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LE CAUSE DELLA RIVOLUZIONE FRANCESE
Il popolo iniziò così a scendere in piazza per difendere i propri diritti, essendo favorevole alla convocazione degli Stati Generali e alla tassazione della nobiltà e del clero. Il re così decise di convocare gli Stati Generali nell'estate del 1788, prevedendo la convocazione per il maggio del 1789, perché nel frattempo i deputati dovevano essere eletti. Così il re rinunciò in parte al suo potere assoluto, che ormai stava decadendo.
I TRE CETI SOCIALI
In Francia, all'epoca della rivoluzione, la popolazione era divisa in tre ceti sociali: la nobiltà, il clero e il terzo stato. I nobili rappresentavano una piccola percentuale della popolazione, circa l'1,5%, ma aveva un grandissimo potere basato sul controllo di latifondi, lavorati dai contadini. Ancora meno numeroso era il clero, che rappresentava circa lo 0,5% della popolazione francese; questa classe sociale aveva però grande influenza sul popolo, ma non si trattava di un ceto omogeneo, essendo composto sia da vescovi che da parroci, i quali solitamente tendevano ad appoggiare le idee del terzo Stato. Questo includeva tutti quelli che non erano né nobili né ecclesiastici, ovvero circa il 98% della popolazione francese. I 25 milioni di persone che facevano parte del Terzo Stato appartenevano all'alta, alla media e alla piccola borghesia (mercanti ed artigiani), alla borghesia delle professioni (medici, avvocati, notai, i quali daranno inizio alla rivoluzione), ma vi erano anche operai, contadini, disoccupati, mendicanti e proprietari terrieri.
GLI STATI GENERALI CONVOCATI PER IL 1789
La legislazione francese prevedeva che tutti e tre i ceti avessero lo stesso numero di rappresentanti negli Stati Generali; il numero indicativo era di 290 deputati per ogni ceto e stabiliva che questi rappresentanti esprimessero un solo voto unico, quindi i voti in totale erano tre; non vi era quindi il voto per testa, ovvero individuale. Di solito i due ceti privilegiati si alleavano tra loro e rendevano una minoranza il Terzo Stato. Il Terzo Stato (in particolare avvocati e notai) iniziò a protestare contro queste procedure, giudicandole ingiuste, chiedendo l'aumento dei propri deputati e l'introduzione del voto per testa. Il re, ad un certo punto, concesse il raddoppio dei deputati ma mantenne la stessa procedura di voto. Tra il 1788 e il 1789 iniziarono le elezioni dei deputati. I ceti privilegiati votavano direttamente, poiché erano in pochi. Il Terzo Stato, invece, seguiva altre procedure: votavano solo gli uomini di 25 anni compiuti iscritti nella lista dei contribuenti, ma
Non eleggevano direttamente i deputati, bensì dei rappresentanti che confluivano in un'assemblea e votavano poi i deputati del terzo Stato. I deputati eletti appartenevano alla borghesia delle professioni, ovvero erano avvocati e notai. Colore che votavano potevano manifestare al seggio le proprie critiche al sistema politico vigente ed esporre le proprie richieste. Le autorità del seggio le scrivevano nei Quaderni di Lagnanza, documenti storici importantissimi e diretti, in quanto, leggendoli, ci si può rendere conto della diverse aspirazioni dei ceti. Quelli privilegiati, ad esempio, volevano la cancellazione dell'assolutismo e una maggiore libertà, me volevano anche mantenere i propri privilegi. Il Terzo Stato chiedeva la fine dell'assolutismo e di ogni privilegio e voleva l'affermazione dell'uguaglianza effettiva tra gli uomini (era quindi più radicale).
Durante le elezioni ci fu una grave carestia in Francia dovuta a un mutamento climatico. Questa ebbe ripercussioni su tutta l'economia; scarseggiavano i cereali, il loro prezzo e molto elevato e quindi per acquistare il pane, in il popolo non acquistava altri bene; ci fu quindi una crisi nella produzione delle manifatture, che fallirono, portando ad una diffusione della disoccupazione.
