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LA CONCLUSIONE DELLA GUERRA E LA VITTORIA MUTILATA
Le rivendicazioni dell'Italia si svolgevano lungo due argomentazioni contraddittorie: Trento e Fiume erano rivendicate in quanto italiane e infine cŽera la Dalmazia, anch` essa non concessa all'Italia, nonostante fosse stata prevista dal Patto di Londra.
Nel 1919 Sonnino e Orlando abbandonarono la Conferenza di Parigi e si scatenoŽ una polemica
TRASFORMAZIONI SOCIO -ECONOMICHE NEL DOPOGUERRA E CRISI STATO LIBERALE
L'evoluzione dellŽapparato industriale aveva provocato il rafforzamento del ceto imperiale e del movimento operaio.La guerra tuttavia aveva fatto aumentare le tensioni all`interno del settore agricolo e quello industriale.
Allo stesso tempo le conseguenze economiche della guerra furono gravissime, soprattutto in ambito sociale, dove le prime vittime furono la media e la piccola borghesia e i piccoli proprietari.
IL NUOVO CLIMA IDEOLOGICO
In Italia la lotta politica sarebbe stata determinata dallo scontro fra le forze dell`estrema destra e della sinistra massimalista. A queste si affiancarono a sinistra i socialisti riformisti, a destra i liberali conservatori.
A settembre DŽAnnunzio occupoŽ Fiume proclamandone lŽannessione all'Italia. LŽazione fu resa possibile grazie all''appoggio delle truppe e degli ufficiali ribelli.LŽevento provocoŽ l'accentuarsi della protesta nazional-imperialistica, mentre in ambito socialista si parloŽ di una crisi irrimediabile della borghesia.
ELEZIONI POLITICHE DEL 1919
La societaŽ civile si esprimeva in due movimenti politici: socialisti e cattolici.
Vi erano in atto grandi trasformazioni che portarono all`abbandono del non expedit (i cattolici dovevano astenersi dalla vita politica), consentendo al Partito Popolare, fondato nel gennaio del 1919 da don Luigi Sturzo, di esprimere nella vita politica italiana lŽopinione dei cattolici.
Le prime elezioni politiche del dopoguerra mostrarono il netto declino dei liberali e la grande crescita del partito di don Sturzo e allo stesso tempo di quello socialista. Il partito Socialista aumentoŽ numericamente , al suo interno ci fu la crescita e la differenziazione in ambito ideologico del suo gruppo dirigente, fenomeno che ne determineraŽ la scissione e la nascita del Partito Comunista d`Italia La direzione politica del partito era passata ai massimalisti. Una terza componente, dopo quella massimalista e riformista, era legata al gruppo della rivista Ordine nuovo, composto da Togliatti, Terracini e Gramsci, i quali auspicavano dei metodi bolscevichi anche in Italia.. Questa componente parteciperaŽ all` occupazione delle fabbriche e nel gennaio 1921 alla scissione del Partito socialista con la fondazione del Partito Comunista dŽItalia.
Nelle elezioni politiche del 1919 si era presentato il Movimento dei fasci di combattimento, fondato da Mussolini egli assunse importanti cariche politiche all`interno del partito e ne l 1912 diventoŽ direttore de LŽAvanti!.Nel 1914 fondoŽ in quotidiano Il Popolo d'Italia, dove affermava la necessitaŽ dellŽintervento in guerra, per preparare la rivoluzione sociale. M. venne espulso dal partito e creoŽ nel 1919 un nuovo movimento il cui programma prevedeva tra l`altro una politica estera intesa a valorizzare la volontaŽ e l'efficienza dell'italia contro ogni imperialismo straniero, l'obbligo ai proletari di coltivare la terra e la revisione di tutti i contratti di forniture di guerra ed il sequestro dell 85% dei profitti di guerra.
