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I REGNI ROMANO-BARBARICI
La prima generazione dei regni romano-barbarici
Si tratta di entità politiche stabili, se all'inizio del V sec.
nella parte occidentale dell'impero. Erano costituite dai territori occupati
dalle popolazioni germaniche dilagate oltre il Reno dopo il 406. furono
riconosciuti e legittimati dall'autorità imperiale tramite: foedera,
trattati che concedevano a tribù e popolazioni il diritto di occupare
territori e di farsi assegnare dai proprietari fondiari locali terre e schiavi,
in cambio di aiuti militari (stanziamento di soldati germanici sulle terre dei
romani) secondo il regime dell'hospitalitas. Il potere militare dei
barbari finiva per tradursi in supremazia politica.
I primi a ricevere un formale riconoscimento dall'impero furono i Visigoti
che dopo varie lotte in Sna furono stanziati da Onorio nella Gallia
sud-occidentale (418) per lottare contro le tribù vandale e alane. Nel
457 con l'incarico di combattere i Suebi, ottennero anche
Nacquero dei contrasti con l'episcopato cattolico, perché i vescovi rifiutavano
di riconoscere l'autorità dei Visigoti e ne derivarono ostilità e
persecuzioni, cui tentò di porre un freno Alarico II (484-507) con i
provvedimenti raccolti nel Breviarium Alarici del 506.
Sempre in Gallia era sorto un altro regno riconosciuto dall'impero, quello dei Burgundi,
stanziati nel Giura meridionale (poi Savoia) con l'incarico di difendere i
passaggi verso l'Italia. Il regno fu fedele all'impero, finchè fu
sottomesso dai Franchi (534).
Nell'odierna Bretagna si insediarono gruppi celtici di Britanni, fuggiti
dall'Inghilterra e dalle occupazioni dei Germani.
Nei territori tra Loira e Somme si mantenne per qualche tempo un governo
autonomo costituito da militari romani e detto 'regno di Siagrio'.
I Vandali vennero sospiti dai Visigoti nella parte meridionale della
Sna (che prese da loro il nome di Andalusia). Da qui, poiché erano abili
navigatori, fecero scorrerie sulle coste del mediterraneo, finchè si
trasferirono, sotto Genserico, in Africa (429). Qui presero Cartagine e
ottennero da Valentiniano III il riconoscimento dell'autonomia e della
sovranità sull'Africa (442). Occuparono poi anche le Baleari,
Anche l'occupazione germanica della Britanna fu accomnata da scorrerie da
parte di popolazxioni provenienti dalla sponda opposta del mare del Nord (Juti,
Sassoni, Angli, Frisoni).
Già agli inizi del V sec. i Romani avevano abbandonato l'isola e i Celti
fuggirno verso Calles e Cornovaglia, oltre che in Bretagna.
La germanizzazione fu qui molto profonda, anche perché la romanizzazione
precedente era stata debole. Solo qui infatti i germani conservarono la loro
lingua, mentre nel continente era soppiantata dal latino, impiantarono
insediamenti e coltivazioni analoghe a quelle dei luoghi di origine e
mantennero organizzazioni politiche più simili a stanziamenti tribali.
Gli Ostrogoti in Italia
Odoacre, benchè re, si considerava 'patrizio romano', cioè
rappresentante dell'autorità imperiale di Costantinopoli. Il suo dominio
non fu però mai formalmente riconosciuto dall'impero e anzi la sua
autonomia ed espansionismo aumentarono la diffidenza dei Bizantini.
Così, nel 488, l'imperatore Zenone sollecitò l'invasione
dell'Italia da parte di una popolazione barbarica, gli Ostrogoti, federati
dell'impero e stanziati in Pannonia. L'invasione avvenne tra 489 e 493 (in
quell'anno Odoacre fu ucciso).
Ravenna fu confermata capitale e gli Ostrogoti ebbero 1/3 delle terre. Il loro
re Teodorico (493-526) educato a Bisanzio e influenzato dalla cultura
classica, aveva in progetto di restaurare l'autorità dell'antico impero
su tutto l'occidente. Cercò quindi un'intesa con Bisanzio e fece una
politica di accordi e di alleanze matrimoniali con altri regni
romano-barbarici.
Quando nel 508 i Franchi, dopo la vittoria sui Visigoti, tentarono di
impadronirsi della Provenza, Teodorico mandò truppe ad occuparla, stabilendo
una sorta di protettorato (controllo militare e politico) e controllando
così tutta la costa mediterranea dall'Italia alla Sna.
Buoni furono anche i rapporti con la popolazione locale: gli Ostrogoti si
riservarono i poteri militari, ma lasciarono intatti gli apparati di governo
civile, affidati ai Romani. Fu anzi restaurato il Senato composto solo da
Romani e Italici e alcuni membri dell'aristocrazia senatoria vennero chiamati a
far parte del consistorium, consiglio del re.
Tollerante verso il cattolicesimo, Teodorico condusse anche una politica
edilizia a Ravenna. Difendeva però l'identità nazionale, la
cultura, la lingua e la religione dei Goti, vietando matrimoni misti e
sostenendo l'arianesimo.
Nacquero così contrasti politici e religiosi; Teodorico allontanò
molti collaboratori romani e italici e gece uccidere Severino Boezio e il
suocero Simmaco, presidente del Senato. Il regno ne risultò indebolito e
anche se alla morte di Teodorico la lia Amalasunta che regnava per il
lio minorenne Atalarico, riaprì una politica di conciliazione,
Giustiniano riuscì ugualmente a riconquistare l'Italia.
L'affermazione dei Franchi (fine V-metà VI sec.)
I Franchi, presenti sui confini del basso Reno fin dal III sec., formavano
raggruppamenti di tribù di diversa origine.
Uno dei capi, Clodoveo, re della tribù dei Salii, si pose
l'obiettivo della costituzione di una organizzazione politica. Affermò
quindi la sua autorità su diversi stanzailmenti ed estese il dominio a
nuovi territori:
il regno di Siagrio
risospinse gli Alamanni sulla riva dx del Reno e li pose sotto la sua protezione
si
volse contro i Burgundi, ma incapace di batterli si alleò a loro per
attaccare i Visigoti di Tolosa. Nella battaglia di Vouillé (507) vinse e
occupò tutta l'Aquitania, costingendo i Visigoti a trasferirsi oltre i
Pirenei, anche se l'intervento di Teodorico consentì loro di conservare
Durante queste operazioni militari Clodoveo si convertì al
cristianesimo: era il primo sovrano germanico ad aderire al cattolicesimo e
questo gli permise di ottenere un riconoscimento da parte di Bisanzio e un
consenso da parte della popolazione gallo-romana, oltre all'appoggio dei
vescovi della Gallia.
La capitale del suo regno divenne Parigi.
Nuove espansioni successive furono:
abbattimento del regno dei Burgundi (523-534)
acquisto della Provenza (531) per la morte di Teodorico e l'indebolimento del suo regno
assoggettamento di Turingi e Alamanni sul Reno (536)
Nantes e Rennes prese ai Britanni, relegati all'estremità della penisola armoricana
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