Il 5 maggio 1789 gli Stato Generali si riunirono nella reggia di Versailles. La maggioranza risultava favorevole al cambiamento politico in Francia, ma non poteva comunque esprimersi, poiché non c'era il voto individuale. Allora i deputati del Terzo Stato uscirono dagli Stati Generali e si riunirono separatamente, assumendo la denominazione di Assemblea dei Comuni e rivendicando la rappresentanza di tutta la nazione. Il re cercò allora di convincere il Terzo Stato a tornare negli Stati Generali, ma non ci riuscì, anzi, aumentarono i deputati del clero che passavano all'Assemblea dei Comuni. Allora il re ordinò ai nobili di riunirsi nell'Assemblea dei Comuni, che prese il nome di Assemblea Nazionale Costituente, assemblea che aveva il compito di stendere una nuova costituzione. La nascita di questa assemblea fu il primo atto della Rivoluzione Francese, molto significativo anche se espresso solo a livello politico. Nel frattempo, il popolo di Parigi (formato dei lavoratori della città, come artigiani e mercanti in gran parte alfabetizzati) iniziò a scendere in piazza ed i borghesi diedero vita ad una milizia borghese (ovvero un piccolo esercito), con lo scopo di controllare le mosse del popolo, che si stava armando, in quanto tra il popolo e la borghesia non c'era unità di intenti. Inoltre la milizia si proponeva di controllare le mosse controrivoluzionarie di Luigi XIV, che non si era opposto alla Rivoluzione Costituzionale, ma voleva porre fine a tutto mobilitando l'esercito.
L'INIZIO DELLA RIVOLUZOIONE
Il popolo di Parigi, il 14 luglio del 1789, decise di assaltare la Bastiglia, una prigione della città, per iniziare una rivolta proprio con questo atto; il popolo riuscì ad espugnare la Bastiglia e il 14 luglio divenne festa nazionale. Nel frattempo il re decise di concedere a Parigi la costituzione di un nuovo governo, chiamata Nuova Municipalità, una sorta di Comune in cui era rappresentato tutto il popolo, non soltanto i ceti privilegiati. Ben presto sorsero Nuove Municipalità in altre città francesi.
La rivoluzione popolare se
trasferì allora nelle camne; i contadini iniziarono ad avere notizie
della rivoluzione da Parigi, dove c'era stata la sollevazione del popolo e
furono spinti ad imitare la popolazione cittadina. Un altro elemento che li
spinse fu
Nel frattempo l'Assemblea
Costituente smantellò un'altra struttura importante dell'Ancièn
Regime: attaccò
Nel 1790 iniziarono a
delinearsi molte formazioni politiche accomnate della diffusione della
stampa. Tra queste c'era
L'Assemblea Costituente iniziò a stendere una nuova costituzione, che si rivelò favorevole agli interessi della borghesia e non a quelli del popolo francese. Ciò si poteva notare per i criteri di voto stabiliti; i cittadini furono divisi in attivi e passivi. I cittadini passivi non avevano diritto di voto, mentre quelli attivi avevano il diritto di voto, ma dovevano versare una tassa annua pari al salario di tre giornate lavorative di un manovale. Non vi era però uniformità di valutazione, poiché i manovali non erano sempre ati allo stesso modo. I cittadini attivi, inoltre, non erano tutti eleggibili; per esserlo era necessario are una tassa annua pari al salario di dieci giornate lavorative di un manovale. Non si diventava, però, direttamente deputati del parlamento francese; si veniva eletti in un'assemblea intermedia che aveva il compito di eleggere i deputati del parlamento e per essere eletti nel parlamento bisognava essere proprietari terrieri e are una tassa annua pari ad un marco d'argento. Questi criteri diffusero il malcontento tra il popolo francese, soprattutto tra quello parigino, poiché, avendo avuto un ruolo importante nella Rivoluzione, chiedeva il diritto di voto, negato alla maggior parte del popolo con questa nuova costituzione.
