storia |
LA RIFORMA PROTESTANTE
In Inghilterra la crescita della riforma ebbe origini e sviluppi assolutamente originali rispetto al resto d'Europa.
Anche nel popolo inglese, come in tutto quello dell'Europa occidentale, era diffusa una sempre più radicata avversione per
il clero, per la sua corruzione e per le pretese che la Chiesa avanzava. Da tempo inoltre l'assolutismo regio cercava di imporsi anche sulla Chiesa e questa era andata via via assumendo caratteristiche di Chiesa nazionale.
Nonostante questi stimoli la monarchia inglese continuò a mantenere ottimi rapporti con Roma e, al primo manifestarsi della Riforma, Enrico VIII, che nel 1509 era succeduto al padre Enrico VII
Tudor, si schierò
con decisione contro i protestanti. Nel 1521 scrisse addirittura un'opera contro tutte le tesi
Naturalmente questa iniziativa fu ben accolta dalla Chiesa cattolica, tanto che papa Leone X concesse ad Enrico VIII il titolo di defensor fidei (difensore della fede).
IL PROTESTANTESIMO IN ITALIA
Le teorie protestanti nell'Italia cattolica iniziarono a diffondersi a partire dal 1530 grazie all'opera dei predicatori, ma solo negli anni compresi tra il 1535 e il 1550 riuscirono a guadagnare terreno anche nelle regioni non strettamente di confine.
In Piemonte i valdesi, alleatisi con i calvinisti, svolsero
un'intensa opera di proselitismo grazie soprattutto alla tolleranza religiosa delle autorità francesi. La corte di Renata
di Francia a
All'interno
In questa situazione di confronto-scontro,
si delinearono ben presto in seno al mondo cattolico due orientamenti profondamente diversi riguardo all'atteggiamento da assumere nei confronti
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