storia |
CAP 10 - IL MONDO ALLE PRESE CON LA GUERRA FREDDA
La seconda guerra mondiale aveva cambiato in modo definitivo gli equilibri internazionali e aveva delineato, soprattutto in Europa, uno scenario completamente diverso rispetto a quello che presentava nel 1939. Inoltre la seconda guerra mondiale aveva sancito la fine del dominio politico dell'Europa. Sulle sue rovine materiali si ergevano infatti, l'una contro l'altra armata, due superpotenze dominanti, gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica. La Francia non avendo partecipato alla conferenza di Yalta del febbraio 1945, protesto contro le decisioni raggiunte, che a suo avviso determinavano la suddivisione del mondo in due zone d'influenza, ad esclusivo vantaggio dell'Urss e Usa. La fine delle ostilità aveva dunque lasciato intravedere un preoccupante deterioramento delle relazioni tra Urss e alleati occidentali. Una volta venuta meno l'unità d'azione contro le forze nazifasciste, i paesi vincitori avevano infatti assunto posizioni ben distinte e si era ben presto delineato lo scontro tra due sistemi politici : democrazie occidentali e comunismo sovietico. Le prime manifestazioni di dissenso e di contrasto emersero nell'ambito del grande processo che si tenne presso il tribunale internazionale per i crimini di guerra, nel 1946 a Norimberga. La sfiducia e i sospetti reciproci tra le potenze occidentali e l'Urss erano andati crescendo, specialmente dopo l'improvvisa morte di Roosevelt e l'ascesa al potere di Harry Truman. La diffidenza nasceva in primo luogo da un profondo dissenso sui criteri di applicazione dei patti relativi alla divisione delle zone di influenza stabiliti a Yalta; in secondo luogo dalla puntigliosa difesa dei territori assegnati, nei quali venne di fatto repressa la libera manifestazione della volontà della popolazione, senza alcun rispetto del principio di autodeterminazione; in terzo luogo dalle profonde differenze dei sistemi politici e sociali creati nei vari stati. Per questo motivo i paesi europei si andarono a poco a poco raccogliendo intorno ai due massimi artefici della vittoria, dividendosi in due blocchi contrapposti : quelli dell'Europa orientale, retti da regimi di tipo socialista sotto la diretta influenza dell'Unione Sovietica; e quelli dell'Europa occidentale, retti a loro volta secondo il modello delle democrazie e strettamente legati agli Stati Uniti. Questa contrapposizione divenne via via sempre più radicale, accentuando uno stato di reciproco sospetto e di permanente rivalità, che fini per favorire la politica del riarmo. In questo periodo si ebbe la "guerra fredda", una guerra che, in contrapposizione a quella effettivamente combattuta, si tradusse ben presto in un deciso antagonismo e si polarizzò in un'ideologica "scelta di campo" non solo per gli stati europei, ma anche per quelli asiatici. L'espressione più tipica della " guerra fredda " fu senz'altro la questione della città di Berlino. Infatti in base a quanto deciso dalla conferenza di Yalta, la Germania fu divisa in quattro settori ciascuno dei quali fu affidato al controllo di uno degli eserciti alleati (Inglese,americano,sovietico e francese). Ben presto le potenze occidentali sentirono la necessità di riunificate l'intera area, per paura che cadesse sotto l'influenza di Mosca. I sovietici naturalmente si opposero a tale progetto, e nell'intento di costringere gli altri paesi a rinunciare ai loro disegni ed abbandonare Berlino, bloccarono tutti gli accessi alla città. La risposta alleata al ricatto dei sovietici non si fece comunque attendere, infatti costituirono nella Germania occidentale la repubblica federale tedesca, retta dal cancelliere Adenauer, che grazie agli aiuti americani riuscii a realizzare un rapido risanamento economico del Paese. I sovietici ,a loro volta , dettero vita nella Germania orientale alla Repubblica democratica tedesca, guidata da Grotewohl. Cosi il disaccordo tra gli ex alleati finì per consacrare la divisione della Germania e per trasformare il Paese in una vera e propria zona di frontiera; resa ancora più evidente con la costruzione del muro di Berlino. Nel frattempo la contrapposizione tra i due blocchi andava radicalizzandosi. Negli Usa si era affermata la dottrina truman, che prevedeva un aiuto incondizionato ai regimi democratici minacciati dai movimenti interni o da manovre militari esterne miranti ad imporre un ordinamento di tipo comunista. Era la cosiddetta politica del contenimento dell'espansione sovietica in Europa. Nell'Urss, come risposta , fu istituito il Kominform, una riedizione della terza internazionale tesa ad organizzare l'attività dei partiti comunisti e dei paesi occidentali.