Questa nuova costituzione
(denominata Costituzione del 91) definiva un nuovo assetto politico della
Francia, dove veniva instaurata una monarchia costituzionale fondata sulla
divisione dei poteri. Il re aveva quello esecutivo, quindi nominava i ministri
e aveva il diritto di veto (ovvero il diritto di opporsi una volta) sulle
decisioni del parlamento, che veniva chiamato Assemblea Legislativa e che aveva
il potere legislativo e veniva eletto con i criteri stabiliti dalla nuova
Costituzione. Il potere giudiziario era invece affidato ai giudici. A livello
di amministrazione locale,
Lui XVI si schierò
dalla parte della controrivoluzione, cercando collegamenti con le potenze
conservatrici europee, soprattutto Prussica e Austria. Nel 1791 il re
tentò di fuggire dalla Francia, in quanto non accettava la nuova
Costituzione. Questa fuga disorientò le forze rivoluzionarie moderate,
in quanto erano state tradire dal re. Le forze più radicali, invece,
assunsero grande potere, in particolare per quanto riguarda i Giacobini.
Durante le elezioni per l'Assemblea Legislativa, l'Assemblea Costituente
approvò
Dopo la sua fuga, il re venne sospeso dalle sue funzioni, ma poi venne reintegrato, per evitare la formazione di una repubblica. Intanto si riunì per la prima volta l'Assemblea Legislativa, delineando lo scioglimento dell'Assemblea Costituente.
STRUTTURA DELL'ASSEMBLEA LEGISLATIVA
Uno dei primi problemi che
il governo francese dovette affrontare fu quello della guerra con il resto
dell'Europa. L'Austria e
Nell'aprile del 1792
Intanto, tra agosto e
settembre del
CONVENZIONE (PARLAMENTO REPUBBLICANO)
I Girondini e i Giacobini erano in maggior parte borghesi ed erano quindi due forze politiche omogenee socialmente (formate per lo più da avvocati e commercianti). Erano però molto diversi per quanto riguardava le idee politiche: i girondini avevano deciso di portare avanti una rivoluzione borghese, mentre i giacobini erano a favore del popolo.
Per poter governare, però,
era necessario che
La prima questione affrontata dalla Convenzione fu il processo del re, che non aveva più poteri. Il processo si svolse nel dicembre del 1792: la maggioranza era convinta della sua colpevolezza e di conseguenza venne condannato a morte per ghigliottina. Si verificò poi uno scontro tra i giacobini e i girondini: i giacobini volevano chiedere al popolo la conferma della condanna al re, mentre i girondini non erano d'accordo e lo scontro si concluse con la loro vittoria. Il re venne ghigliottinato nel gennaio del 1793.
Dopo ciò,
l'ostilità dell'Europa verso
Nel frattempo (1793) scoppiò nella Vandea (nel su-est della Francia) una rivolta contadina contro la rivoluzione. I contadini si posero contro questa poiché tutelava solamente gli interessi dei borghesi. Questa rivolta vandeana durerà per tutta la rivoluzione, sottraendo forza alla rivoluzione stessa.
A Parigi la situazione si complicò ulteriormente quando i sanculotti incominciarono a chiedere alla Convenzione di introdurre un Calmiere dei prezzi chiamato Maximum, secondo cui lo stato doveva decidere il prezzo massimo dei beni di prima necessità. Una frangia estrema dei sanculotti, quella degli Arrabbiati, assaltò le drogherie.
Nella Convenzione della
primavera del 1793
I girondini iniziarono a
temere una dittatura giacobina (a ragione) e quindi si allearono con le forze
antirivoluzionarie, con i realisti e i moderati. Si formarono anche alleanze
militari in tutta
Nel 1793 i giacobini approvarono
Questa costituzione rimase però soltanto sul piano teorico e in pratica i giacobini instaurarono una dittatura in nome del popolo incentrata sulla ura di Robespierre. Questa dittatura rappresentava il modello politico della democrazia totalitaria. I giacobini governarono servendosi del governo rivoluzionario e di quello che viene definito il Terrore: con questo termine si indica il fatto che tutti coloro che si opponevano al processo rivoluzionario sarebbero stati processati e condannati a morte.
