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Negli stessi giorni De Gasperi si trovava in viaggio negli Stati Uniti con lo scopo di stringere più solidi legami con i paesi dell'area occidentale infatti si ottennero forti aiuti economici dagli USA all'Italia e sul piano politico la decisione di estromettere i comunisti e i socialisti dal governo.
Nel Maggio del 1947 vi fu una crisi di governo e, nelle trattative per la formazione di un nuovo esecutivo, i comunisti e i socialisti furono esclusi.
Venne formato provvisoriamente un governo di soli democristiani presieduti dallo stesso De Gasperi : si apriva così la lunga stagione del centrismo , cioè di forma politica di governo fondata su coalizione fra Democrazia Cristiana e forze politiche minori come liberali, repubblicani e socialdemocratici con i socialisti e i comunisti sempre all'opposizione.
Intanto, fra il giugno del 1946 e il dicembre del 1947, l'Assemblea costituente aveva portato a termine i lavori di un nuovo testo costituzionale approvato a larghissima maggioranza con il voto favorevole a tutti i grandi partiti di massa.
Nel corpo del testo costituzionale vennero incorporati i Patti Lateranensi del 1929In questo modo De Gasperi poteva legittimare il proprio partito cattolico di fronte alla Chiesa e al Papato.
Sulla base della nuova costituzione il 1° gennaio 1948 si tennero le elezioni politiche parlamentari. I risultati elettorali videro un travolgente successo della democrazia cristiana.
Con i risultati del 18 aprile 1948 la formula del centrismo si radicalizzava ed era destinata a permanere per tutto il decennio degli anni '50.
Il contesto nazionale era caratterizzato dal clima della "guerra Fredda". Nel Febbraio precedente un colpo di stato a Praga, i comunisti appoggiati dai sovietici si erano impadroniti del potere in Cecoslovacchia. Questo si era fatto sentire imponente anche nella società italiana, inoltre gli americani appoggiavano esplicitamente la democrazia cristiana e le forze anti-comuniste.
Lo scontro politico del paese non diminuì anche dopo la vicenda elettorale: nel luglio vi fu un attentato al leader comunista Togliatti che rimase gravemente ferito: vi furono scioperi, agitazioni di piazza, veri e propri scontri armati per cui il governo mobilitò le forze di polizia in maniera massiccia soprattutto per reprimere le manifestazioni di piazza operaie di sinistra.
La confederazione sindacale unitaria si ruppe dividendosi nella sua componente cattolica che diede vita alla CISL(Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori) e successivamente in quella socialdemocratica e repubblicana che fece nascere la UIL (Unione Italiana Dei Lavoratori).
I governi centristi si trovarono di fronte a tre fondamentali tipi di problemi: la ricostituzione e lo sviluppo economico, la politica estera, le riforme economico sociali, in particolare quella dell'antica irrisolta "questione meridionale".
Il primo problema fu affrontato con una strategia economica di tipo liberista ad opera dell'economista Luigi EINAUDI che si propose la lotta all'inflazione,la stabilità monetaria, il risanamento del bilancio dello stato promuovendo una forte restrizione del credito, deprimendo gli investimenti anche se questo portò ad una grave crescita della disoccupazione. Nel complesso l'operazione ebbe successo perché l'aumento dei prezzi fu bloccato , la lira recuperò potere e molti capitali che erano stati fatti sfuggire rientrarono.
Un ruolo essenziale ebbero gli aiuti americani previsti dal piano Marshall senza i quali la ricostruzione sarebbe stata più lunga e difficile.
Sul piano della politica estera, dopo la firma del trattato di pace nel febbraio del 1947 importanza ebbe la "scelta di campo" per il mondo occidentale.
Questa scelta condusse , nel Marzo del 1949, all'adesione Italiana al Patto Atlantico e al suo dispositivo integrato, la NATO. A questo i comunisti e i socialisti si opposero duramente.
Sul piano interno il problema più grave era rappresentato dalla città di Trieste: ci fu una lunga contesa e solo nel 1954la questione poté essere risolta con l'annessione di Trieste all'Italia.
Inoltre rimaneva la questione del Sud: fu attuata la riforma agraria che prevedeva l'esproprio e il frazionamento delle grandi proprietà terriere del CentroSud: si trattava di latifondi incolti o improduttivi che avrebbero contribuito all'aumento della produzione agricola e nuovo lavoro anche se spesso nacquero aziende troppo piccole per agire sul mercato e non si poté dunque impedire il grande flusso di contadini che a partire dagli anni '50 migrarono al Nord.
Insieme alla riforma agraria fu istituita la Cassa del Mezzogiorno, un nuovo ente pubblico che durò fino all'83, dotato di ingenti mezzi finanziari e avente lo scopo di promuovere lo sviluppo economico e sociale del sud.
Restava il centrismo ma già si manifestavano i primi segni di quei mutamenti che porteranno all'apertura democristiana verso i socialisti e alla nuova formula del "centro-sinistra".
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