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La Russia e l'Europa centro orientale
Anche in Russia si afferma il potere assolutistico ed è proprio questo paese che comincia un lungo processo di "occidentalizzazione", attraverso il quale si inserirà nel contesto europeo. I padri fondatori dello Stato russo si possono considerare Ivan III e Ivan IV detto il terribile.
Ivan III ispirato dal mito della "terza Roma" pose le basi del futuro Stato russo aumentando i propri domini e rendendosi del tutto autonomo dai Tartari.
L'espansione territoriale prosegue durante il regno di Ivan IV il terribile, il quale assunse per primo il nome di zar, ossia di "Cesare". Il sovrano curò la riorganizzazione dello Stato limitando radicalmente il potere dei Boiari, cioè di quei signori locali, già indipendenti, che non si rassegnavano ad accettare l'autorità dello zar. Dopo il caos del periodo dei Torbidi cessato dal nuovo zar Michele Romanov, la Russia si trova coinvolta nella Prima guerra del Nord contro la Polonia che voleva trasformare in effettivo il proprio dominio, fino ad ora solo nominale sui Cosacchi. Questa finì con un armistizio che assegnava alla Russia buona parte dell'Ucraina, dove peraltro gli zar dovettero affrontare una violenta ribellione provocata dalle degradanti condizioni dei contadini.
L'apice dell'assolutismo in Russia si ha con Pietro I chiamato il Grande. Nei primi anni del suo regno in realtà regnava la sorellastra Sofia, la quale tentò di sbarazzarsi del fratello "esiliandolo" in un villaggio vicino Mosca. Durante questo periodo però il giovane zar poté formarsi in piena libertà: egli si interessò soprattutto ad attività militari e a tutto ciò che riguardava la marina, di cui la Russia era sprovvista. Man mano che egli cresce negli anni, trasformò il villaggio dove era confinato in una sorta di fortezza militare pronto per riprendersi il regno. Agli attacchi di Pietro, Sofia fu costretta ad arrendersi.
Pietro è ritenuto un grande genio perché riuscì a dare alla Russia l'aspetto di uno stato potente ed importante, grazie all'assolutismo. Egli si distinse soprattutto per i suoi modi di fare. Ammirava l'occidente a tal punto che intraprese su un lungo viaggio durante il quale assimilò su sé stesso i costumi e gli insegnamenti europei. Durante il ritorno del suo viaggio, la Russia si trova coinvolta nella Seconda guerra del Nord contro la Sa, la quale le impediva di svolgere traffici nel mar Baltico. Lo zar fece così costruire sulle rive del Baltico la città di Pietroburgo che collegava la Russia con l'intera Europa. La guerra con la Sa stimolò l'attività dello zar, ma verso i settori militari. Facendo ciò rimasero modeste le attività produttive e la condizione dei contadini si faceva sempre più gravosa anche perché i mezzi con cui lavoravano erano arcaici e i guadagni che l'agricoltura offriva erano molto limitati.
La volontà rifondatrice di Pietro si manifestò anche in campo culturale: impose il sistema dei numeri arabi, fece sorgere nuove scuole, fece adottare il calendario giuliano.
Politicamente egli si incentrò nel costruire uno Stato centralizzato ed efficiente . Limitò con una serie di provvedimenti la Chiesa. Insomma nonostante i modi barbari e spietati utilizzati da Pietro, la Russia conquistò in campo internazionale una maggiore importanza.
Destino diverso ebbero la Polonia e la Sa.
La Polonia diventò un paese debole in quanto non aveva confini naturali ben definiti e definibili, perciò la sua stessa composizione etnica era fortemente eterogenea; non aveva strutture sociali e statali adeguati; schiacciante prevalenza economica-sociale della nobiltà.
La Sa ebbe una rilevante retrocessione perché risentì notevolmente della gravosa perdita dell'egemonia sul Baltico nella Seconda guerra del Nord.
La Prussia traé vantaggio dalle Guerre del Nord ed assunse nel mondo germanico un'enorme importanza. Grazie a Federico Guglielmo che favorì la colonizzazione, garantì libertà religiosa e curò molto l'esercito.
La Turchia respinta dagli Asburgo che difendeva la penisola balcanica e sconfitta definitivamente dalla Polonia, l'Impero turco cessa d'essere un pericolo e una minaccia per l'Europa cristiana.
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