LA DIFFICILE
COSTRUZIONE DELLA PACE
La guerra è
finita i vincitori sono l'Intesa e gli Usa, dal punto di vista diplomatico
bisogna ricordarsi che gli USA non facevano parte del patto di Londra per cui
non avevano impegni diplomatici da rispettare; gli intendimenti americani
vennero resi pubblici in un messaggio in 14 punti: libertà dei mari e
del commercio, rifiuto della diplomazia segreta, riduzione degli armamenti,
rispetto delle popolazioni coloniali, regole per le questioni territoriale,
creazione di un Società generale delle nazioni. Alla base del nuovo sistema non vi sarebbe più stato
il criterio dell'equilibrio, la pratica della Realpolitik, ma
l'autodeterminazione e la collaborazione dei popoli, questo programma
trovò la diffidenza degli altri paesi vincitori ancora sotto la pressione
della guerra: essi volevano ribadire la responsabilità degli imperi
centrali ed esigevano per il futuro garanzie. Per il presidente americano
Wilson, la Conferenza di pace che si apre a Parigi nel 19 rappresenta
l'occasione per fondare un nuovo sistema di relazioni internazionali, fondato
sull'autodeterminazione e la collaborazione dei popoli, a questa conferenza
parteciparono solo i 27 paesi vincitori, i problemi da risolvere erano molti e
gravi. Su sua proposta viene istituito
un organismo sovranazionale per la salvaguardia della pace: la Società
delle Nazioni. Ma le decisioni prese nei singoli trattati riflettono,
più che gli ideali di Wilson, i miopi interessi delle potenze
vincitrici. In particolare la Germania, ritenuta responsabile della guerra,
è sottoposta a condizioni durissime, i possedimenti coloniali furono
spartiti tra le potenze vincitrici, fu obbligata a ridurre le forze armate
così come la flotta navale, dovette are un indennità per
risarcire i paesi vincitori dei danni di guerra e a consegnargli molti
prodotti. Per alcuni storici queste condizione erano sbagliate perché
umilianti. Anche l'Austria non ebbe vita facile, da grande impero quale era si
ritrovò ad essere solo n piccolo stato, essendo tutte le province che
prima gli appartenevano ora stati nazionali. L'Italia era particolarmente
interessata delle sorti dell'Austria, solo che la nascita dello stato Jugoslavo
creavo non pochi problemi, dopo una
lunga diatriba l'Italia (come al solito) ottenne meno di quello che si
attendeva, ovvero il Trentino, l'Alto Adige, Trieste e Istria ma non le isole
adriatiche e Fiume; l'intransigenza per l questione adriatica costò
all'Italia l'esclusione dalla spartizione delle colonie tedesche. Per quanto
riguarda Fiume fu dichiarata città libera. Il trattato di Neuilly
regolò la pace con la Bulgaria, essa mantenne la sua autonomia ma perse
gli accessi al mare. Col trattato di Trianon anche l'Ungheria fu penalizzata:
fu condannata al amento dell'indennità di guerra, nella penisola
Balcanica continuò ad essere indipendente l'Albania. Intorno al regime
comunista russo f creato un cordone-sanitario di stati-cuscinetto per contenere
le spinte rivoluzionarie. In conclusione a parte il trattamento denigratorio
subito dai paesi vinti molte minoranze etniche si ritrovarono inserite negli
stati nazionali. Il trattato di Sevres riconobbe l'esistenza di uno stato turco
ridotto solo all'Anatolia più Costantinopoli, ma privato della
sovranità sugli stretti.