Il Carnevale nel medioevo e il mondo alla rovescia
secondo Bachtin.
Michail Bachtin, studioso russo, delinea, in questo
brano, le caratteristiche e i significati del Carnevale Medievale.
Esso si
diversifica dalle altre feste religiose per due motivi principali: non si
sottolinea la ferrea divisione gerarchica, ma tutti sono a contatto con le
altre 'impossibili' realtà; abbandonata temporaneamente
l'autorità della chiesa e dello stato, si immagina e si ironizza
confrontando il mondo della realtà, con un mondo alla rovescia. L'autore
sottolinea quanto valore avesse il rituale nel medioevo: il riso, che
apparentemente non sembra sottolineare alcuni disagi o problematiche, in
realtà induce implicitamente a riflettere. A mio parere, il passo che più
di ogni altro evidenzia le caratteristiche etica di tale festa è: ' Il carnevale, in opposizione
alla festa ufficiale, era il trionfo di una sorta di liberazione temporanea
dalla verità dominante e dal regime esistente, l'abolizione provvisoria
di tutti i rapporti gerarchici, dei privilegi, delle regole e dei tabù.
Si opponeva ad ogni perpetuazione, ad ogni carattere definitivo e ad ogni
fine'. Ancora oggi c'è chi si propone un mondo al contrario:
Eduardo Galeano, in uno dei suoi libri, che non a caso si intitola 'A
testa in giù ', evidenzia con minimo sarcasmo i controsensi della
vita nella realtà, giungendo alla conclusione che il mondo alla rovescia
è proprio quello in cui viviamo. Egli, inoltre, nella parte finale,
propone il diritto di sognare: ciò non è altro che il Carnevale
medievale. Durante questa ricorrenza, le
classi sociali più basse, in particolare, infatti, hanno la
possibilità di sentirsi uguali e ciò appare a loro come il
temporaneo raggiungimento di quello che non possono essere.