Nei primi mesi il provvedimento riguardante il Terrore venne applicato contro gli oppositori di destra, ma, a distanza di qualche mese, anche contro esponenti del popolo e rivoluzionari e molti innocenti vennero uccisi. Tra gli altri, fu ghigliottinata anche Maria Antonietta.
I giacobini, preso il potere, introdussero in Francia un Maximum nazionale dei cereali (provvedimento che venne preso in favore del popolo); successivamente venne introdotto un Maximum dei prezzi e dei salari, che questa volta favoriva, però, i datori di lavoro. L'intento giacobino era quello di favorire sia il popolo che i datori di lavoro, ma ciò creò soltanto dissidi tra i primi e i secondi. Poi i giacobini approvarono una riforma dell'esercito, introducendo la leva di massa, secondo cui tutti i giovani dovevano prestare servizio militare. Questo diede la possibilità a molti giovani non nobili di fare carriera nell'esercito. Ciò fu anche causa di successi sul fronte della guerra europea ed anche nello scontro tra rivoluzionari e realisti alleati con i girondini. I giacobini riuscirono inoltre a soffocare temporaneamente la rivolta vandeana. Ad un certo punto, però, a Parigi iniziò l'attacco al movimento popolare e in particolare alle frange più estreme dei sanculotti.
Tra il 1793 e il 1794 i giacobini, appoggiati dei sanculotti, iniziarono a modificare alcuni aspetti della vita sociale, in quanto, per distruggere totalmente l'Ancièn Regime, era necessario mutare in modo profondo i punti di riferimento dei francesi ed il loro modo di vivere.
Una riforma importante fu quella del calendario: quello diviso in settimane si fonda, infatti, su una visione cristiana della creazione. Il nuovo calendario, invece, era definito repubblicano e in esso, abolita la divisione in settimane, i giorni venivano indicati dal numero e vennero cambiati i nomi dei mesi che si ispiravano a caratteristiche della natura in quel periodo.
Inoltre i giacobini
iniziarono a distruggere i simboli del cattolicesimo in Francia, come potevano
essere le statue dei santi che vennero distrutte o le campane delle chiese che
vennero fuse per costruire delle armi.
Intanto, in Francia si diffuse l'uso generalizzato dell'appellativo "cittadino", che indicava tutti i francesi; si nota in questo un tentativo di portare tutti i francesi sullo stesso piano.
Con il passare dei mesi,
si delineò sempre di più l'autocrazia personale di Robespierre,
il quale imponeva la sua volontà con il solo appoggio di pochi
collaboratori. Il Comitato di Salute Pubblica e
IL REGIME TERMIDORIANO
Dopo questo colpo di stato, iniziò a delinearsi un nuovo regime politico, il Regime Termidoriano, guidato da forze borghesi vicine all'ideologia girondini; in tutto il paese vennero chiusi i club giacobini e si iniziò a sviluppare un movimento formato da giovano borghesi, chiamato Gioventù Dorata, che dava la caccia ai giacobini.
I Termidoriani
cancellarono i maximum, provocando una rapida ripresa dell'inflazione, fatto
che danneggiò in primo luogo il popolo. Così i sanculotti
cercarono di organizzare un'insurrezione, che però venne bloccata dai
termidoriani con l'uso dell'esercito. Dopo molti successi nella guerra, i
termidoriani firmarono trattati di pace con molte potenze europee, tranne
l'Austria e l'Inghilterra. Nel frattempo elaborarono
Il regime termidoriano si presentò come debole e instabile dal punto di vista politico e fu oggetto di attacchi continui sia da parte dei giacobini sia da parte dei realisti.