La a ricostruzione economica e sociale seguì vie opposte nell'Est e nell'Ovest. Nell'Europa occidentale la scelta anticomunista e l'influenza americana portarono alla valorizzazione della proprietà privata, del libero mercato e ad una politica monetaria liberistica, secondo il modello capitalistico (accordi di Bretton Woods, creazione della Banca mondiale con sede a Washington, delegata a finanziare progetti di ricostruzione a lungo e medio temine; e il fondo monetario, anch'esso con sede a Washington, destinato a concedere prestiti agli Stati in difficoltà nel gestire la propria situazione monetaria; e il fondo monetario internazionale e del Gatt). La ripresa fu notevolmente facilitata grazie agli aiuti degli stati uniti, con il piano Marshall, motivati da ragioni economiche e politiche. Gli aiuti americani non furono accettati dai sovietici, poiché temevano di perdere l'indiscusso ascendente ormai esercitato sui paesi dell'est europeo e una limitazione della propria libertà d'azione. Gli aiuti americani permisero anche ai paesi europei di affrontare i problemi sociali in un momento in cui le condizioni di vita della popolazione erano state rese drammatiche dalla guerra: in Gran Bretagna i laburisti attuarono con successo la politica del Welfare State(stato del benessere); nella Francia della quarta repubblica l'intervento fu meno risolutivo a causa dei contrasti politici interni. Ben diversa fu la soluzione ai problemi nell'Est europeo, dove la situazione politica era legata al comunismo internazionalista, posto saldamente sotto il controllo di Stalin. Occorre a questo punto precisare che lo stato sovietico, alla fine della seconda guerra mondiale, aveva incorporato nel proprio territorio l'Estonia, la Lettonia, la Lituania, alcune parti della Finlandia, della Germania, della Cecoslovacchia, della Romania e della Polonia, e che il regime politico aveva assunto sempre più chiaramente la forma di una dittatura, non del proletariato o del partito, ma di un sempre più limitato gruppo dirigente, alla cui testa vi era Stalin. Per favorire la ricostruzione dell'Europa orientale i sovietici crearono a loro volta il Comecon, un organismo per lo sviluppo economico e commerciale dei paesi dell'Est. Le cui vicende vennero di fatto dominate dalla dittatura staliniana, sulla base del modello comunista sovietico: economia controllata dallo stato, incentrata sullo sviluppo dell'industria pesante, nella convinzione che solo lo sviluppo di questo settore avrebbe consentito un deciso progresso a vantaggio di tutto il paese, a scapito della produzione di beni di consumo. Naturalmente la raccolta di materie prime da destinare all'industria pesante era possibile solo attraverso un pesante rastrellamento negli stati satelliti dell'Europa orientale e un intenso sfruttamento della forza lavoro, secondo una logica di rinuncia agli interessi individuali in nome dei supremi interessi del socialismo internazionale. L'ingerenza autoritaria sovietica sugli stati satelliti conobbe momenti tragici, come il colpo di stato in Cecoslovacchia, dove un improvviso atto di forza effettuato a Praga dai comunisti nel febbraio del 48 costrinse il presidente Benes, eletto nel giugno del 46, a rassegnare le dimissioni e ad espatriare, e salì al suo posto il comunista Klement Gottwald che instaurò un regime dittatoriale. Nonostante le varie risorse sottratte ai paesi satelliti e le continue pianificazioni, l'economia sovietica entrò in crisi, e ciò indusse Malenkov, successore di Stalin, a tentare invano il rilancio dell'agricoltura e dell'industria leggera, con la speranza di riuscire ad elevare il tenore di vita generale del paese. Nello stesso periodo il commercio con l'estero, diretto rigidamente dallo stato al fine di importare meno di quanto fosse possibile esportare e mantenere cosi la bilancia dei amenti in attivo, restò a sua volta depresso ad esclusivo vantaggio del mercato interno, che copriva i due terzi dell'attività. In definitiva l'economia statalista dei paesi dell'Est, se da un lato permise un consistente potenziamento dell'industria pesante e una buona copertura gratuita delle necessità locali della popolazione, dall'altro finì per impedire un effettivo sviluppo produttivo e la circolazione dei beni di consumo.
