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Karl Marx

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K.Marx


Sul piano politico

la teoria di Marx è il risultato di una elaborazione della ideologia giacobina (rivoluzione francese: idea di eguaglianza deve essere estesa al campo sociale ed economico), del socialismo utopistico (possibilità di superare il capitalismo, superamento che però per Marx non si presenta più come un ideale, ma come una necessità storica derivante dall'inevitabile tramonto del modo di produzione capitalistico à socialismo scientifico) e del pensiero comunista(ruolo della classe operaia e della violenza rivoluzionaria à superamento del settarismo da parte di Marx).




Questa teoria gira intorno a tre concetti:

rivoluzione( processo con cui il proletariato di impadronisce del potere politico.);

abbattimento dello stato borghese e dittatura del proletariato.

Abolizione dello stato e delle classi sociali ("da ciascuno secondo le sue capacità, a ciascuno secondo i suoi bisogni").


Concezione della storia

Hegel: per Hegel la realtà è un organismo unitario che coincide con l'infinito o l'assoluto. Tale infinito si identifica con l'uomo visto come soggetto spirituale in divenire nella storia, che non è altro che razionalità dispiegata attraverso una serie di momenti necessari. Questo spirito del mondo s'incarna negli spiriti dei popoli che si succedono all'avanguardia nella storia, popoli guidati da eroi che incarnano il processo. Questi eroi (Alessandro, Cesare, Napoleone) seguono le proprie passioni e ambizioni, ma si tratta di un'astuzia della ragione che si serve degli individui e delle loro passioni come mezzi per attuare i suoi fini, cioè la libertà di spirito che si realizza nello stato.

Marx: pur rifiutando l'idealismo di Hegel sostituito da una concezione materialistica della storia, conserva la cornice razionalistica e ottimistica di Hegel. Eresia cristiana à concetto storia lineare (perfezione lineare:colpa,redenzione,salvezza), disegno di Dio fino alla salvezza.

Secondo Marx, l'umanità è una specie evoluta composta di individui associati che lottano per la loro sopravvivenza. La storia è un processo materiale fondato sulla dialettica bisogno-soddisfacimento. Per soddisfare i propri bisogni, l'uomo ricorre al lavoro, il quale produce beni di sussistenza.


Bisogna distinguere 2 elemnti di fondo per l'esistenza:


le forze produttive (gli uomini che producono; i mezzi: terra, macchine; le conoscenze tecniche e scientifiche).

i rapporti di produzione (i rapporti che regolano il possesso e l'impiego dei mezzi di lavoro, ripartizione di ciò che si produce). Forze produttive e rapporti di produzione costituiscono il Modo di produzione che va a costituire la struttura, ovvero lo scheletro economico della società. Su questa struttura di eleva una sovrastruttura giuridico-politico-culturale che è il prodotto della struttura economica. All'interno di ciascun modo di produzione c'è lo scontro tra 2 classi (lotta di classe).

Sul piano economico

La critica politica classica: il capitalismo è un modo di produzione storico regolato da leggi storico e non la forma naturale della produzione regolata da leggi universali; il capitalismo non è un sistema armonico ma corroso da forti contraddizioni.

Contraddizioni capitalismo: l'alienazione del lavoro (il lavoratore è alienato rispetto al prodotto, alla sua attività, alla sua essenza); la sovrapproduzione (il capitalismo produce troppo rispetto alla capacità di assorbimento del mercato, diminuzione salari), la legge della caduta tendenziale del saggio del profitto (i rendimenti sono decrescenti).


Critiche del pensiero di Marx

Piano filosofico: visione finalistica della storia (creazione società comunista come società perfetta di uomini liberi e eguali), visione materialistica dell'uomo (negazione importanza e valore alle istanza spirituali e religiose), primato dell'economia.

Piano Politico: democrazia (intesa come mezzo non come fine), esaltazione lotta di classe e violenza rivoluzionaria, rifiuto prospettive riformiste, esaltazione dello stato a scalpito della società civile, sottovalutazione conflitti etnici e religiosi.

Piano economico-sociale: crescente  proletarizzazione e miseria masse proletarie, sottovalutazione aumenti produttività: aumento salari reali e ruolo dei sindacati, sottovalutazione della flessibilità del capitalismo.





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