Tra il 1795 e il
Uno degli elementi che aumentò la debolezza del regime fu l'articolo della costituzione che prevedeva il rinnovo annuale di un terzo dei deputati delle due camere. Ciò avveniva perché ogni anno si presentava il problema della rielezione e della conseguente possibilità di infiltrazione d parte di deputati monarchici o giacobini, che si nascondevano e una volta eletti iniziavano a manifestare le loro vere idee, come potevano essere, ad esempio, i criptomonarchici. Nel 1797, dopo le elezioni, i monarchici riuscirono ad occupare molti seggi nelle camere, la presidenza del Consiglio dei Cinquecento e due posti nel Direttorio. Si stava profilando una minaccia per il regime termidoriano e quindi i termidoriani fecero un colpo di stato, annullarono i risultati delle elezioni e deportarono in luoghi isolati i deputati monarchici.
Nel colpo di stato aveva
avuto un ruolo importante Napoleone Bonaparte, alla guida delle sue truppe. Nel
frattempo i termidoriani accentuarono l'importanza della guerra contro
l'Austria e l'Inghilterra, sottolineando la necessità di portare la rivoluzione
in Europa, costituendo le Repubbliche Sorelle, ovvero un gruppo di Stati che
avessero lo stesso regime politico della Francia rivoluzionaria e gli stessi
valori.
Grande fu la protesta dei patrioti veneti che si trovavano improvvisamente ceduti dalla Francia all'Austria.
Dopo la camna contro
l'Austria, napoleone si dedicò all'organizzazione di questi territori,
creando nel 1797, sotto il suo controllo,
Napoleone e i francesi
consideravano l'Italia come una terra di conquista da depredare e da cui trarre
risorse finanziarie per mantenere
In Francia, intanto, la
rivoluzione procedeva e Napoleone, dopo le conquiste italiane, era tornato in
patria, a Parigi, nel 1797; era molto ammirato, poiché per mezzo di manifesti
aveva diffuso in Francia le notizie dei suoi successi in Italia. Proprio per la
sua notorietà i termidoriano lo consideravano un problema in più
a cui far fronte e perciò decisero di organizzare una spedizione in
Egitto affidandone il comando a Napoleone. Lo scopo ufficiale di questa
spedizione era quello di danneggiare i traffici commerciali inglesi in oriente;
in realtà, il governo francese voleva liberarsi di Napoleone,
allontanandolo dalla Francia. La spedizione venne organizzata creando una
flotta di 300 navi, su cui furono imbarcate delle vere e proprie commissioni
scientifiche che dovevano approfondire i propri studi. La spedizione ebbe
inizio nel 1797 e i soldati francesi vinsero rapidamente i turchi che
occupavano il Paese (in particolare si trattava della setta dei Mamelucchi).
Ciò portò un grande successo a Napoleone, anche se la sua
vittoria non fu totale, poiché successivamente gli inglesi distrussero la
flotta francese lungo la costa egiziana. Inoltre, l'Inghilterra iniziò a
creare una Coalizione Antifrancese in Europa, a cui aderirono anche l'Austria e
Intanto nel Direttorio gli esponenti più conservatori, guidati da Sieyés, pensarono di proporre alle camere una modifica della costituzione che aveva lo scopo di rafforzare i poteri del Direttorio, in quanto volevano creare un governo più centralizzato e più forte.
Tornato dall'Egitto, alla fine del 1798 Napoleone iniziò ad appoggiare questa riforma; le camere, però, non accettavano la presenza di Napoleone e nel novembre del 1799 Napoleone, Sieyés e alcuni membri del direttorio organizzarono un colpo di stato. Proposero alle due camere una nuova costituzione, ma i deputati si rifiutarono di approvarla e, quindi, vennero allontanati con la forza. I consenzienti approvarono la costituzione ed il passaggio di poteri ad un triumvirato, formato da tre consoli: Napoleone, Sieyés e Ducos. Tra questi tre consoli, però, fu Napoleone ad assumere tutti i poteri e si concluse nel 1799 la rivoluzione, quando Napoleone iniziò a governare come Primo Console. Prima di questo, vi erano stati molti altri colpi di stato, ma questo fu diverso ed ebbe successo, in quanto una sola persona impose il suo potere e, da quell''anno, iniziò la sua egemonia indiscussa.