Dopo la divisione politica ed economica del mondo in due blocchi contrapposti e l'inizio della cosiddetta guerra fredda, si passò alla divisione militare. Lo stato di permanente sospetto e di accesa rivalità venne ingigantito dalla corsa agli armamenti nucleari, dopo che il 29 agosto del 1949 l'Unione Sovietica era riuscita a sperimentare la sua prima bomba atomica. Furono create delle vere e proprie alleanze militari, a cominciare dal patto atlantico, tra gli Stati Uniti, Canada e quasi tutti gli stati dell'Europa occidentale compresa l'Italia. Sulla base di tale alleanza si procedette anche alla creazione di un'organizzazione militare comune, Nato, che sarebbe intervenuta in caso di attacco sovietico persino ad uno solo dei paesi firmatari. In questo modo l'occidente cercava di isolare l'Unione Sovietica in una morsa intensa e pericolosa, anche se più di carattere difensivo che offensivo. Questo portò i Paesi dell'Est europeo a firmare a loro volta, nel maggio dell'55, il cosiddetto patto di Varsavia sotto la guida dell'Unione Sovietica, in funzione antiamericana. Quel periodo fu caratterizzato anche caratterizzato dal timore di un conflitto atomico, dato che le due superpotenze andavano sempre più rafforzando i loro arsenali bellici, imposti ormai non più sulla bomba atomica a fissione nucleare, bensì sulla ben più distruttiva bomba H a fusione nucleare dell'idrogeno pesante. Questa corsa agli armamenti finì comunque per impegnare la maggior parte delle risorse di Usa e Urss nella struttura difensiva invece che nella produzione di beni di consumo e nella prestazione di servizi sociali alla classi disagiate, e divenne pertanto un fattore di peggioramento delle condizioni di vita soprattutto in Unione Sovietica. Nel frattempo la ripresa economica dei paesi europei cominciò a divenire una realtà, che non poteva restare troppo allungo sotto gli aiuti dell'America; sentirono quindi l'esigenza di avviare un autonomo processo di sviluppo, con la prospettiva di un'unificazione europea, che inizialmente investì solo il campo economico. Allo scopo di intensificare i rapporti tra i Paesi membri si formò il Consiglio d'Europa, con sede a Strasburgo, con lo scopo di instaurare attraverso frequenti scambi di idee una reciproca comprensione e un più profondo spirito di collaborazione. Questo processo trovò la sua prima concreta attuazione con la creazione della Ceca (comunità europea del carbone e dell'acciaio), regolato da un'autorità sovranazionale e indipendente dai governi degli stati membri, divenne un utilissimo strumento di collaborazione economica. Oltre alle Ceca ci furono anche la Cee (comunità economica europea), la Mec (mercato comune europeo), mirante a liberalizzare e a facilitare al massimo il commercio tra gli stati europei e l'Euratom (comunità europea dell'energia atomica) la quale tendeva a riunire ed organizzare gli studi dei vari paesi sull'energia atomica e sulle sue possibilità di sfruttamento a fini pacifici.
Nell'ambito degli organismi internazionali un cenno a parte va fatto a proposito dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, che prevedeva e prevede non solo la tutela della dignità e dell'uguaglianza degli individui e degli stati, grandi o piccoli, ma anche la pratica della tolleranza e della collaborazione reciproca e la difesa della pace, della libertà, del progresso civile e della sicurezza internazionale per tutti i popoli. La sua attività risulta essenzialmente basata sul funzionamento di due organi fondamentali: un organo deliberativo (Assemblea generale) e un organo esecutivo (consiglio di sicurezza).
