Il Rinascimento
Tra la fine del Trecento e la metà del Cinquecento,
da prima in Italia poi nel resto d'Europa, si verificò un'eccezionale
fioritura della letteratura, delle arti, delle scienze. Secondo i suoi
protagonisti si trattava di un ritorno, di
una rinascita della grande cultura classica greca e latina, dopo un periodo
di decadenza rappresentato dal Medioevo. Questo rinnovamento culturale venne in
seguito definito dagli storici Rinascimento.
Nei secoli XV - XVI ci fu uno splendido sviluppo della cultura: tale fioritura
non fu improvvisa, ma aveva radici profonde che risalivano al risveglio della
civiltà europea dei secoli XI - XIII.
La mentalità rinascimentale
Rispetto al Medioevo il modo di sentire e di ragionare
subisce un profondo mutamento, in quanto l'individuo comincia a considerarsi padrone e artefice del proprio destino.
Se fino ad allora la vera grandezza dell'uomo era stata cercata prevalentemente
nella sua origine divina, ora si va diffondendo la convinzione che tale
grandezza possa essere trovata nell'uomo stesso, nella sua intelligenza e nella
sua volontà, nella sua capacità creativa e nella sua
individualità di padrone e di artefice del proprio destino. Egli diventa
centro e misura di tutte le cose.
Sulla base di questa convinzione l'uomo può non preoccuparsi più
soltanto della vita eterna, può non raccomandarsi a Dio: egli può
riacquistare fiducia nelle proprie forze e dare il giusto peso alle
realtà del mondo. Dato che la civiltà e la cultura classica
sembravano essersi sviluppate proprio in questa direzione, lo studio del mondo
classico diventa già alla fine del XIV secolo una insostituibile fonte
di ispirazione. Si spiega così la febbrile ricerca delle opere antiche
nelle biblioteche e nei conventi. Gli uomini cominciano così a guardarsi
intorno e, pur credendo ancora che il mondo è stato creato da Dio, si
domandano quali sono le leggi che regolano la natura e l'universo.
I valori rinascimentali
Importanti novità
caratterizzano la fase finale della cultura del basso Medioevo e l'inizio del
Rinascimento. Riguardano nuove concezioni del tempo e dello spazio e una
scoperta rivoluzionaria: la stampa. Cadde l'uso di misurare il tempo seguendo i
ritmi della natura con l'invenzione degli orologi meccanici, in grado di
segnare regolarmente il trascorrere delle ore tutte identiche tra loro. Le
profonde trasformazioni sociali avvenute nel Basso Medioevo, fecero sorgere
nuove esigenze che stimolarono la ricerca di sistemi precisi per misurare il
tempo. Fu determinante il passaggio da una società quasi esclusivamente
contadina a una società cittadina. Si aveva bisogno di un orario
stabilito con precisione, ad esempio per calcolare il tempo del lavoro prestato
dagli operai salariati nelle manifatture. Il tempo era posto sotto il controllo
dell'uomo. Cambiò il modo di rappresentare lo spazio nella pittura,
grazie alla scoperta della prospettiva. Fu trovato il modo di disegnare e di
dipingere una ura o un paesaggio cosicché si avesse la stessa impressione
che si ricavava osservando la realtà. Invece nella pittura dei secoli
precedenti le immagini in secondo piano erano spesso sproporzionate rispetto a
quelle in secondo piano. Cominciò a essere messa in discussione la
visione del cosmo secondo la quale l'universo è uno spazio finito a
forma sferica e con la terra fissa al proprio centro. Si negò infatti
che lo spazio fosse finito e si sostenne che il sole è il centro
dell'universo e che il nostro pianeta ruota intorno a se stesso e intorno al
sole. L'invenzione che contribuì alla diffusione e alla formazione della
cultura rinascimentale fu la stampa a
caratteri mobili. Conosciuta in Cina fin dal XI secolo, in Europa fu messa
appunto grazie al contributo di vari tipografi, il più famoso dei quali
fu il tedesco Giovanni Gutemberg
La cultura del Rinascimento
produsse nelle arti e nella letteratura opere di altissimo valore. Nella Pittura
i temi continuarono ad essere in prevalenza di tipo religioso, ma Cristo, la
Madonna e i Santi vennero rappresentati in modo che i loro corpi e le loro
espressioni esaltassero soprattutto la ura umana. Inoltre i pittori
rafuravano nuovi personaggi attraverso i quali mettevano in luce grandi
valori terreni, come la bellezza, l'amore e la gloria. In relazione
all'interesse per l'immagine dell'uomo ebbe larga diffusione il ritratto. Tra i
pittori dell'età rinascimentale ricordiamo Masaccio, Leonardo,
Michelangelo e Raffaello. Un discorso simile a quello fatto per la pittura vale
per la scultura, nella quale al centro dell'attenzione c'è la
ura umana. Tra i maggiori scultori citiamo Donatello e Michelangelo.
Notevolissimo fu lo sviluppo dell'architettura. Le corti ricercavano la
magnificenza e gareggiavano in splendore. Di conseguenza i signori fecero
costruire grandi regge e palazzi principeschi. Ebbe sviluppo anche
l'architettura religiosa: l'elemento più caratteristico delle basiliche
rinascimentali fu la cupola maestosa e geometricamente perfetta (Brunelleschi e
Michelangelo). Nel campo della letteratura il poema cavalleresco
esaltò i temi più significativi della cultura del Rinascimento:
l'esaltazione della vita umana e dell'amore e della bellezza della gloria e del
coraggio (Ludovico Ariosto). Notevole sviluppo ebbero gli studi storici e
politici (Machiavelli e Guicciardini). Il rinnovamento culturale
riguardò anche gli studi scientifici, nei quali emerse Leonardo.