storia |
Causa del conflitto fu la decisione della
conferenza di Ginevra (1954) che ripartì la regione in due Stati
vietnamiti del Nord e del Sud. Le ostilità furono aperte dai
guerriglieri Vietcong e dalle forze regolari del Nord
che, con l'appoggio di Unione Sovietica e Cina, intendevano porre il Sud sotto
il loro dominio retto dall'ideologia comunista. Gli Stati Uniti, avversi
all'espansione del comunismo nell'Asia meridionale, appoggiarono il Sud nelle
operazioni belliche che, nei vari periodi, ebbero diverse caratteristiche e
diverso sviluppo.
Sino al 1958 i Vietcong operarono clandestinamente
approntando basi e reclutando nel Sud informatori e guerriglieri tra gli
oppositori del leader Diem. Poi si manifestarono con
azioni di guerriglia che penetrarono nel territorio del Sud sempre più
in profondità sino ad attaccare la base americana di Bien
Hoa
Gli Stati Uniti
dichiararono apertamente di rafforzare la loro presenza con 15 distaccamenti e
di dare inizio alla partecipazione alle operazioni belliche.
Nel 1961 divenne evidente il
coinvolgimento delle gruppe regolari del Nord con i Vietcong e con le milizie locali; il complesso di queste
forze venne designato, secondo l'uso comunista, Fronte nazionale di liberazione
(FNL). In contrapposto al loro espandersi, le truppe regolari del Sud
soffrivano di una preoccupante penuria di personale per le inarrestabili
diserzioni.
Nel 1964, per riequilibrare la
situazione, gli USA avallarono l'incondizionata partecipazione al conflitto
delle proprie truppe, al comando delle quali fu assegnato il generale W. C. Westmoreland.
Dal 1965 si manifestò una
rapida intensificazione del conflitto; a essa le forze americane reagirono con
pesanti bombardamenti aerei contro le strutture del Nord.
Nel 1966-l967 le operazioni terrestri si svolsero attorno al 17º parallelo; particolare importanza rivestì l'impegno delle truppe del Nord nell'offensiva del Tet, nella cruenta conquista della città di Hué (gennaio 1968) e nell'assedio di Khe Sanh che le truppe americane ruppero nel febbraio 1968.
Gli Americani
riuscirono a far ripiegare le forze del FNL che subirono pesanti perdite. Per
sfruttare il successo Westmoreland chiese l'invio di
rinforzi, che Washington negò su pressione dell'opinione pubblica.
Contro il rifiuto Westmoreland si dimise e il comando
passò al generale C. W. Abrams.
L'avvicinamento di Nixon a URSS e Cina consentì di ammorbidire
l'atteggiamento di Hanoi e di accelerare i
preliminari di pace, che vennero firmati il 27 gennaio 1973 (accordo di pace
tra Vietnam del Sud e Vietnam del Nord). Nonostante ciò i combattimenti
continuarono con gravi perdite tra civili e militari.
Nel 1974 il Sud, travagliato
all'interno dall'opposizione al governo repressivo di Thieu,
iniziò ad abbandonare i presidi degli avamposti più lontani che
non poteva difendere; la decisione consentì ai Vietcong
di occupare diverse province e, le forze regolari del Nord diedero inizio
(gennaio 1974) all'attacco per la completa conquista del Sud, da lungo tempo
minacciata. Il 30 aprile le truppe attaccanti occuparono Saigon e i governanti
di Hanoi, privi ormai di ogni opposizione,
costituirono nella regione un unico Stato.
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