In Cina si era sciolta l'alleanza antigiapponese fra i nazionalisti di Chiang Kai-Shek e i comunisti di Mao Tse-tung, tra i quali si aprì una guerra civile, conclusasi con la vittoria di Mao. Chiang allora si rifugiò a Taiwan, mentre Mao dava vita alla repubblica popolare cinese. Dopo aver stretto un'alleanza con Mosca, Mao avviò la modernizzazione del paese secondo un modello collettivistico(riforma agraria e cooperative). Preoccupati dall'espansione economica in Asia, gli Usa appoggiarono la Corea del Sud, che era stata invasa dalla truppe della Corea del Nord, politicamente legata al marxismo. Ne scaturì una guerra durata tre anni e finito con un armistizio, che confermò la divisione della Corea al 38° parallelo. Il nuovo quadro politico in Estremo Oriente aveva spinto gli Usa ad allearsi con il Giappone, considerato come sicuro baluardo contro il comunismo. Finita l'occupazione militare americana con gli accordi di pace del 51, il paese adottò un regime parlamentare e puntò sull'industrializzazione, diventando in brevissimo tempo la terza potenza industriale del mondo. In altre aree dell'Asia si stava intanto avviando la decolonizzazione, destinata ad aprire una breccia nella politica dei blocchi. Nel medio oriente si erano indipendenti Siria e Libano, si era formato il regno di Giordania con annessa la Palestina, ed era sorta la lega araba a difesa degli Stati islamici. L'area venne, però sconvolta dalla progettata creazione di uno stato israeliano, verso il quale si era indirizzata una massiccia emigrazione ebraica. Ciò accrebbe l'ostilità degli Arabi, che esplose, quando una risoluzione dell'ONU sancì la creazione in Palestina di uno stato israeliano a fianco di uno stato arabo. Dopo la proclamazione dello stato d'Israele, la lega araba dichiarò guerra agli israeliani(prima guerra arabo-israeliana), ma subì una dura sconfitta. Israele accrebbe considerevolmente i propri territori a spese dei palestinesi e Gerusalemme venne divisa in due parti : una araba, l'altra ebraica. I Palestinesi, rimasti senza patria e ridotti alla condizione di profughi, dettero vita,nel 1964, all'OLP (organizzazione per la liberazione della Palestina). Nell'1947 divenne indipendente anche l'India. L'insanabile contrasto tra induisti e musulmani portò alla divisione del paese in due stati (India e Pakistan), che tuttavia non fece cessare le violenze e i massacri ( assassinio di Gandhi, 30 gennaio 1948). Il successore di Gandhi, Nehru, scelse la via dell'industrializzazione e delle riforme, ma non riuscì a risolvere i gravi problemi dell'India ( fame, arretratezza e crescita demografica). Anche i paesi del Su-Est asiatico raggiunsero in quel periodo l'indipendenza. Particolarmente travagliata fu la vicenda del Vietnam, che fu diviso nel 1954, sulla base del 17° parallelo, in Vietnam del Nord, sotto la presidenza di Ho Chi Minh, e Vietnam del Sud, con un governo anticomunista.
a) Quali furono i fattori che determinarono e resero evidente, alla fine della seconda guerra mondiale, la perdita del ruolo-guida dell'Europa? La seconda guerra mondiale aveva inoltre sancito la fine del dominio politico dell'Europa. Sulle sue rovine materiali si ergevano infatti, l'una contro l'altra armata, due superpotenze dominanti, gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica.
b) Quale fu l'accordo che aprì la strada alla divisione del mondo in due zone d'influenza e quale potenza europea ne criticò gli esiti negativi per l'Europa, e perché? L'accordo che aprì la strada alla divisione del mondo fu la conferenza di Yalta , e la potenza europea che venne danneggiata fu la Francia poiché, quest'ultima non venne chiamata per questo convegno e quindi non ebbe i benefici , inoltre si trovo per la prima volta esclusa dal riassetto politico dell'Europa, a testimonianza del profondo ridimensionamento da essa subito quale potenza del vecchio continente.