IL BIENNIO ROSSO (1919-l920) E LA SCONFITTA OPERAIA
Durante il Governo Nitti (1919-l920) avvennero in Italia una serie di avvenimenti che portarono alla crescita del fascismo.GiaŽ con l'occupazione di Fiume da parte di D'Annunzio, Nitti aveva dimostrato la propria debolezza nell'affrontare la situazione.
Gramsci (ispiratore dell'Ordine Nuovo) riteneva che tutti i lavoratori, indipendentemente dalla loro appartenenza ad un partito, un sindacato o altro, dovessero partecipare attraverso organi eletti direttamente dal basso alla conduzione della societaŽ in tutti i suoi aspetti . Gramsci scrisse I Quaderni del carcere, l'opera piu importante del marxismo italiano del 900.Egli propone un'interpretazione del marxismo, indicando come compito del Partito Comunista la lotta per il conseguimento dell'egemonia, intesa come guida politica e culturale del partito stesso nei confronti della societaŽ civile.
Dal 1919 al 1920 dilagarono le agitazioni sindacali e infine venne fondata a Torino la Confederazione generale dell'industria, con il compito d riunire tutti i principali imprenditori.La massima reazione si ebbe con il rifiuto degli industriali di concedere gli aumenti salariali, che portoŽ prima all'ostruzionismo ad opera dei lavoratori e successivamente all'occupazione delle fabbriche al Congresso del Partito Socialista tenutosi a Livorno nel 1921, gli ordinovisti, guidati da Gramsci e Bordiga, decidevano l'uscita del partito per fondarne uno nuovo, Il Partito Comunista d'Italia
Nel frattempo Giolitti, nei confronti dell'occupazione delle fabbriche attuoŽ il progetto della partecipazione operaia alla gestione delle imprese, accontentando per il momento gli operai, ma allo stesso tempo provocoŽ il risentimento degli industriali, che trovarono nei fascisti l'unica forza politica in grado di tenere a bada il movimento operaio. Mentre Giolitti metteva in atto il progetto di riappacificazione l'opposizione del governo andava organizzandosi non solo entro le fila dei due maggiori partiti politici, ma soprattutto entro le organizzazioni sindacali fasciste.
CROCE_MANIFESTO DEGLI INTELLETTUALI ANTIFASCISTI:Gli intellettuali fascisti hanno fatto un manifesto per spiegare e difendere la loro politica, i quali se, adempiono realmente al loro dovere ed esercitano il loro diritto, hanno solo il compito di innalzare tutti gli uomini e tutti i partiti alla piuŽ alta sfera spirituale.Varcare questi limiti, ovvero contaminare la politica con la letteratura, la politica con la scienza, eŽ un errore.Noi ora saremmo allietati da una guerra di religione ed inoltre vediamo sempre di piuŽ crescere tra gli italiani il rancore e l'odio.Questi due sentimenti riguardano un partito, che nega ai componenti degli altri partiti il carattere di essere italiani e li definisce stranieri, e in quel momento stesso, con quelle affermazioni, si stabilisce lui stesso come straniero oppressore.Questo comportamento eŽ lugubre.
CROCE- IL FASCISMO COME MALATTIA MORALE: L'Italia consegno se stessa e il suo destino in mano ad un uomo che la condusse a rovina. Questa fu un ingenuitaŽ dell 'Italia.Se un uomo, che eŽ sano e forte, cade in una malattia mortale, questo avviene perche ha dentro di se la possibilita della malattia.Anche l'uomo piu onesto puo contenere in se il male.
CHABOD_IL FASCISMO NN ERA UN ESITO FATALE:Il fascismo deriva da degli atteggiamenti di vita italiani gia latenti da tempo, come ad es lo spirito nazionalistico. Nella crisi del ceto dirigente italiano dal !919 al 1922 erano stati presenti questi segni d crisi ma in posizioni d secondo piano. Certe colpe ed errori risalgono allo stato liberale, a gruppi politici d socialisti e cattolici, che rappresentavano un po l `antirisorgimento.
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