storia |
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Giunto al potere, Hitler si trasformò rapidamente in dittatore. Un Parlamento sottomesso gli concesse pieni poteri, così che egli fu in grado di asservire la burocrazia statale e il potere giudiziario alle esigenze del partito. Creò un sistema dittatoriale capace di controllare e dirigere ogni aspetto della vita del paese attraverso una serie di strumenti efficaci e perfettamente organizzati: l'indottrinamento e il reclutamento della gioventù hitleriana; una proanda capillare affiancata dalla Gestapo, la polizia segreta; una vasta burocrazia con poteri militari e civili, le famigerate Shutzstaffeln (SS). I sindacati furono eliminati, migliaia di oppositori rinchiusi nei campi di concentramento e ogni minimo dissenso messo violentemente a tacere. L'organizzazione della polizia politica venne affidata a Himmler, il capo delle SS. Il 30 giugno 1934, nella 'notte dei lunghi coltelli', Hitler si liberò degli elementi più critici e radicali presenti nel suo stesso partito e nelle SA. In breve tempo l'economia, i mezzi di comunicazione e tutte le attività culturali passarono sotto l'autorità nazista attraverso il controllo della lealtà politica di ogni cittadino esercitato dalla Gestapo.
Hitler si riservò come settore di sua esclusiva competenza la politica estera. Nel 1935 denunciò il trattato di Versailles del 1919, proclamando la sua ferma intenzione di riportare la Germania al rango di grande potenza militare e navale, e per cominciare, attraverso un plebiscito, riprese la regione della Saar, alla frontiera occidentale. Nel 1936 ritenne che i tempi fossero maturi per dare inizio alla sua politica d'espansione: inviò truppe nella Renania smilitarizzata, firmò con l'Italia fascista di Mussolini un'alleanza che prese il nome di Asse Roma-Berlino, e sottoscrisse con il Giappone il patto Anticomintern in funzione anticomunista e antisovietica. Nel 1938 venne dichiarato l'Anschluss (unione) con l'Austria; poco dopo, in una conferenza tenuta a Monaco, Inghilterra, Francia e Italia acconsentirono all'ennesima richiesta di Hitler (prospettata come l'ultima) di annettersi la regione cecoslovacca dei Sudeti e il conseguente smembramento della Cecoslovacchia, premessa della sua dissoluzione, avvenuta nel marzo 1939. In agosto il patto Molotov-Ribbentrop di non-aggressione stretto con l'URSS, comprendente clausole segrete per la spartizione della Polonia, costituì la premessa allo scoppio delle ostilità.
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