ETÀ NAPOLEONICA
Tra il novembre e il
dicembre del 1799, Napoleone iniziò a stendere la nuova costituzione,
chiamata Costituzione dell'anno Ottavo (era infatti l'ottavo anno dalla
proclamazione della repubblica). Napoleone riuscì ad imporre la sua
volontà grazie all'appoggio indiscusso dell'esercito francese. La
costituzione prevedeva l'attribuzione di un forte potere esecutivo al Primo
Console, il quale deteneva anche l'iniziativa legislativa.
Per ottenere il consenso
popolare, Napoleone introdusse in Francia la pratica del Plebiscito, secondo
cui veniva chiesto al popolo francese di sanzionare le decisioni politiche
prese da Napoleone (in questo modo la popolazione si sentiva libera e non era
spinta a ribellarsi). In realtà, Napoleone non era intenzionato a
seguire la volontà del popolo, era tutta apparenza, che comunque
portò Napoleone ad essere una ura molto amata. Per molto tempo, i
francesi lo videro come un personaggio che aveva rafforzato le conquiste della
rivoluzione; infatti, molte di queste conquiste egli le trasformò in
leggi, come quella sull'abolizione del sistema feudale.
Napoleone si dedicò anche ad una riforma amministrativa del Paese, riforma molto importante che rimase in vigore per 150 anni e che riguardò l'organizzazione del potere locale. Questa prevedeva che il potere locale fosse gestito dai Prefetti, esecutori della volontà di Napoleone; era una struttura fortemente centralizzata, poiché i Prefetti attuavano ciò che Napoleone stesso decideva, dovendo obbedire a lui. I Prefetti avevano anche il compito di controllare lo spirito pubblico, ovvero dovevano controllare che i francesi non manifestassero opposizione verso Napoleone.
Napoleone si dedicò anche alla riforma scolastica; la parte piú importante di questa riforma riguarda la maggiore importanza che venne data al Liceo, che impartiva soprattutto una cultura umanistica (greco, latino) e aveva il compito di formare la futura classe dirigente (composta da amministratori e uomini politici). Venne poi potenziata la scuola Politecnica, che aveva il compito di formare tecnici utili in campo economico. Nell'ultima fase della rivoluzione, le autorità politiche avevano invece accentuato l'insegnamento delle materie scientifiche. Per quanto riguarda l'università, essa era posta sotto il controllo dello Stato.
Contemporaneamente, Napoleone sottolineò l'impegno dello Stato in campo sociale; si fece carico di alcune problematiche sociali inerenti ai poveri e alla salute, con l'istituzione di sussidi e la costruzione di ospedali (era, infatti, la prima volta che lo Stato garantiva queste strutture).
Contemporaneamente a
queste riforme, Napoleone decise di firmare la pace con l'Austria (Pace di
Luneville, 1801) e con l'Inghilterra (Pace di Amiens, 1802), con lo scopo di
accrescere il suo prestigio agli occhi dei francesi. In questi anni, fino al
1804, Napoleone dimostrò di essere in grado di portare finalmente la
pace in Francia, che dal 1792 era in guerra. Nello stesso periodo, Napoleone
decise di riavvicinarsi alla Chiesa Cattolica, dopo che la rivoluzione l'aveva
attaccata; Napoleone riallacciò i rapporti firmando il Concordato con il
Papa Pio VII. Questo trattato prevedeva che tutti gli ecclesiastici in Francia
dovessero essere destituiti e sostituiti, poiché si erano insediati durante la
rivoluzione francese, quando venivano considerati solo funzionari pubblici.
Tutti i nuovi ecclesiastici vennero scelti da Napoleone e insediati dal Papa.
