. Agli inizi del '45 fu
creato l'ITO, l'International Trade Oganisation, con il compito di
liberalizzare il commercio mondiale attraverso la riduzione delle tariffe
doganali e l'apertura dello sfruttamento delle materie prime a tutti i paesi
associati. Già dal '43 funzionava l'UNRRA, l'United Nations Relief and
Rehabilitation Administration, per coordinare gli aiuti e i prestiti finanziari
alle zone devastate dalla guerra, finanziato per il 70% prorpio dagli Usa. Il 13 aprile 1948, poi, il
Congresso statunitense stanziò a favore dell'Europa 6 miliardi di
dollari per 4 anni, che permisero al 'Piano Marshall' di diventare operativo.
Si trattava di un corposo pacchetto di aiuti economici riservati a quei paesi
europei disposti ad accettare la collaborazione politica e militare con gli
Stati Uniti. Gli europei, da parte loro, contribuirono allo sviluppo di
un'economia liberoscambista dando vita ad alcune iniziative comuni: il 16
aprile 1948 costituirono l'OECE, l'Organizzazione Europea per
Sul piano strettamente militare il 4 aprile 1949 entrò in vigore il Patto Atlantico, con il braccio 'operativo' rappresentato dalla Nato. Si trattava di una alleanza difensiva basata sul comune riconoscimento dei valori della civiltà occidentale da parte dei Paesi firmatari. Nel 1955 nacque, dall'altra parte, il Patto di Varsavia, sistema di difesa unificato sotto il comando sovietico.
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