storia |
2300-2100 a.C.
Gli Accadi abitarono la parte nord della zona sud della Mesopotamia. Erano un popolo di ceppo ebraico, che assimilò la cultura sumerica, adottando la scrittura cuneiforme della loro lingua. Sargon I, un funzionario del re di Kish prense il potere conquistando le principali città zzsumere, così come descritto in un'iscrizione che ci tramanda la sua storia, e pose come capitale la città Accad, le cui rovine non sono mai state ritrovate. I reperti ci raccontano che sotto il dominio del terzo Re della dinastia viene distrutta la città di Ebba.
Varie popolazioni cercarono di invadere il territorio accadico senza riuscirci. Ci sono poche notizie che riguardano la civiltà accadica, perché non si sono ritrovati gli archivi della capitale. Sappiamo però che l'esercito fu potenziato moltissimo con arcieri e fanti che portavano scudi e lance con rafurazioni scultoree. Un aspetto importante di questa civiltà è la divinazione del sovrano; infatti il Re, fino ad allora portavoce degli dei, ora viene considerato un Dio. I funzionari dovevano sempre rispondere al volere del loro Re.
In questo periodo assistiamo all'estensione della proprietà privata, ovvero i campi che prima appartenevano al tempio, adesso vengono distribuiti ai nobili.
Il numero degli schiavi diminuisce e ogni città è retta dal Consiglio degli Anziani. In città vivono artigiani, artisti, professionisti. La religione è uguale a quella sumerica, ovvero ogni città ha un Dio protettore. A capo di tutti gli dei c'è una Triade composta dal Dio del Cielo, dal Dio dell'Acqua e dalla Dea Madre. L'arte e l'architettura rimangono invariate.
Il declino avviene quando i Gutei o Draghi delle Montagne, che erano una popolazione barbara che viveva sui monti, invasero la Mesopotamia nel 2130 causando il declino finale di tutta la zona nord. Da questo ne trassero beneficio le popolazioni del sud, che vedevano finalmente annientato un temibile nemico commerciale.
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