In parroci, invece, venivano scelti dai vescovi dopo il loro insediamento. Lo
Stato francese si assunse l'onere della retribuzione degli ecclesiastici e, in
cambio,
Nel 1804, Napoleone pubblicò in Francia il Codice Civile, che era una raccolta di leggi, stesa da un gruppo di giuristi francesi con la collaborazione diretta di Napoleone, che sanciva le conquiste fondamentali della rivoluzione. Queste, infatti, dovevano essere ben affermate, poiché sarebbero potute andare perse. Napoleone affermò l'abolizione del sistema feudale, i diritti fondamentali dell'uomo (diritti di natura), introdusse il divorzio e cancellò i diritti di primogenitura (ora il primogenito non era piú l'unico ereditario). Questi erano principi molto importanti, in quanto sancivano la fine dell'Ancien Regime. Il Codice Civile fu importantissimo anche perché non fu attuato solo in Francia, ma venne portato successivamente in tutta l'Europa napoleonica.
Ben preso, Napoleone riuscì a trasformare la sua in una carica a vita con il diritto all'ereditarietà, con una modifica alla costituzione sottoposta al Plebiscito. Nel 1804, Napoleone decise di instaurare in Francia un imperò. Affrettò i tempio, poiché nel Paese si stava delineando una forte opposizione monarchica nei suoi confronti, poiché i monarchici volevano reintrodurre la monarchia con i discendenti di Luigi XVI.
A partire del 1804,
Napoleone decise di riprendere la guerra contro l'Europa, poiché
l'imperò doveva identificarsi con un territorio piú vasto e l'imperatore
doveva in qualche modo concedere qualcosa ai soldati. Vennero meno le paci con
l'Austria e l'Inghilterra. Le conquiste portarono all'annessione territoriale
della Sna e di una parte del territorio tedesco, che prese il nome di
confederazione del Reno. Napoleone confermò il dominio francese
sull'Italia, ma rimasero libera
Il Blocco danneggiò
l'Inghilterra, ma non rovinò economicamente questo Paese. Inoltre, il
Blocco danneggiò tutti gli altri paesi che avevano aderito, tra cui la
stessa Francia. Napoleone, inoltre, per salvare
La dominazione francese,
comunque, ebbe aspetti positivi, come poteva essere il Codice Civile, che
significava portare le conquiste della rivoluzione francese nel resto d'Europa.
Non tutte le riforme del Codice Civile vennero tradotte in pratica, ma fu
importante anche solo la loro introduzione teorica. Nei domini napoleonici, con
il passare del tempo, l'opposizione divenne, peò, sempre molto piú
forte; vi furono movimenti intellettuali antifrancesi che utilizzarono quelle
stesse idee di libertà ed uguaglianza che avevano portato i francesi.
Questi movimenti diedero vita a nuove costituzioni di tipo liberale: si
trattava solo di progetti teorici, ma era un modo per ribellarsi alla
dominazione francese. Queste costituzioni vennero elaborate in Sna, che
Si era inoltre
approfondita l'opposizione tra Napoleone e
Tra il 1812 e il 1813,
tutta l'Europa cominciò ad armarsi contro Napoleone: l'Inghilterra diede
vita alla Sesta Coalizione Antifrancese, in cui entrarono anche l'Austria,
Nel 1814, le potenze vincitrici aprirono il Congresso di Vienna, con lo scopo di ridisegnare la cartina geopolitica europea dopo la caduta dell'imperò napoleonico. Nel frattempo, Napoleone organizzò un colpo di Stato e nel 1815 tornò in Francia con i suoi soldati piú fedeli. Depose Luigi XVIII e iniziò quella che viene definita "l'esperienza dei cento giorni", in quanto governò per cento giorni. Dette vita ad un regime politico che favoriva la nobiltà, poiché disprezzava il popolo e preferiva avvantaggiar i piú potenti. Intanto le potenze europee diedero vita alla Settima Coalizione Antifrancese per scongerlo e, infatti, Napoleone venne deposto ed esiliato sull'Isola di Sant'Elena, nell'Atlantico, che divenne un suo possesso personale e dove morì il 5 maggio del 1821.
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