c) Perché l'Unione Sovietica e gli Stati Uniti vennero definiti superpotenze? Perché erano le due potenze più forti,ed avevano due capi che prendevano loro le decisioni su tutto.
d) Quale ruolo ebbe il principio di autodeterminazione dei popoli nell'assetto postbellico del mondo? Portò al contrasto due sistemi politici: quello democratico occidentale e quello comunista sovietico.
e) Quali fattori favorirono il progressivo inasprimento delle relazioni Usa-Urss e la conseguente divisione del mondo in due blocchi contrapposti? I fattori furono tre : nasceva in primo luogo da un profondo dissenso sui criteri di applicazione dei patti relativi alla divisione delle zone di influenza stabiliti a yalta; in secondo luogo dalla puntigliosa difesa dei territori assegnati, nei quali venne di fatto repressa la libera manifestazione della volontà della popolazione, senza alcun rispetto del principio di autodeterminazione; in terzo luogo dalle profonde differenze dei sistemi politici e sociali creati nei vari stati.
f) A quali modelli politici, sociali ed economici si ispirarono i blocchi? Quelli dell'Europa orientale retti da regimi di tipo socialista sotto la diretta influenza dell'Unione Sovietica. Mentre quelli dell'Europa occidentale retti a loro volta secondo il modello delle democrazie liberali e strettamente legati agli Stai Uniti.
g) Quale fu la sistemazione data a Berlino alla fine della guerra e come si giunse alla costruzione del muro che divise la città? Dopo la guerra Berlino, dopo la conferenza di Yalta a cui parteciparono Inghilterra Usa e Urss, fu divisa in quattro settori ciascuno dei quali fu affidato al controllo di uno degli eserciti alleati (Inglese,americano,sovietico e francese).
h) Che cosa si intende per guerra fredda , cortina di ferro e bipolarismo ? Guerra fredda : Si parla di guerra fredda, una guerra che, in contrapposizione a quella effettivamente combattuta, si tradusse ben presto in un deciso antagonismo e si polarizzò in un'ideologica "scelta di campo".
Cortina di Ferro : è la linea di separazione tra l'Europa occidentale e quella orientale, che divenne un umiliante ostacolo alla libera circolazione degli uomini, dei beni e delle idee.
i) Da che cosa era motivata e che cosa prevedeva la dottrina di Truman? A livello politico la contrapposizione tra le due potenze era stata sancita nel marzo 1947 dalla dottrina truman, così definita in quanto enunciata dal presidente americano in carica. Essa prevedeva un aiuto incondizionato ai regimi democratici minacciati dai movimenti interni o da manovre militari esterne miranti ad imporre un ordinamento di tipo comunista. Era la cosiddetta politica del contenimento dell'espansione sovietica in Europa.
l) Chi era Tito e su che cosa verteva il suo dissidio con Stalin? Tito era il leader Iugoslavo, il suo dissidio con Stalin stava nel fatto che Tito venne accusato da Stalin per non aver pienamente applicato, nella sua qualità di presidente del paese, le direttive sovietiche e di avere rotto ogni rapporto con il Kominform per seguire in piena autonomia una via iugoslava al socialismo.
a) Che cosa prevedevano gli accordi di Bretton Woods e a quale modello economico si rifacevano? Gli accordi politici ed economici presi definirono alcuni aspetti della ricostruzione del dopoguerra, da attuarsi in un'ottica liberale e capitalistica.
b) Perché alla fine della seconda guerra mondiale gli Stati Uniti furono l'unico Paese ad avere un apparato produttivo intatto? Perché gli Stai Uniti erano l'unico Paese uscito dalla guerra uscito dalla guerra indenne da distruzioni o invasioni del proprio territorio.
c) Quali furono le motivazioni economiche e politiche degli aiuti americani all'Europa? Per prima cosa aiutare a far riprendere l'attività economica in Europa voleva dire l'aumento negli acquisti dei prodotti americani. Inoltre un'Europa insolida era a rischio aggressioni da parte del mondo comunista.
