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LA RUSSIA
Ø economia
La Russia si avviava ad uno sviluppo industriale basato sull'utilizzo di capitali stranieri. Questo fatto non agevolava la crescita di una nuova classe borghese in grado di portare avanti un processo di industrializzazione come era avvenuto negli altri paesi europei.
Le aree industriali erano concentrate nei pressi di Mosca, Pietroburgo e sul Mar Nero.
Rimane comunque predominante il settore agricolo (circa il 70% dell'economia), che godeva di un'abbondante presenza di mano d'opera, ovviamente retribuita a basso costo.
Ø politica interna
Il governo autocratico dello zar aveva contro una forte opposizione da parte di:
populisti e nichilisti, di ispirazione anarchica;
popolazioni contrarie alla politica di russificazione (Finlandesi, Ucraini, Ebrei, ecc.);
cadetti (aristocratici), che reclamavano una costituzione simile ai modelli occidentali;
Partito socialista rivoluzionario: di ispirazione anarchica, era per la formazione di comunità dal basso, rimanendo così molto aderente alle tradizioni russe di stampo populista;
Partito social-democratico: di ispirazione marxista, si divideva in:
scevichi: abolizione dello zarismo, repubblica democratica, giornata lavorativa di otto ore;
bolscevichi: eliminazione del capitalismo, dittatura democratica del proletariato (Lenin).
Ø politica estera
Nel 1904 la Russia fu impegnata in una guerra contro il Giappone per il dominio della Manciuria (regione tra Giappone e Russia).
Il Giappone, forte dell'appoggio diplomatico inglese, attacca vittoriosamente la Russia: per la prima volta una potenza europea viene sconfitta da un Paese orientale.
Ø società
La sconfitta con il Giappone contribuì all'aumentare della tensione sociale. Nel gennaio del 1905, a Pietroburgo, un corteo manifesta per rivendicare la libertà di parola, di riunione, una legislazione protettiva per gli operai, la giornata lavorativa di otto ore, un'Assemblea da eleggersi a suffragio universale. L'esercito reprime violentemente la folla, provocando un elevato numero di morti e di feriti: questa verrà ricordata nella storia come la 'domenica di sangue'.
La repressione provoca sdegno e proteste, facendo precipitare la Russia in una situazione di caos. Nelle fabbriche si creano delle forme di auto-governo gestite dagli operai (soviet).
Lo zar si decide allora a concedere un parlamento a suffragio universale (Duma), che in realtà assunse un carattere aristocratico.
Stolypin, protagonista della repressione militare, è fu artefice anche di una riforma agraria, grazie alla quale i contadini, divenuti proprietari della propria terra, avrebbero potuto formare un ceto di piccoli proprietari terrieri di impronta conservatrice.
Questo tentativo, tuttavia, non funziona, poiché i contadini russi non saranno mai in grado di acquistare abbastanza appezzamenti terrieri per dare uno sviluppo capitalistico all'agricoltura.
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