d) Che cosa prevedeva e come funzionava il piano Marshall? Aveva tre compiti: esaminare le richieste dei singoli paesi, formulare progetti comuni di ricostruzione e farli eseguire sotto un attento controllo. In pratica consisteva sempre nell'aiuto in macchinari e derrate agricole, o nelle donazioni di beni americani ai paesi in difficoltà.
e) Perché l'Unione Sovietica rifiutò il piano Marshall? Perché l'Unione sovietica temeva così una pesante limitazione alla propria libertà di azione e perdita dell'ascendente sui paesi dell'Est.
f) In che cosa consiste la politica del Welfare State e quale paese la mise in atto nell'immediato dopoguerra? Questa politica fu effettuata dalla Gran Bretagna e consisteva nella convinzione che un moderno stato liberale dovesse assicurare ai cittadini, oltre che i diritti politici e civili, anche i beni primari necessari ad un'esistenza dignitosa.
g) Perché si può parlare di impero sovietico a proposito dell'insieme di Stati posti sotto il controllo dell'Urss alla fine della seconda guerra mondiale? Perché l'Unione Sovietica aveva incorporato molti paesi dell'Est sotto un'unica dittatura.
h) In che cosa consisteva lo sfruttamento dei Paesi satelliti da parte dell'unione sovietica? Consisteva nel fatto che molti paesi dell'Est cominciarono a ricalcare le forme dello Stato Sovietico che quindi a controllare la loro politica cominciò a gestire anche la loro economia. Per gestire poi il piano quinquennale servivano materie prime per le industrie, vennero rastrellati tutti i territori satellite e sfruttata la forza lavoro.
i) Quando e perché venne attuato il colpo di Stato in Cecoslovacchia? Venne effettuato nel febbraio 1948 e venne attuato dai Comunisti perché la Cecoslovacchia e il suo governo non voleva sottostare al regime comunista.
j) In che cosa consisteva la pianificazione attuata in Unione Sovietica e adottata anche dai Paesi satelliti? La pianificazione quinquennale di sviluppo consisteva nella rigorosa abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione della ricchezza e veniva gestita da una direzione centrale burocratizzata, il Gos.
k) Quali furono gli effetti (positivi e negativi) della pianificazione e del controllo statale dell'economia sulle condizioni di vita delle popolazioni? Dopo qualche anno questi provvedimenti mandarono l'economia sovietica in crisi con complicazione delle condizioni di vita delle popolazioni.
a) Quali erano le diverse posizioni politiche di Mao Tse-tung e di Chiang Kaishek nella guerra civile cinese? Secondo Mao la costituzione doveva ricalcare quella sovietica, profondamente ispirata al marxismo-lenismo; secondo Chiang, legato agli interessi occidentali, doveva essere ispirata ad un sistema parlamentare di orientamento democratico-liberale.
b) Che cosa accadde in Cina dopo la vittoria dei comunisti guidati da Mao Tse-tung? Chiang fu costretto ad abbandonare il continente e a cercare rifugio per le forze nazionaliste rimaste a lui fedeli nell'isola di Taiwan.
c) Quali furono le iniziative economiche adottate da Mao per modernizzare il Paese? Mao adottò una riforma agraria che prevedeva la confisca delle terre appartenute ai grandi proprietari terrieri. Inoltre riunì i fondi in cooperative agricole volontarie.
d) Quale fu l'evoluzione del Giappone dopo la seconda guerra mondiale e perché venne considerato il baluardo contro l'avanzata del comunismo? La trasformazione dei rapporti di forza determinatisi in Estremo oriente dopo la nascita della repubblica popolare cinese, spinse gli USA a cercare un alleato potente contro il comunismo.
e) Quali furono le cause del cosiddetto miracolo giapponese? Furono molte le cause, tra cui: senso della disciplina, spirito di gruppo, lunga tradizione industriale, nonché la politica dei bassi salari resa possibile dalla sovrabbondanza di manodopera.
Privacy
|
© ePerTutti.com : tutti i diritti riservati
:::::
Condizioni Generali - Invia - Contatta